San Donato: torna “l’assedio” dei nomadi ai distributori automatici dei biglietti in metrò

I pendolari protestano per il riaccendersi del fenomeno che, dopo alcuni provvedimenti adottati da Atm, aveva concesso una relativa tregua

«È una situazione inaccettabile, soprattutto per i ragazzini e gli anziani»

Torna “l’assedio” dei rom e i pendolari chiedono nuovamente a gran voce più controlli e sicurezza. Il caso è quello dello stuolo di medicanti molesti, principalmente donne di etnia rom, che prendono sistematicamente d’assalto gli erogatori automatici di biglietti siti presso il capolinea sandonatese della metropolitana. Negli ultimi giorni, soprattutto sui social network, i pendolari hanno infatti lamentato a più riprese il riacutizzarsi del fenomeno, sottolineando l’impossibilità di acquistare i titoli di viaggio senza subire le sgradite attenzioni degli accattoni. Questi, spesso con atteggiamenti molto pressanti ed invadenti al limite della molestia, con movimenti fulminei infilano le mani nel vano del resto per accaparrarsi le monete prima che gli utenti possano ritirarle. «Non è mia intenzione essere razzista – si lamenta una sandonatese su Facebook -, ma è possibile che non si possano acquistare i biglietti della metropolitana in pace alle macchinette poste sotto la stazione? Quando bar ed edicola sono chiusi restano solo i distributori, presidiati da gruppi di nomadi fastidiosi che chiedono moneta. Non so voi, ma a me la cosa disturba parecchio». Il fenomeno è ormai arcinoto e, per la verità, era stato al centro delle cronache già negli scorsi anni, quando una pioggia di segnalazioni ad opera di pendolari esasperati aveva raggiunto le istituzioni, per chiedere di porre rimedio ad una situazione giudicata non più tollerabile. Allora, anche a seguito delle pressioni esercitate dai Comuni di Milano e San Donato, Atm aveva rafforzato la presenza del personale addetto alla sicurezza e, per qualche mese, si era registrata una relativa tregua. Evidentemente, però, col tempo i mendicanti hanno imparato a scomparire nel nulla nei momenti in cui maggiormente si concentrano i controlli, per poi farsi nuovamente avanti. «A me una nomade ha rubato 4 euro di resto – racconta una pendolare -. Le ho chiesto di ridarmeli e, quando ha rifiutato, ho minacciato di chiamare i carabinieri. Nel frattempo si sono radunate tutte le sue “colleghe” per cercare di intimidirmi». «È una situazione inaccettabile e non c’è nessun controllo – rilancia un altro utente -. Io faccio i biglietti lo stesso e riesco a essere più veloce di loro a prendere il resto, però é davvero fastidioso, soprattutto per i ragazzini e gli anziani». 
Redazione Web