Emergenza migranti, Il Prefetto di Milano convoca un tavolo permanente con i comuni dell’Area metropolitana

Scelto un comune capofila per ognuna delle 7 aree omogenee; per il Sud Est, San Giuliano Milanese si defila

Marco Segala e Alessandra Magro

Marco Segala e Alessandra Magro Sindaco e Assessore dl comune di San Giuliano Milanese

Venerdì 25 novembre in Corso Monforte a Milano, ha avuto luogo la riunione indetta dal Prefetto di Milano per stabilire una catena istituzionale snella e veloce, pronta a recepire le indicazioni urgenti della prefettura sull’accoglienza dei migranti.  Alla riunione sono stati invitati i rappresentanti dei Comuni più popolati di :ognuna delle 7 zone omogenee dell’Area metropolitana di Milano  Legnano, Abbiategrasso, Rozzano, San Giuliano Milanese, Pioltello, Rho e Sesto San Giovanni. Mentre i comuni che fanno parte dell’Area omogenea del Sud Est Milano sono: Carpiano, Cerro al Lambro, Colturano, Dresano Mediglia, Melegnano, Pantigliate, Paullo Peschiera Borromeo, San Colombano al Lambro, San Donato Milanese, San Giuliano Milanese,  San Zenone al Lambro, Tribiano, Vizzolo Predabissi.  

Il Sindaco Marco Segala non ritiene che San Giuliano Milanese possa ricoprire il ruolo indicato dalla prefettura: «Non siamo assolutamente in grado di accogliere migranti: abbiamo troppe emergenze sociali di cittadini di San Giuliano, italiani e stranieri, a cui facciamo già fatica a dare risposte. È assurdo che lo Stato accolli sui comuni un’emergenza che non riesce più a gestire, anche la prospettiva di un bonus da 500 euro una tantum per ciascun migrante che verrà accolto dagli enti locali ritengo sia inaccettabile, perché si tratta di una somma assolutamente insufficiente, senza contare che nel nostro caso abbiamo dovuto anche avviare l’iter per il pre dissesto, che imporrà massima cautela nella spesa pubblica, pertanto un’ipotesi del genere non può nemmeno essere presa in considerazione»

L’Assessore alla cultura Alessandra Magro ha partecipato alla riunione, in rappresentanza del comune di San Giuliano Milanese come capofila indicato dalla Prefettura dell’Area omogenea del Sud Est Milano.
«Per il momento – dichiara Alessandra Magro su Il Cittadino -si è trattato di un appuntamento di carattere informativo. nel corso del quale è emerso che San Giuliano dovrebbe fare da ente capofila per i co-muni del Sud est Milano in prospettiva del lavoro che dovrà es- ere condotto, riguardo ad esempio la definizione dei criteri per ripartire i migranti, ma gli uffici del municipio sono già molto carichi di lavoro pertanto, in attesa di quanto emergerà nel nuovo appuntamento, ritengo - conclude - che il Comune di San Giuliano non possa rivestire tale ruolo».

«Le problematiche relative alla gestione del flusso migratorio – si legge nella lettera inviata dal Prefetto Alessandro Marangoni a tutti i comuni della ex provincia di Milano -che sta coinvolgendo l'intera nazione esigono risposte sempre più appropriate, ponderate e, al tempo stesso, molto veloci. A tal fine, nelle scorse settimane questa Prefettura ha organizzato una serie di incontri con tutti i sindaci dell’Area Metropolitana, al fine di sviluppare percorsi di ampio respiro, sempre più coinvolgenti sul tema dell'immigrazione. Per consentire un adeguato e costante flusso di informazioni sulle iniziative che la Prefettura intende adottare per dare ospitalità ai cittadini stranieri richiedenti asilo sul nostro territorio, ritengo utile costituire un tavolo permanente di monitoraggio al quale siedano i rappresentanti delle 7 zone omogenee nelle quali è divisa l’Area Metropolitana di Milano ed individuando, in fase di avvio, i Comuni più popolosi come capi fila delle 7 zone, le quali, a seguire, potranno ovviamente esprimere il proprio rappresentante indicandolo secondo criteri autonomi. Nel corso degli incontri che si terranno presso questa Prefettura verrà data comunicazione delle iniziative e delle azioni che questo Ufficio intende assumere per far fronte alle problematiche sulla immigrazione. Parimenti, il tavolo permanente di confronto costituirà anche il luogo ove recepire dai territori le iniziative e le proposte più adeguate alla gestione del fenomeno».