Non vogliamo diventare la discarica del Sud Milano

La protesta contro l'apertura di un impianto di trattamento di inchiostri e materiale da stampa della Druck Chemie si è tinta di giallo e venerdì sera, durante un incontro pubblico organizzato dal Comitato Ambiente&salute,·i cittadini hanno appreso una notizia choc. Sono nove le aziende a rischio, di cui tre consederate pericolose secondo la normativa Seveso. «Non vogliamo diventare una discarica chimica - spiega Tina De Marco, presidente del·Comitato Ambiente&Salute - chiediamo di fermare l'autorizzazione di nuove discariche, di aumentare i controlli delle aziende chimiche esistenti e di fare una mappatura della realtà industriale così da rendere nota la situazione ai cittadini. E' assurdo che per anni nessun Ente abbia informato gli abitanti di Sesto di cosa stava accadendo nella nostra frazione, ma il pericolo è esteso a tutto il Sud Milano». Intanto, la battaglia contro la Druck Chemie prosegue senza sosta.·Sono 300 le firme raccolte in pochi giorni dal Comitato locale, ma l'obiettivo è arrivare a un migliaio di adesioni entro la metà di ottobre per convincere la Provincia a fermare l'autorizzazione dell'impianto. «È vero che Sesto era nata come zona industriale, ma i tempi cambiano e ora il numero di residenti è in costante crescita, così come gli insediamenti commerciali - fa notare De Marco –. Che cosa vuol farne il Comune di questa frazione? Zona commerciale, residenziale o industriale. I tre aspetti a distanza così ravvicinata non possono coesistere». Tutto sarebbe stato più semplice, se agli organi competenti fosse pervenuto per tempo il documento con il parere contrario redatto da tutte le forze politiche che costituiscono il Consiglio comunale, un no secco necessario per muovere e fermare l’insediamento della ditta Druck Chemie. Ma qualcosa non ha funzionato e, dal fax del Comune, ·la lettera è partita in ritardo.·Inoltre, la rabbia degli abitanti di Sesto è cresciuta a seguito di quanto accaduto nel Consiglio comunale del 29 ottobre, quando il Pdl ha abbandonato l'aula di fronte al diniego di spostare la discussione della mozione contro l'impianto della Druck per evitare di sovrapporla all'assemblea di venerdì. «Avevamo chiesto se il Consiglio, indetto anche per il 30, poteva essere rimandato di qualche giorno cosicché i politici potessero essere presenti all’assemblea. Abbiamo ottenuto parere negativo»· spiega De Marco. E, come si suol dire, se la montagna non viene a Maometto, Maometto va alla montagna. «Il 29 sera siamo andati noi al Consiglio e, vista l’ora tarda, abbiamo chiesto lo spostamento della questione Druck Chemie ai primi punti, all’Ordine del giorno. Si è fatta la votazione. La maggioranza si è espressa in modo contrario» riassume il presidente del comitato. Ora che cosa potrebbe accadere? «Vorremmo partecipare alla Conferenza dei Servizi per riparare questa situazione. Vorremmo evitare il ricorso al TAR». Chi lo pagherebbe? Il Comune se ne farebbe davvero carico? Questi i dubbi degli abitanti di Sesto Ulteriano. «Che sia chiaro che non siamo arrabbiati con l’azienda chimica, ma chiediamo che l’Amministrazione svolga il proprio lavoro con precisione e tuteli la qualità di vita degli abitanti» conclude Tina De Marco.