San Giuliano, scoppia la polemica sull’ampliamento del Centro Culturale Islamico

Mohammad Al Qudah, referente dell’associazione araba Sabil, ha annunciato che, entro fine anno, verrà allestita una nuova sede con spazi raddoppiati. Ma la Lega non ci sta.

«Neanche mezzo metro quadrato in più per la Moschea»

«Neanche mezzo metro quadrato in più, anzi quella attuale dovrebbe essere immediatamente chiusa se non rispetta le leggi». È molto dura la presa di posizione della Lega Nord in merito al progetto di ampliamento della sede dell’associazione culturale Sabil di San Giuliano. Nei giorni scorsi Mohammad Al Qudah, a capo del sodalizio arabo attivo da oltre un decennio in territorio sangiulianese, ha infatti annunciato una importante novità per il futuro dell’associazione, che presto avrà una nuova collocazione. «Siamo pronti a portare avanti un dialogo interreligioso – ha fatto sapere Al Qudah - attraverso iniziative che entro fine anno avranno a disposizione una sede con spazi raddoppiati rispetto a quelli esistenti». Allo stato attuale, infatti, Sabil organizza le proprie iniziative culturali, religiose e aggregative all’interno di una sede dall’ampiezza di circa 200 metri quadrati, sita tra i capannoni della zona industriale di Zivido. In base al progetto annunciato, l’associazione dovrebbe trasferirsi in un nuovo spazio da  400 metri quadrati, nei pressi della sede attuale, che verrebbe completamente ristrutturato (a carico di Sabil stessa), nel rispetto delle normative vigenti in materia di spazi ad uso pubblico. La notizia, tuttavia, non ha incontrato i favori del Carroccio che, per bocca del Segretario Provinciale della Martesana, Riccardo Pase, e del Segretario di Circoscrizione Est, Cristiano Vailati, si è opposto fermamente all’ipotesi di un ampliamento del quartier generale dell’associazione  araba. «Il luogo dove attualmente si ritrova la comunità islamica – hanno dichiarato Pase e Vailati in una nota - ci risulta sia stato dichiarato non in regola con le leggi vigenti. Se fosse così dovrebbero chiuderlo immediatamente. Quindi, se il mancato rispetto delle normative attuali venisse confermato, non esiste nessuna possibilità di dialogo». Lo scopo del progetto di ampliamento, però, secondo i vertici di Sabil sarebbe proprio quello di poter continuare sul percorso tracciato nell’ultimo decennio in una struttura adeguata e in grado di accogliere tutti coloro che intendano partecipare alle iniziative organizzate. In attesa di ulteriori sviluppi in merito, la querelle tra Lega e Sabil sembra destinata a non concludersi qui.
Redazione Web