Peschiera, Molinari, quando la questione di metodo diventa un miraggio, quando il dialogo diventa monologo
Commissione migranti e Consiglio comunale ignorati nella loro funzione; la relazione sui primi 100 giorni più propaganda che fatti
27 novembre 2016
«Non viviamo di solo metodo. Vorremmo qualificarci per un nuovo rapporto con la Comunità, che in parte è fatto anche di metodo, ma fortemente di dialogo interpersonale, di presenza sul territorio, di strumenti efficaci di comunicazione».
Questo è scritto sul programma Amministrativo di Caterina Molinari. Gli ex Assessori della giunta Zambon a capo della coalizione delle liste civiche che hanno vinto le elezioni di giugno di quest’anno, hanno sempre contestato i metodi usati da Luca Zambon per amministrare la città, ritenuti non inclusivi; accusandolo di non condividere le questioni importanti e di decidere in autonomia nelle segrete stanze del palazzo comunale il futuro della città, relazionandosi con un Consulente senza titolo invece che con loro. Quello che sta succedendo oggi a distanza di 5 mesi scarsi dall’insediamento disegna uno scenario ancor peggiore di quello da loro contestato all’amministrazione Zambon. Con l’aggravante che oggi sopra Peschiera Borromeo grava una spada di Damocle: il centro profughi voluto dal Prefetto nella ex Caserma di Bellaria, che rischia di cambiare per sempre il profilo della città. La gestione di questa emergenza è partita male e sta finendo peggio. Caterina Molinari non ha portato a termine nessuna delibera di Consiglio Comunale che testimoniasse il netto No bipartizan al mega centro di accoglienza paventato dalla Prefettura; non ha organizzato nessun Consiglio comunale aperto sulla questione; non è stata in grado di insediare una Commissione Consiliare autonoma e pubblica che rappresentasse l’intero Consiglio Comunale; la Commissione migranti zoppa istituita con una mozione all’interno della conferenza dei capogruppo “non pubblica” è un organismo inutile dato che Caterina Molinari non riferisce alla stessa ma preferisce divulgare le notizie prima alla stampa; non riferisce le notizie neanche in Consiglio comunale, infatti la notizia sull’assenza di amianto nella ex caserma è uscita su un periodico locale all’indomani del Consiglio Comunale, con le sue dichiarazioni, umiliando anche i Consiglieri eletti dai cittadini e tutto il pubblico presente, ritenuti non degni di conoscere la notizia che spiana di fatto la strada al Prefetto per portare a termine il suo progetto; non riferisce in aula Consiliare per tempo, neanche il taglio del terzo turno della Polizia locale; non comunica tempestivamente in Consiglio Comunale neanche una notizia preoccupante come quella della chiusura dei poliambulatori medici e soprattutto non si attiva neanche per porci rimedio.
Questo per le questioni di “metodo” tanto care ai fuoriusciti del PD che ormai sembrano un miraggio riflesso dalla campagna elettorale . Il trionfo del metodo del sindaco di Peschiera Borromeo Caterina Molinari è avvenuto nella presentazione dei primi 100 giorni dove per rendere conto delle promesse elettorali, si è arrivato a dare per risolte problematiche ancora tutt’ora irrisolte, provvedimenti non ancora approvati, in pratica un monologo di proclami e buone intenzioni, ma nel merito delle questioni importanti, poco e niente.
Giulio Carnevale
Questo è scritto sul programma Amministrativo di Caterina Molinari. Gli ex Assessori della giunta Zambon a capo della coalizione delle liste civiche che hanno vinto le elezioni di giugno di quest’anno, hanno sempre contestato i metodi usati da Luca Zambon per amministrare la città, ritenuti non inclusivi; accusandolo di non condividere le questioni importanti e di decidere in autonomia nelle segrete stanze del palazzo comunale il futuro della città, relazionandosi con un Consulente senza titolo invece che con loro. Quello che sta succedendo oggi a distanza di 5 mesi scarsi dall’insediamento disegna uno scenario ancor peggiore di quello da loro contestato all’amministrazione Zambon. Con l’aggravante che oggi sopra Peschiera Borromeo grava una spada di Damocle: il centro profughi voluto dal Prefetto nella ex Caserma di Bellaria, che rischia di cambiare per sempre il profilo della città. La gestione di questa emergenza è partita male e sta finendo peggio. Caterina Molinari non ha portato a termine nessuna delibera di Consiglio Comunale che testimoniasse il netto No bipartizan al mega centro di accoglienza paventato dalla Prefettura; non ha organizzato nessun Consiglio comunale aperto sulla questione; non è stata in grado di insediare una Commissione Consiliare autonoma e pubblica che rappresentasse l’intero Consiglio Comunale; la Commissione migranti zoppa istituita con una mozione all’interno della conferenza dei capogruppo “non pubblica” è un organismo inutile dato che Caterina Molinari non riferisce alla stessa ma preferisce divulgare le notizie prima alla stampa; non riferisce le notizie neanche in Consiglio comunale, infatti la notizia sull’assenza di amianto nella ex caserma è uscita su un periodico locale all’indomani del Consiglio Comunale, con le sue dichiarazioni, umiliando anche i Consiglieri eletti dai cittadini e tutto il pubblico presente, ritenuti non degni di conoscere la notizia che spiana di fatto la strada al Prefetto per portare a termine il suo progetto; non riferisce in aula Consiliare per tempo, neanche il taglio del terzo turno della Polizia locale; non comunica tempestivamente in Consiglio Comunale neanche una notizia preoccupante come quella della chiusura dei poliambulatori medici e soprattutto non si attiva neanche per porci rimedio.
Questo per le questioni di “metodo” tanto care ai fuoriusciti del PD che ormai sembrano un miraggio riflesso dalla campagna elettorale . Il trionfo del metodo del sindaco di Peschiera Borromeo Caterina Molinari è avvenuto nella presentazione dei primi 100 giorni dove per rendere conto delle promesse elettorali, si è arrivato a dare per risolte problematiche ancora tutt’ora irrisolte, provvedimenti non ancora approvati, in pratica un monologo di proclami e buone intenzioni, ma nel merito delle questioni importanti, poco e niente.
Giulio Carnevale
27 novembre 2016