Rinvio al 2026 del blocco dei diesel Euro 5: la Lega plaude alla misura
Il consigliere regionale Anelli: «Scelta oculata. No a un finto ecologismo che danneggia cittadini e imprese lombarde»

MILANO, 8 luglio 2025 – Il blocco alla circolazione dei veicoli diesel Euro 5 è ufficialmente rinviato al primo ottobre 2026. La misura, contenuta in un emendamento approvato in Commissione Ambiente e Trasporti alla Camera nell’ambito del DL Infrastrutture, è stata accolta con favore dalla Lega lombarda. A esprimere la posizione del partito è il consigliere regionale Roberto Anelli, che parla di una «scelta oculata» e difende l’importanza di politiche ambientali ragionevoli che non compromettano la tenuta economica del territorio.
Solo nei Comuni sopra i 100mila abitanti
L’emendamento modifica anche la platea dei Comuni interessati: il divieto di circolazione per i veicoli diesel Euro 5 verrà applicato prioritariamente nei centri urbani con più di 100mila abitanti, anziché nei Comuni sopra i 30mila come inizialmente previsto. Una correzione che, secondo Anelli, va nella direzione di una maggiore equità e di una più razionale gestione delle politiche antinquinamento, senza penalizzare inutilmente cittadini e aziende che operano nei centri medi e piccoli del territorio.
Anelli: «Il blocco non è la soluzione»
«Differire il blocco dei diesel Euro 5 – ha spiegato Anelli – non significa venir meno ai principi della sostenibilità ambientale, che anche come istituzioni lombarde condividiamo. Ma il contrasto all’inquinamento va affrontato in modo strutturale, non con misure punitive». In quest’ottica il consigliere ha ricordato alcune delle iniziative già intraprese da Regione Lombardia, come il bando “Strade Verdi”, pensato per agire a monte delle fonti d’inquinamento. L’iniziativa, ha spiegato, «incentiva soluzioni in grado di ridurre l’esposizione della popolazione più fragile agli inquinanti di prossimità e il sollevamento delle polveri generato dal transito dei veicoli».
«Basta con il falso ecologismo»
Il timore espresso dal gruppo Lega riguarda soprattutto le conseguenze economiche di una transizione mal gestita: «Non si può – ha dichiarato Anelli – essere schiavi di un falso ecologismo che non solo non apporta alcun beneficio rilevante alla qualità dell’aria, ma che rischia di distruggere le nostre filiere produttive». A suo avviso, la vera transizione ecologica deve passare per politiche di incentivo e sostegno concreto, piuttosto che per divieti rigidi e generalizzati: «Servono misure sensate, come il rinnovo del parco auto o il potenziamento dei trasporti pubblici. È quello che Regione Lombardia sta già facendo».
Anelli ha infine ribadito l’importanza di un impegno che sia «concreto ed assennato», in grado di bilanciare le esigenze ambientali con quelle sociali ed economiche, senza scaricare i costi della transizione sulle famiglie e sulle imprese.