Peschiera, Centri estivi, la critica di Carmen di Matteo (Cittadini Attivi): «Aumenti ingiustificati, metodo sbagliato»
La consigliera comunale attacca la giunta: «Mancanza di trasparenza e scelte che pesano sulle famiglie più fragili»

Carmen Di Matteo Foto Angelino Gentile
La polemica sull’aumento delle tariffe dei centri estivi a Peschiera Borromeo continua ad alimentarsi. Dopo le proteste di molti genitori e la presa di posizione delle forze politiche di centrodestra, arriva anche il duro commento social di Carmen di Matteo, consigliera comunale del gruppo Cittadini Attivi ed ex candidata sindaca alle scorse elezioni amministrative.
Secondo Di Matteo, la comunicazione degli aumenti è stata tardiva e del tutto inadeguata: «Venire a conoscenza degli aumenti tariffari dei centri estivi da una delibera di giunta è stato veramente molto deludente e la toppa che è stata messa per giustificare questa scelta ancora di più». Una critica che si estende anche al merito della decisione, considerata poco attenta ai bisogni concreti delle famiglie: «Questa giunta oltre a comunicare in ritardo le tariffe e gli aumenti che incidono sulle fasce ISEE più deboli, non ha tenuto conto di un'esigenza fondamentale per gli utenti e cioè che i centri estivi non sono servizi superflui, esclusivi per i nostri cittadini ma rappresentano un vero e proprio aiuto».
Un aiuto alle famiglie trasformato in peso economico
Nel mirino della consigliera c’è anche la tempistica scelta per comunicare gli aumenti, proprio mentre le famiglie si trovano a dover organizzare i mesi estivi, conciliando lavoro e assenza di scuola. «Si è deciso politicamente di incidere sul portafoglio delle famiglie in un momento di già difficile gestione familiare, le chiusure estive delle scuole», ha dichiarato, sottolineando come il disagio economico sia aggravato da decisioni amministrative poco lungimiranti.
Di Matteo ricorda che la coerenza con le proprie posizioni è rimasta intatta: «L'abbiamo sostenuto per la scorsa legislatura, quando furono aumentate le imposte, e lo sosteniamo anche questa volta: contestiamo il metodo».
Assenza di confronto in aula consiliare
Un altro punto critico sollevato è l’assenza di un dibattito in consiglio comunale. «Perché non si è scelto di portare questa discussione in consiglio comunale? Forse per il timore di una contestazione da parte dei consiglieri di maggioranza?», si chiede polemicamente Di Matteo. Secondo la consigliera, una scelta così impattante avrebbe meritato una riflessione pubblica e trasparente, anziché essere approvata in Giunta senza passare da un confronto con i rappresentanti eletti.
«Il costo dell’adeguamento contrattuale non può ricadere sulle famiglie»
Infine, la consigliera contesta anche la motivazione tecnica fornita dall’assessora Greta Montemaggi per giustificare gli aumenti, ovvero l’adeguamento contrattuale per il personale delle cooperative sociali che gestiscono il servizio. «Vorrei concludere dicendo che l'adeguamento contrattuale, giustificazione fornita dell'assessora Montemaggi all'aumento delle tariffe dei centri estivi, è in riferimento alle lavoratrici e i lavoratori delle cooperative sociali ma non deve essere pagato dagli utenti che usufruiscono del servizio. Dovrebbe essere previsto in bilancio poiché la firma dell'ultimo rinnovo del CCNL delle cooperative risale all'anno 2023», ha affermato Di Matteo, respingendo al mittente quella che ritiene una motivazione strumentale.
La consigliera ha infine annunciato battaglia in aula: «Pertanto ribadiremo in consiglio il nostro dissenso invitando la giunta a ritirare la delibera». Un appello che si unisce a un fronte di critiche sempre più ampio e trasversale.