Peschiera Bene comune, «Sugli orti in comune siamo stati messi da parte. Possiamo riprovarci»
L'associaizone peschierese ora forza di governo ci scrive, in risposta ad un articolo pubblicato da 7giorni

Il progetto degli orti in comune
22 gennaio 2017
Riceviamo e pubblichiamo una lettera della Lista Civica e Associazione, Peschiera Bene Comune in risposta all'articolo pubblicato il giorno 20 gennaio 2017 riguardante la posizione di tre realtà peschieresi critiche nei confronti della maggioranza per aver cancellato il progetto "Orti in comune", premiato dalla Fondazione Cariplo con un contributo di Euro 100mila:
«Ritorniamo sul tema degli “Orti in Comune” per via di una lettera riassunta in questi giorni sull’edizione web del giornale 7Giorni e che ci sembra interessante discutere.
«Ritorniamo sul tema degli “Orti in Comune” per via di una lettera riassunta in questi giorni sull’edizione web del giornale 7Giorni e che ci sembra interessante discutere.
Senza ripetere ciò che
l’Amministrazione Comunale ha già detto sulle motivazioni per cui si è
rescisso il partenariato per questo progetto, anche se non sono certo
secondarie, quello che ci preme è discutere della sperimentazione in
città e dell’aggregazione delle associazioni con i portatori di
interesse.
Come P.B.C. mettiamo al primo posto il valore
sociale di un progetto, ovvero l’arricchimento che porta a tutta la
collettività oppure a chi ne ha più bisogno, ma quali caratteristiche
deve avere questo progetto? Prima di tutto non deve compromettere la
qualità dei servizi esistenti e non deve essere portatore di
problematiche successive. E’ evidente che il progetto degli orti aveva
una interessante valenza sociale per i soggetti più “deboli” ma era
economicamente insostenibile. Il problema non è il progetto ma la
gestione legata al bando che avrebbe finanziato solo la fase iniziale.
La realizzazione della casa prefabbricata sarebbe stata a carico del
Comune come lo staff di tre persone che avrebbe seguito il progetto.
Sulla
partecipazione nella costruzione dei progetti, mi spiace per i
firmatari, ma ci sono state due fasi: una fase collegiale in cui si è
lavorato assieme ed una fase di centralizzazione in cui le diverse forze
associative hanno più volte ribadito di essersi sentite “messe da
parte”. In quella fase Peschiera Bene Comune (lo scrivo per esteso
perché non ci piacciono i sottintesi) ha ribadito forte, chiaro e per
iscritto, la sua contrarietà al modo in cui il progetto si stava
sviluppando.
Detto ciò è
evidente che non vogliamo perdere né la potenzialità sociale di un tale
idea, né il metodo partecipato, quindi saremo sostenitori anche dentro
questa amministrazione di un nuovo progetto con gli stessi valori. Anzi
invitiamo già da subito chi si volesse “sporcare le mani con la terra”,
senza delegare, a riaprire un tavolo di progettazione per un “orto
comunale collettivo”. Sarà possibile? Sarà sostenibile? Sarà facile? Non
lo sappiamo, ma lo vogliamo scoprire con gli altri: questa è per noi la
sperimentazione».
22 gennaio 2017