Spazi comunali e il caso Lupo Rosso, polemiche in Consiglio comunale a Peschiera Borromeo, il Sindaco prende le distanze: «Nessun patrocinio»

Due assessori della Giunta mettono like ad un post che denuncia uno Stato di Polizia, ritrae gli agenti con i manganelli, usa toni infuocati tipici dei centri sociali, poi in Consiglio comunale la Giunta loda la Polizia: un ossimoro

Il caso sollevato da Fratelli d'Italia

Il caso sollevato da Fratelli d'Italia

Calvaruso (Pd): «Troppa sicurezza non fa bene»

Un evento organizzato dall’Associazione Lupo Rosso a San Bovio ha sollevato un acceso dibattito nel Consiglio comunale di Peschiera Borromeo. L'associazione, nota per il suo orientamento di estrema sinistra, ha utilizzato gratuitamente uno spazio comunale per una serata politica in cui si è discusso del DDL Sicurezza, definito nel volantino e nel post promozionale come un esempio di "Stato di polizia". Questo utilizzo dello spazio ha suscitato critiche e polemiche sull'appropriatezza dell’evento rispetto alle finalità per cui la struttura era stata concessa.

La questione è esplosa giovedì sera, in Consiglio comunale durante una serata che avrebbe dovuto celebrare i successi della Polizia Locale. Proprio mentre l’assessore Alessandro Amenta (M5S) lodava i risultati della lotta alla criminalità, emergevano tensioni sul post e sul volantino del Lupo Rosso, considerati da alcuni come un attacco al ruolo delle forze dell’ordine.

Le polemiche sulla gestione degli spazi pubblici

Secondo il regolamento comunale, lo spazio di via Abruzzi, noto come "Lo Spazio", è stato assegnato per iniziative socioculturali e inclusive, non per eventi a chiaro contenuto politico. Durante il dibattito, la consigliera Stefania Accosa (Fratelli d’Italia) ha letto integralmente il post dell’associazione, sottolineando come i toni e il contenuto dello stesso fossero incompatibili con le finalità della concessione. «Nessuno dice che non si possano tenere eventi politicizzati», ha affermato, «ma in questo caso si è utilizzato uno spazio pubblico gratuito, destinato ad attività socioculturali e non di propaganda politica». Accosa ha evidenziato come l’iniziativa avrebbe dovuto svolgersi in una sede di partito o con il pagamento di un affitto, come avviene per tutte le altre attività politiche.

L'intervento del sindaco Andrea Coden

Il sindaco Andrea Coden ha preso le distanze dai toni utilizzati dall’associazione, dichiarando di non essere a conoscenza dell’evento fino a poco prima del Consiglio: «Non c’è stato alcun patrocinio da parte dell’amministrazione comunale. Approfondirò quanto accaduto con l’associazione». Coden ha inoltre ribadito l’importanza di garantire spazi di espressione per tutte le associazioni, purché nel rispetto delle regole e con un linguaggio adeguato.

Le critiche sono state amplificate dal fatto che due membri della giunta, Alessandro Amenta (M5S) e Paola Baratelli (AVS), avrebbero messo un "like" al post dell’evento, un gesto ritenuto inopportuno da diversi consiglieri. La consigliera Antonella Parisotto (Peschiera Riparte) ha sottolineato come la responsabilità di chi ottiene in gestione spazi pubblici debba essere proporzionale alla loro funzione: «Questi luoghi devono essere utilizzati coerentemente con gli obiettivi dichiarati. Le associazioni devono capire che non tutto può essere fatto in qualsiasi spazio, soprattutto se concesso gratuitamente».


I due

I due "Like" dei membri della Giunta Coden al post con i toni accessi dell'APS Lupo Rosso

Le voci a favore di Lupo Rosso, Calvaruso (Pd): «Troppa sicurezza non fa bene»

Non sono mancate le difese dell’associazione. Franco Brioschi (AVS), consigliere di maggioranza, ha giudicato strumentale l’intervento di Accosa: «Non mi sembra che il post o il volantino rappresentino un atto di propaganda politica estremista, ma piuttosto una riflessione su un decreto legge. In Italia esiste ancora la libertà di espressione». Donata Calvaruso (Pd) ha ribadito il valore sociale delle attività svolte dal Lupo Rosso, criticando chi si è soffermato solo sull’aspetto politico: «Questo gruppo fa del bene alla comunità.Troppa sicurezza non fa bene».

Le posizioni più nette: Orfei e Parisotto

Tra i più critici, Mario Orfei (Ama Peschiera) ha evidenziato l’incoerenza della serata rispetto al contesto in cui si è svolta: «Non possiamo lodare la polizia per i brillanti risultati ottenuti e poi vedere volantini che parlano di manganellate. I toni vanno assolutamente rivisti». La consigliera Antonella Parisotto (Peschiera Riparte) ha richiamato l’attenzione sul valore degli spazi pubblici, ribadendo che questi devono essere utilizzati per iniziative inclusive e non divisive: «Gli spazi pubblici sono di tutti e devono essere utilizzati in modo coerente con gli obiettivi per cui vengono concessi. Lupo Rosso ha tutta la libertà di fare politica, ma forse non in quel luogo o non con quei toni».

Le conclusioni e le implicazioni future

Il caso Lupo Rosso pone interrogativi importanti sulla gestione degli spazi pubblici e sui limiti della libertà di espressione quando si utilizzano risorse comunali. L’episodio evidenzia una mancata vigilanza sulle finalità delle attività svolte e sottolinea la necessità di regole più chiare per evitare strumentalizzazioni.

Il Consiglio comunale ha chiuso il dibattito senza giungere a conclusioni definitive, ma con un impegno da parte della giunta a verificare l’aderenza delle attività svolte dallo Spazio alle finalità dichiarate. Resta aperta la questione dei toni utilizzati dall’associazione, che, come sottolineato dal sindaco Coden, «non rappresentano lo spirito di confronto costruttivo che dovrebbe animare questi luoghi».

Giulio Carnevale