Peschiera, via Galvani, le associazioni: «Ci aspettavamo di essere nuovamente convocati per la perizia alternativa. Richiesta disattesa»

«Crediamo che, visto il numero, l’imponenza e l’età degli alberi coinvolti, uno sforzo maggiore per salvarli era doveroso parteciperemo a fianco di tutti cittadini che vorranno ribadire l’importanza della tutela del territorio e di chi lo abita»

Peschiera Borromeo, 7 settembre 2020 - «Oggi siamo tristi e più poveri – scrivono in un comunicato stampa Circolo Arcobaleno Legambiente Sud Est Milano, Gaia Animali & Ambiente, Italia Nostra Milano Sud-Est, WWF OA Martesana Sud Milano -. Prendiamo atto che stanno iniziando, così ci è stato detto, i lavori di abbattimento dei 240 pioppi cipressini. È la fine dolorosa di una vicenda che si trascina da alcuni mesi, che ha trovato ampio spazio mediatico e che, soprattutto, ha risvegliato  coscienze e impegni ambientalisti e che è stata stimolo per la mobilitazione di molti cittadini decisi a difendere queste piante maestose, portatrici di salute e bellezza. Questa battaglia ci ha visti da subito convintamente partecipi. Certo, in campo è scesa anche, strumentalmente, la politica; anche chi  si è in passato distinto per ricoprire la città d’asfalto oggi si fa  paladino dell’ambiente, ma il loro ruolo è stato prontamente ridimensionato.
Sei donne combattive guidano oggi la protesta, hanno costituito un comitato La voce degli Alberi, con l’obiettivo di trovare alternative  sostenibili all’abbattimento delle piante. Con loro abbiamo condiviso la speranza di trovare una soluzione indolore. Insieme abbiamo incontrato l’amministrazione per cercare soluzioni  alternative; abbiamo concordato di sospendere ogni azione in attesa di valutare una perizia alternativa a quella dell’agronomo incaricato dal comune. Durante l’incontro avevamo proposto all’amministrazione di riunirci  nuovamente intorno ad un tavolo dopo l’analisi delle perizie. Il primo  settembre la valutazione è stata fatta e ci aspettavamo di essere nuovamente convocati. Non è successo, la nostra richiesta è stata disattesa, e l’abbattimento sta partendo. Comprendiamo la necessità di garantire la sicurezza, siamo consapevoli che nel programma di governo era prevista la rimozione e ripiantumazione
delle piante a radice non profonda, pure crediamo che, visto il numero, l’imponenza e l’età degli alberi coinvolti, uno sforzo maggiore per salvarli era doveroso. Crediamo anche che i cittadini che difendono il loro territorio debbano avere dalle amministrazioni maggior considerazione e ascolto. Proprio questa tenacia nella difesa degli alberi porterà di buon mattino ad una manifestazione per scongiurare il loro abbattimento: noi parteciperemo a fianco di tutti cittadini che vorranno ribadire l’importanza della tutela del territorio e di chi lo abita. Rinnoviamo ancora il nostro appello affinché l’amministrazione possa decidere diversamente, e qualora essa cambiasse coraggiosamente idea, questa non sarà considerata una sconfitta, ma  una scelta amministrativa lungimirante. Ribadiamo a tal proposito che le associazioni di tutela ambientale daranno il loro appoggio e saranno dalla parte di chi
– concludono gli attivisti ambientali - continuerà a difendere le piante Se ora come ora è il momento della tristezza, non è però, da parte nostra, quello della rassegnazione».