Via Emilia, esposto ai sindaci di Milano e San Donato. «I residenti non sono in grado di vivere in condizioni di sicurezza»

La denuncia di Massera (FdI): «Nonostante l’aggravarsi di reati, occupazioni abusive e attività sospette, la zona di confine tra Milano e San Donato rimane terra di nessuno in preda alla delinquenza»

Le periferie, specie quelle delle grandi città, sono da sempre aree difficili, in cui la presenza delle istituzioni stenta ad arrivare, con grave danno per il decoro, la quieta e la sicurezza pubbliche. Le segnalazioni provenienti da tali aree periferiche sono all’ordine del giorno, ma la situazione che zone come quella di confine tra i comuni di Milano e San Donato Milanese si trovano a vivere hanno subito in questi anni un aggravamento di condizioni già in partenza ostili. Per i residenti il silenzio delle istituzioni risulta assordante e ormai intollerabile. È per dare una scossa a tale situazione, che inficia pesantemente la vita e la quiete dei cittadini ivi residenti, che Guido Massera, Presidente del circolo “Giorgio Almirante” di Fratelli d’Italia a San Donato Milanese, ha inoltrato un esposto per denunciare l’aggravarsi della situazione. 
Nella missiva, indirizzata al comune di Milano e di San Donato Milanese, ai Dirigenti della Polizia Locale dei due comuni confinanti, alla Prefettura di Milano nonché alla Regione Lombardia, si legge che «La zona della via Emilia, le strade parallele attigue, nel tratto di territorio compreso tra uffici Eni spa e viadotto tangenziale sono caratterizzate da sosta di camper ed autovetture che hanno trasformato le vie in questione, specialmente durante le ore notturne, in veri e propri bivacchi illegali che ledono ampiamente il diritto di sicurezza dei residenti e delle attività commerciali site nella zona in oggetto. I residenti non sono in grado di vivere in condizioni di sicurezza causa detti bivacchi e la situazione diventa ogni giorno sempre più grave». La denuncia prosegua spiegando che «tentativi di furto, ai danni delle attività commerciali, sono all'ordine del giorno ed i cittadini hanno segnalato anche movimenti sospetti che portano a pensare che avvenga traffico illegale di idrocarburi nella cascina antistante il ristorante i ''Tre Basei'' (il movimento di persone dotate di taniche è sotto gli occhi di tutti e non è più tollerabile). Provenienti dall’interno delle cascine si erano già rilevate, a più riprese, nubi di fumo nero ed acre che fanno pensare a roghi di rifiuti»
Per l'esponente di Fratelli d'Italia è Intollerabile dunque che alcune aree della città siano abbandonate a se stesse e ormai in balia della piccola criminalità. Si riscontrano altresì alcune zone sede di veri e propri campi nomadi semoventi costituiti da camper e roulotte.
L’esposto di Massera si chiude pertanto con un lungo elenco di misure che i comuni coinvolti dovrebbero mettere in atto quanto prima, al fine di riportare la zona ad una condizione di normalità e sicurezza. Nello specifico le richieste sono: «che vengano identificate tutte le persone che bivaccano nella zona; che venga controllata idoneità alla circolazione dei veicoli parcheggiati incluso se assicurati e revisionati (molti sono privi di targhe); che vengano attuati controlli notturni per evitare tentativi di effrazione e furto; che lo Stato garantisca ai cittadini residenti la possibilità di vivere in una zona sicura e pulita; che vengano effettuati controlli nelle cascine dinnanzi alla trattoria i ''Tre Basei'' onde verificare se sono stati commessi abusi edilizi e vengano stoccati idrocarburi di provenienza dubbia/ illegale; che vengano controllati i camper in sosta verificando se vengano utilizzate bombole di gas per cucinare; che vengano verificati gli scarichi di acque reflue provenienti dai mezzi in sosta per accertare il rispetto di leggi e norme in vigore anche in materia ambientalistica».
Nel rammentare come le precedenti richieste di intervento non abbiano sortito alcun effetto, la missiva si chiude con l’esortazione alle autorità a mettere in atto «una fattiva collaborazione tra i menzionati destinatari peri risolvere le problematiche esposte».

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