Milano, situazione critica nelle case popolari. Da FdI arriva l’appello: «Non abbandoniamo i quartieri popolari!»

A richiamare l’attenzione su alcune realtà problematiche sono state il parlamentare Marco Osnato e il capogruppo di FdI in Regione Lombardia Franco Lucente

Marco Osnato e Franco Lucente

Marco Osnato e Franco Lucente

«Non abbandoniamo i quartieri popolari!». È questo l’appello ma anche il monito che giunge forte e chiaro da alcuni esponenti del centro-destra, sponda Fratelli d’Italia. 
«Abbiamo notizie del fatto che in molti quartieri popolari della città di Milano, e non solo, gruppi di delinquenti approfittino delle limitazioni di spostamento per occupare abusivamente alloggi nelle case popolari», è quanto si legge in una nota congiunta del parlamentare Marco Osnato e del capogruppo di FdI in Regione Lombardia Franco Lucente.
Il comunicato prosegue quindi spiegando di alcune segnalazioni ricevute riguardo ad atti illegali e fuori controllo che i due esponenti del partito di Giorgia Meloni chiedono siano affrontati con fermezza da parte delle istituzioni nazionali e locali. Nella nota si legge quindi: «Sappiamo che sia Aler Milano che MM hanno assicurato un servizio di vigilanza, se pure con le difficoltà dovute al periodo, tuttavia riteniamo che bisogna evitare in tutti i modi l’incrementarsi di occupazioni abusive, per cui chiediamo alla prefettura di disporre presidi fissi di militari dell’Esercito proprio nei caseggiati ERP, siamo sicuri che ciò possa essere un elemento di altissima dissuasione nei confronti di questi delinquenti che approfittano della tragica situazione per compiere questi atti delittuosi».

Proprio in merito alla complessa realtà delle case popolari di Milano e dintorni, Regione Lombardia è intervenuta in supporto delle famiglie bisognose con accorgimenti diffusi e auspicabilmente efficaci sul piano economico; adesso sembra sia giunto il momento di far sentire la vicinanza e la presenza delle istituzioni anche ad altri livelli, a partire dal tema della sicurezza. E forse questa volta Regione Lombardia non sarà costretta ad agire di propria iniziativa e in solitaria ma sarà affiancata dagli organi nazionali, o almeno questo è quanto si augurano i firmatari della nota. 
Emanuele Grassini
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