Opera, l’ordinanza del sindaco Nucera che nega la fase 2 fino al 17 maggio, manda su tutte le furie i cittadini, Pozzoli:«Un carcere basta e avanza».

Sollevazione popolare, petizioni online, fiumi di commenti sui social, per la maggior parte dei cittadini non c’è motivazione per non adeguarsi all’Ordinanza di Regione Lombardia che ha recepito per intero il DPCM del 26 aprile

Antonino Nucera e Pino Pozzoli

Antonino Nucera e Pino Pozzoli Il sindaco di Opera e il Consigliere comunale di opposizione

L'ordinanza del 30 aprile del sindaco non è piaciuta a nessuno

Il sindaco di Opera, Antonino Nucera, ha firmato il 30 aprile un'ordinanza, valida fino al 17 maggio, per la quale «è fatto obbligo per tutti i cittadini di rimanere nelle loro abitazioni» salvo motivi di lavoro, di salute e situazioni di necessità come gli incontri con i congiunti. L'ordinanza vieta anche «ogni tipo di attività ludica, ricreativa e sportiva svolta all'aperto in luoghi pubblici e aperti al pubblico», oltre a continuare a tenere chiusi parchi e cimiteri e a vietare di sedersi sulle panchine. La misura fa discutere i cittadini, che hanno inondato di commenti la pagina Facebook del Comune e dato vita a una campagna social con cui chiedono la revoca dell'ordinanza.

L'Associazione di Promozione Sociale Insieme ha dato il via a una raccolta firme, con l'hashtag #iorestoresponsabile, per chiedere che venga ritirata l'ordinanza. «Chiediamo semplicemente e in completa sicurezza - spiega l'associazione - che il sindaco si attenga alle disposizioni regionali e nazionali, visto che a Opera non esiste nessuna emergenza sanitaria ulteriore che richieda restrizioni particolari».

«Non è vero che non ci sarà una Fase 2: a Opera, sarà solo più prudente e partirà con qualche giorno di ritardo – risponde sui social il sindaco Antonino Nucera -. Questo perché scienziati ed esperti si aspettano dall'allentamento del lockdown un incremento dei contagi e vogliamo affrontare questo importante cambiamento al meglio e in sicurezza, «come abbiamo fatto fino ad ora. Lunedì valuteremo le aree che verranno aperte nei giorni successivi, per far si che i nostri cittadini siano liberi di correre e passeggiare, senza limiti di distanza ma nel rispetto delle regole sul distanziamento sociale. Riguardo al provvedimento emesso il 30 aprile, alla scadenza della mia precedente ordinanza e prima che Regione Lombardia emanasse la propria, c'è stata molta confusione e strumentalizzazione politica, tralasciando i reali contenuti dell'ordinanza sperimentale che sono stato costretto ad emettere per sanare un vuoto normativo».
Non si capisce a cosa si riferisca il sindaco di Opera quando parla di vuoto normativo, visto che il Decreto Ministeriale del 10 aprile 2020 rimane in vigore fino al 3 maggio 2020, come l’ordinanza di Regione Lombardia n. 532 scade nello stesso giorno.

Il Consigliere comunale di opposizione Pino Pozzoli dopo la pubblicazione del’ordinanza che escludeva Opera dalla fase 2, aveva invitato l’Amministrazione Comunale ad una riflessione per rivedere insieme le limitazioni: «In merito all'ordinanza emanata – scrive sul suo profilo Facebook Pozzoli - chiedo all'amministrazione una serena riflessione su alcune restrizioni che, dal mio punto di vista, non hanno ragione di essere. Gli operesi hanno dimostrato in tutti questi mesi una responsabilità eccelsa e un rispetto delle regole da encomio.Vedersi negata la possibilità di passeggiare individualmente oltre ai 200 metri da casa, appare una costrizione che non tiene conto della disciplina già comprovata dai nostri concittadini. Non aprire almeno parzialmente il cimitero per taluni rappresenta un dolore non procrastinabile. Nel giorno in cui Regione Lombardia elimina qualsiasi restrizione rispetto alle indicazioni governative – conclude il dinamico Consigliere di minoranza -, ritengo che Opera e gli operesi meritino un'iniezione di fiducia. Sono fin da subito disponibile a un incontro per valutare la possibilità di modificare questa ordinanza. Un carcere a Opera basta e avanza».

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Ord1130aprile2020

ord1130aprile2020.pdf

2 maggio 2020. La lettera del sindaco ai suoi concittadini per spiegare la scelta

Cari Concittadini,
in questo momento delicato e difficile voglio parlarVi di come amministrare un Comune sia un compito che, a volte, richiede decisioni sofferte e soppesate come quelle assunte in questo periodo di emergenza sanitaria, Le mie convinzioni e la certezza della grande responsabilità manifestata dagli operesi restano intatte. Vi ringrazio e riconosco senza condizioni i grandi sacrifici fatti finora. Sento forte la responsabilità ed ancora l'urgenza di difendere i miei concittadini da questo pericoloso rischio; il mio convincimento è che non si deve avere fretta, soprattutto in questo momento: gli esperti si aspettano proprio dall'allentamento del lockdown un incremento dei contagi. Apriranno diverse attività produttive ed economiche e ci sarà un aumento esponenziale della mobilità; il sacrificio, la responsabilità e il rispetto delle regole che hanno garantito fino ad oggi ottimi risultati non dovranno essere vanificati. Il tempo non ha immunizzato nessuno: ha innervosito, sfiancato, demoralizzato tutti e non dobbiamo correre il rischio di ricominciare a vivere come se nulla fosse accaduto. Dobbiamo mantenere alto il livello di attenzione e tale premura nei riguardi della nostra incolumità non ci consente, oggi, di disporre di ampi spazi di manovra, anche se ciò può essere interpretato come un eccesso di prudenza.. Sarebbe stato molto più semplice e di certo meno impopolare agire in altro modo, ma ho a cuore la salute dei miei concittadini e non ho mai ragionato in termini di consenso o di protagonismo, ma solo in termini di responsabilità e sicurezza. Da qui il provvedimento, che ho adottato il 30 aprile, alla scadenza della mia precedente ordinanza e prima che Regione Lombardia emanasse la propria. Nelle nuova ordinanza ho ritenuto di riprendere, tra l'altro, le medesime misure di quelle regionali ancora oggi in vigore. Il conseguente dissenso così fortemente espresso, insieme alle legittime istanze, aspettative e critiche, sono addirittura culminate nella minaccia di proteste a cura dell'opposizione cittadina. A questo, si unisce la mia profonda amarezza, causata da coloro che, avvalendosi anche di "haters” seriali, di insulti ed offese, hanno generato disinformazione e confusione tra la cittadinanza, distorcendo i reali contenuti della disposizione che consente invece, rispetto al passato, alcune aperture ed opportunità per ricominciare, gradualmente, a muoversi. Vi assicuro la disponibilità a modificare questo percorso temporaneo e sperimentale sul quale interverrò a partire dalla prossima settimana con l'adozione di misure meno restrittive quali l'apertura delle piste ciclabili e l'eliminazione del limite dei 200 metri dalla propria abitazione per lo svolgimento di attività sportiva e motoria
A presto.
il Sindaco
Anonino Nucera