Pgt o grande bluff?

Il documento, messo a punto dall’Amministrazione comunale di Peschiera con la collaborazione del Politecnico di Milano, è stato presentato in occasione dell’ultimo Consiglio comunale, portandosi dietro molte promesse ma anche uno strascico di dubbi e incertezze. Perché, al di là di cifre, volumetrie, previsioni, garanzie di nuove strutture pubbliche, è ancora difficile intravedere l’assetto urbano di quella che dovrebbe essere la Peschiera del futuro.
Lo studio effettuato dalla Provincia di Milano sulle domanda d’abitazioni per gli 8 anni a venire, che è poi il punto di partenza per capire l’eventuale incremento edilizio che potrà avere la città, per certi versi appare rassicurante. Se i dati emersi dalle previsioni verranno tenuti in considerazione dagli amministratori, non ci sarà la cementificazione selvaggia temuta da molti e annunciata con molta fretta - e altrettanto spirito propagandistico - da alcuni gruppi politici a fine 2008.
Al di là di previsioni e conseguenti speculazioni, ora che il Pgt è stato finalmente approvato, si resta però quanto meno stupiti. Evidentemente questo documento che, secondo il pensiero degli amministratori regionali, si sarebbe dovuto rivelare come un’alternativa valida e più pragmatica rispetto al vecchio Piano Regolatore Generale, appare come una grande bolla impalpabile.
Qualche riempimento edilizio, qualche piccola trasformazione, ma nessun accenno a qualcosa che potrebbe dare un nuovo volto – in meglio – a Peschiera. Questo per lo meno è quanto trapela dalle tavole planimetriche su cui è stato ‘disegnato’ il documento.
Rispetto alle linee-guida presentate lo scorso anno, che non andavano al di là di qualche accenno teorico, non sembra esserci stato un vero e proprio sviluppo. Nemmeno sul piano di viabilità e infrastrutture, il problema ad oggi più gravoso per la città, il Pgt sembra poter dare risposte.
Alla fine dei conti, ben venga l’impatto ridotto dell’urbanizzazione in favore della tutela del territorio, ma 4 anni e l’ausilio di esperti di settore scomodati direttamente dal Politecnico di Milano sono un po’ troppi per un simile risultato. A meno che nella testa degli amministratori ci sia molto di più di quanto appare sui disegni. Si spera.

Per ulteriori approfondimenti, www.peschieraborromeo.com.

Davide Zanardi