Vino analcolico: la fantasia si trasforma in realtà

Di fatto dopo il trattamento, il vino presenterà una gradazione di 0,5° e con un gusto particolare al quale probabilmente bisognerà ancora abituarsi anche se comunque l’aroma rimarrà inalterato. 
Il prodotto dunque non si rivolge al bevitore abituale, non vuole essere l’alternativa al vino ma la soluzione per coloro che, per le più disparate motivazioni, preferiscono assaporare unicamente il sapore senza subire gli effetti dell’alcol.
L’idea scaturita, circa 6 mesi fa, dalla mente di due imprenditori vicentini Massimiliano Bertolini e Manuel Zanella, supportati dal peschierese Roberto Ilari, l’attuale direttore commerciale Winezero e co-fondatore del brand, ha fin da subito ha riscosso un enorme successo; tanto che l’iniziativa è stata presentata persino dal telegiornale di Raiuno.
Fino ad adesso, infatti, oltre alle centinaia di richieste pervenute, si è riscontrato un trend positivo nelle vendite che cresce esponenzialmente, continuando di settimana in settimana a raddoppiare la produzione.
“Per conto mio stavo cercando un’alternativa per le persone che avevano problemi con l’alcol”, racconta Ilari, che vive a Peschiera da circa 10 anni. “Così abbiamo deciso di mettere a fattor comune questo tipo di necessità”.
É però importante rilevare che tra i vantaggi intrinseci del vino, dopo la sua lavorazione, rimangono solamente le caratteristiche positive dell’originaria bevanda alcolica, tanto che, da come ci viene raccontato, è stato prescritto addirittura da un medico di Roma ai propri pazienti, anche se non si è ancora capito per quale terapia.

Per ulteriori informazioni, si può consultare il sito www.winezero.it.

Maurizio Zanoni