Allerta case Aler: tra umidità e infiltrazioni, il disagio del sandonatesi di via Moro 30

Sono di nuovo sul piede di guerra i sandonatesi residenti nello stabile Aler (l’Azienda Lombarda di Edilizia Residenziale che gestisce le case popolari) di via Moro n°30. Il palazzo è uno tra gli immobili che costituiscono il patrimonio di proprietà Aler – quindi non solo gestiti dall’azienda – all’interno del Comune di San Donato Milanese e che necessita al più presto di interventi di manutenzione.

Nel 2011, proprio mentre il degrado degli alloggi Aler andava in mostra a Milano in un’insolita e amara esposizione fotografica dal titolo “Allerta case popolari”, il loro caso era stato oggetto – sotto la precedente Amministrazione Dompè – di una mozione nata dalle richieste dei residenti, presentata dalla lista “L’Altra San Donato” e approvata in Consiglio comunale a giugno.
In seguito a questa interpellanza, Aler intervenne sulla facciata e la mise in sicurezza: i calcinacci furono tolti, il pericolo scongiurato, ma l’aspetto della facciata è rimasto sfigurato con enormi buchi e pezzi di intonaco assenti che lasciano scoperti mattoni e armatura interna.
Dopo due anni, lo stabile di via Moro, oltre alla facciata devastata, presenta ancora serie problematiche: 
«In 30 anni Aler non ha mai fatto manutenzione – lamentano i condomini – né straordinaria, né ordinaria. Ci siamo sempre autogestiti installando i cancelli, sostituendo il portone, creando una pensilina per i rifiuti o imbiancando le aree comuni, naturalmente sempre a nostre spese e spaccandoci la schiena. Adesso basta!».
Il vespaio, vano che dovrebbe proteggere dalle infiltrazioni, è pieno di crepe, continua ad allagarsi con il livello dell'acqua che talvolta supera anche il mezzo metro e, poiché non isolato, porta umidità a tutto il palazzo in particolare al piano rialzato: «Non ce la faccio più – racconta l’inquilino dell’appartamento –; in famiglia patiamo il freddo tutto l’anno e spendiamo cifre inverosimili di riscaldamento». Bisogna intervenire sulla coibentazione, le chiazze nere e la muffa invadono pareti e soffitti delle abitazioni, in alcune ci sono macchie rosse perché l’acqua, arrivata ai mattoni, ne prende il colore; anche la canna fumaria presenta difetti.
Di qui, la decisione di inviare l’ennesima lettera ai responsabili Aler, alla fine di febbraio, e anche ad Andrea Checchi, sindaco di San Donato.
Il sopralluogo del Primo Cittadino è avvenuto il 9 di aprile; numerosi i condomini che hanno voluto incontrarlo per esprimere la loro esasperazione e il loro malcontento, facendolo entrare nelle loro case per tastare la criticità della situazione con i propri occhi.
«Saranno fatte ulteriori verifiche – assicura il Sindaco dopo l’ispezione – relative all’igiene e alla sicurezza, nel rispetto del decoro cittadino e soprattutto delle persone che vi abitano. Solleciteremo Aler a prendere in mano la situazione» perché, come spiegano i residenti, “fin’ora dall’altra parte non c’è stato un interlocutore con cui confrontarsi, ci fanno impazzire mandandoci da una sede all’altra tra quella centrale di viale Romagna a quella distaccata di Rozzano passandosi la palla e non prendendosi la responsabilità del nostro disagio”.
Francesca Tedeschi

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