San Donato, Coronavirus: i 6mila dipendenti di Eni lavoreranno da casa

Attivata per i lavoratori lo “smart working” almeno fino al 28 febbraio. In città si svuotano i grandi palazzi degli affari: provvedimenti similari anche per Saipem e Snam

I 6000 dipendenti di Eni, da oggi fino a venerdì, lavoreranno da casa in modalità “smart-working”. Si uniranno così ai dipendenti Snam che già lavorano da casa da lunedì scorso e fino all’8 marzo. I vertici Eni faranno invece il punto della situazione venerdì 28 febbraio e in seguito decideranno se continuare o meno con l’esperienza. Inoltre resteranno chiuse le mense e saranno sospesi i servizi navetta aziendali. Un provvedimento simile è stato assunto anche da Saipem che nei giorni scorsi, in un comunicato, ha annunciato: «Nella logica di minimizzare ulteriormente i rischi socio-sanitari collettivi, si è deciso di ridurre al minimo la presenza fisica dei propri dipendenti e, per effetto di ciò, da questa sera, 2.196 colleghi con sede di lavoro a San Donato Milanese e a Marghera potranno rimanere a casa svolgendo le proprie attività da remoto (smart working)». Inoltre Saipem ha informato che «di concerto con le parti sociali si è immediatamente attivata per garantire la massima sicurezza psicofisica dei propri dipendenti, clienti e fornitori, in ottemperanza alle prime indicazioni del ministero della salute e delle Regioni coinvolte. Fin da venerdì 21 febbraio tutti i dipendenti con domicilio o residenza nei comuni individuati dalle Regioni coinvolte nelle zone di focolaio del contagio sono stati invitati a rimanere nelle loro abitazioni». 
Redazione Web

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