Ci ha lasciato l’attore Enzo Garinei, aveva 96 anni, Ricchiuti: «Un maestro, un amico, un secondo papà, un uomo generoso che amava la vita»

Grande amico della Scuola di teatro e Musical Tutti all'Opera, lo scorso 12 novembre, Enzo Garinei intervenne personalmente all’inaugurazione della nuova stagione al Teatro Eduardo del Comune di Opera

Opera, (MI), 12 novembre 2021, inaugurazione della nuova stagione teatrale del Teatro Eduardo di Opera.

Opera, (MI), 12 novembre 2021, inaugurazione della nuova stagione teatrale del Teatro Eduardo di Opera. Antonio Ricchiuti, con la sindaca di Opera Barbara Barbieri e Enzo Garinei

Enzo Garinei e Renato Pozzetto, nella scena cult del monolocale in «Il ragazzo di campagna»

È morto a 96 anni Enzo Garinei, attore di cinema e di teatro e fratello di Pietro della celebre ditta Garinei e Giovannini, oltre che doppiatore. In carriera realizzò più di 70 film e partecipato a molte commedie teatrali. Esordì al cinema nel 1949, in Totò le Mokò, e con il Principe De Curtis, che fu per lui un maestro, realizzò diversi film. Nel teatro leggero fu interprete di numerosi spettacoli di Garinei e Giovannini, come ad esempio Alleluja brava gente e Aggiungi un posto a tavola.  Il suo ultimo ruolo è stato la voce di Dio in Aggiungi un posto a tavola, stagione 2021-2022 ma Enzo Garinei è uno di quei volti così noti che a tutti gli italiani sembrava uno di famiglia. «Sono nato il 4 maggio 1926 in una piccola stradina del centro di Roma, a via delle Coppelle, tra via della Maddalena e via della Scrofa», racconta nella sua autobiografia appena pubblicata da Armando editore con il titolo tanto esplicativo ''1926 Io c'ero'' a cura di Laura De Luca. Si perché lui c'era, a teatro, al cinema, in tv, in oltre 100 film e innumerevoli spettacoli, al fianco di grandi attori come Gassman o Rascel, diretto da grandi registi come Zurlini, Zampa, Maselli, Mattoli, Castellano e Pipolo dall'esordio del 1949 accanto a Totò in Totò le Mokò. In teatro ha lavorato con Enriquez, Ronconi, Benno Besson, e ovviamente con il fratello Pietro Garinei e Giovannini partecipando a numerose commedie musicali. I suoi primi approcci con lo spettacolo risalgono agli anni della guerra, al teatro dell'Università dove conosce Ferzetti, Mastroianni, Masina.
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Enzo Garinei con Antonio Ricchiuti al Tetrao Eduardo di Opera.

Enzo Garinei con Antonio Ricchiuti al Tetrao Eduardo di Opera. Opera, (MI), 12 novembre 2021, inaugurazione della nuova stagione teatrale del Teatro Eduardo di Opera.

Antonio Ricchiuti, portò il maestro Enzo Garinei al Teatro di Opera e di Peschiera Borromeo

Enzo Garinei aveva un rapporto particolare con Antonio Ricchiuti, l’attore, regista e Direttore della Scuola di Teatro e Musical Tutti all’Opera con sede a Peschiera Borromeo e Opera. Negli ultimi anni in due occasioni gli allievi della Scuola di Ricchiuti, avevano allestito lo spettacolo “Aggiungi un posto a tavola”, riscuotendo enorme successo di pubblico e critica. Il maestro Garinei in quelle, ma anche in altre occasioni, amava visitare il teatro dove si svolgeva la rappresentazione, incoraggiando gli allievi dietro le quinte, e spronando il suo allievo Antonio Ricchiuti a fare sempre del suo meglio. Lo scorso 12 novembre, Enzo Garinei  era intervenuto personalmente all’inaugurazione della nuova stagione al Teatro Eduardo del Comune di Opera. In quell’occasione si  intrattenne col pubblico  e gli allievi con l’entusiasmo di un ragazzino. Lucido ben presente, ancora capace di essere protagonista di brevi stacchetti al ritmo della musica di varietà, ha trasmesso a tutti il suo grande amore per il teatro e per la vita. Intervistato da Antonio Ricchiuti raccontò la sua storia di grande interprete del cinema, del teatro, della televisione italiani, dai lontani anni "trenta" ai giorni nostri. La precoce vocazione del teatro, le vicende parallele del Teatro Sistina, le collaborazioni con tanti eccellenti interpreti del nostro spettacolo, a cominciare da Totò. E sullo sfondo, le trasformazioni dell'Italia: dal bianco e nero del ventennio fascista e della guerra agli anni del Covid, passando per l'entusiasmo della ricostruzione post-bellica, la leggerezza degli anni del boom, la contestazione giovanile, le tensioni sociali e politiche. In quel frangente raccontò come fosse felice, che dopo lo stop dovuta alla pandemia, si tornasse a fare teatro e di quanto lui amasse il contatto col pubblico non solo sul palcoscenico. «Per me Enzo Garinei è stato un maestro, un amico, un secondo papà – così con voce commossa Antonio Ricchiuti ricorda l’attore scomparso  -. Lo conobbi 20 anni fa, quando andai al Teatro Nazionale  a vedere “Aggiungi un posto a tavola” nella  versione di Giulio Scarpati. Rimasi subito folgorato dalla sua grande umanità. Un grande caratterista  capace di interpretare ruoli singolari, in teatro percepiva l’atmosfera del pubblico, al punto che era capace di coinvolgere i presenti. Durante la sua interpretazione il pubblico diventava protagonista. In seguito andammo a Roma per registrare la sua voce per l’introduzione di “Aggiungi un posto a tavola” che stavo preparando per lo spettacolo dei miei allievi. Da li nacque una grande amicizia. Lui amava stare con i giovani, la sua passione per il teatro era contagiosa, quando poteva passava a trovarci. Lui aveva la capacità innata di far sentire tutti a suo agio, non solo sul palcoscenico. Un uomo generoso, che amava la vita e le persone. Mi ripeteva sempre “Quando penso che me ne andrò, non sono triste. Perché so che al mio funerale ci sarà tanta gente. Lo sento, tutti mi vogliono bene”. Qualche settimana fa, quando sono andato a trovarlo, stava amale, era a letto, e appena mi ha visto mi ha detto: “Ogni volta che ti rivedo è sempre una grande emozione”».
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Enzo Garinei si formò al Cut, centro universitario teatrale. Si cimenta con i ''copioncini'' che il fratello Pietro scrive - racconta lui - ''per le dame di beneficienza'' che poi si rappresentavano nei club. Ma la ditta del fratello, Garinei e Giovannini è anche l'avventura del Sistina mentre lui si disegna un suo autonomo percorso artistico. Sarà infatti dalla macchina da presa che gli verrà il maggiore successo. Dopo Totò le Mokò, venne Signorinella sempre con Totò che lo aveva visto a teatro. «Con Totò l'importante era chiamarlo sempre Principe», scrive nell'autobiografia. «Quanto alla televisione l'ho vista nascere, sono stato fra i suoi pionieri, mi è piaciuta subito». Qui poi iniziò con i caroselli, insieme a Virna Lisi che pubblicizzava il suo sorriso splendente. Poi via via da Scaramouche fino all'ultima apparizione in Don Matteo nel 2014. Nel 1997-1998 ha recitato, a fianco di Delia Scala e Gerry Scotti nella serie televisiva Io e la mamma. Nel 2008 e 2009 è stato fra i protagonisti di Facciamo l'amore, a fianco di Gianluca Guidi e Lorenza Mario e di Aggiungi un posto a tavola, sempre a fianco di Gianluca Guidi e con Marisa Laurito. Nella stagione teatrale 2017-2018 ed ancora nella stagione 2019-2020 è ritornato in tournée con la nuova edizione di Aggiungi un posto a tavola, interpretando dal vivo "la voce di Dio", ottenendo un tributo d'affetto da parte del pubblico. Fino al 2008 è stato anche, saltuariamente, doppiatore: il personaggio più noto da lui doppiato è probabilmente quello di George Jefferson (interpretato da Sherman Hemsley) della sitcom I Jefferson (1975-1985). Doppiò anche Stan Laurel in alcune comiche e film. Nel luglio 2009 ha vinto il riconoscimento speciale Leggio d'oro "Alberto Sordi". «Per tutti ho una grande nostalgia. Mi mancano anche le litigate, le cattiverie...E qualche volta mi dici: chissà che meraviglioso spettacolo continuano a fare, su in cielo. È il paradiso no?»