Grande successo per le visite guidate al Castello Borromeo |Gallery|

Il Castello ha aperto le sue porte ai visitatori domenica, mostrando gli ambienti solitamente celati al pubblico

Peschiera Borromeo possiede da sempre una vera e propria gemma, che non tutti hanno il privilegio di ammirare. Domenica 21 giugno, le porte del Castello di Peschiera Borromeo si sono aperte per accogliere i fortunati visitatori che hanno inviato in tempo la mail di prenotazione, mostrando loro gli ambienti celati ai loro occhi nel resto dell’anno. Il più antico possedimento dei Borromeo in Lombardia ha mantenuto il proprio fascino grazie allo splendido contesto agreste in cui si inserisce, completato dal borgo di Rivazzano. La visita guidata gratuita del castello ha rappresentato una vera e propria immersione nel Rinascimento lombardo, oltre che un’occasione unica per scoprire un patrimonio storico e artistico del territorio peschierese.
Le prime notizie che riguardano il castello risalgono al 1422, quando Filippo Maria Visconti, duca di Milano, da facoltà a Vitaliano Borromeo di fortificare la "Peschiera", complesso rurale già di proprietà dei frati negri, monaci agostiniani. Dieci anni dopo il Borromeo ottenne il permesso ducale per costruire "fossato, ponte levatoio e porta nel palazzo detto la Peschiera". Sorse così, da un preesistente complesso edilizio, il castello, nelle forme che ancora oggi possiamo vedere, con mura, torri, rivellino e grande fossato. È un edificio fortificato unico nel suo genere in Lombardia, per le sue torri rotonde, inusuali nella nostra regione, ridotte in parte durante la dominazione spagnola. Il castello fu sede strategica di Francesco Sforza tra il 1448 e 1450, ospite dei Borromeo, una delle più illustri famiglie patrizie milanesi che arrivò al potere e alla ricchezza grazie all'attività bancaria. Fu inoltre proprietà personale di San Carlo Borromeo, che sin da giovinetto ebbe a passarvi i periodi estivi.
La visita guidata ha inizio, non dal portone principale, bensì dal cancello che immette nei giardini posti a sinistra del castello. Si è subito proiettati in un contesto ameno, per poi attraversare un piccolo ponte levatoio che porta all'interno del cortile quadrato porticato. Al lato opposto vi è la cappella gentilizia, che a seguito degli importati restauri del 1927, ora risplende nei suoi affreschi cinquecenteschi di ottima fattura. L'originale scalone che conduce al piano superiore, è ancora intatto dopo cinque secoli dalla sua costruzione e porta nel magnifico salone d'onore con il camino in pietra e le otto figure simboliche contenute in una cornice ottagonale con riferimento alla famiglia Borromeo (un esempio è dato dalla presenza dell’unicorno, simbolo della Famiglia).
Successivamente si alternano una sequenza di stanze e sale. L'interno del castello è tutto da ammirare, e nonostante sia praticamente spoglio di mobilio, riesce comunque a catturare e ammaliare lo sguardo di chi ne osserva i pregevoli affreschi. Le stanze sono completamente ricoperte di grottesche, paesaggi di luoghi orientali e agresti frutto della fantasia dell’autore. Non mancano i riferimenti realistici, come i riquadri rappresentati la Rocca di Arona e l’Isola Bella del lago Maggiore. Una stanza in particolare, colpisce per la stranezza del soggetto rappresentato: vi è infatti affrescato l’effetto di un reale porticato dal quale si vede il mare, con qualche sporadica nave che affronta i venti. Soggetto appunto estraneo all'arte figurativa che caratterizza la campagna lombarda. Ma a colpire è soprattutto il colore, non si trova un angolo esente da decorazioni, compreso il soffitto a cassettoni, e ciò rende lo spazio ancora più accogliente, in aggiunta al calore dato dal pavimento in cotto lombardo. Purtroppo l’ampio giardino sul retro del castello e i giardini laterali non è stato possibile visitarli, e il giro esclusivo si è concluso uscendo dal portone principale della torre centrale. Il Castello di Peschiera Borromeo difficilmente si può definire un patrimonio artistico esclusivamente privato, essendo da sempre meta dei peschieresi nelle gite in bici e non solo, ed essendo inoltre il simbolo e l’orgoglio della città. Grazie alla Pro Loco di Peschiera e alla collaborazione del Conte, l’iniziativa ha avuto come sempre un grande successo. Purtroppo queste giornate di visita si svolgono solamente una volta all'anno, ma il castello, col suo potenziale, richiamerebbe numerosi visitatori dal territorio, dalla città di Milano e dalla Lombardia se venisse maggiormente aperto al pubblico. In prospettiva si spera che almeno nei fine settimana il castello di Peschiera Borromeo possa aprire costantemente, per dare ancora più lustro al Comune e alla zona in cui dimora.