Peschiera, la studentessa di Giurisprudenza vince e convince al suo primo giorno di lavoro

Elisa Babbini partecipa per la prima volta alla Moot Court Competition e ottiene il primo premio come miglior oratrice

Elisa Babbini con il premio

Elisa Babbini con il premio "Best oralist"

Moot Court Competition, un'occasione più che una competizione

«Non me lo aspettavo. Sono molto felice – dichiara la promettente avvocatessa - perché è stata una vittoria sudata e ottenuta nonostante fosse una competizione in lingua inglese. È stata un’occasione per mettersi alla prova, io e i miei compagni ci siamo messi in gioco senza paura con la determinazione di chi ha voglia di sporcarsi le mani e di iniziare presto a fare pratica. Mi sono divertita e allo stesso tempo emozionata ad affrontare un processo, seppur fittizio, ma reale nelle sue modalità e nella tempistica». Queste sono le parole di Elisa Babbini, 20 anni studentessa del secondo anno di Giurisprudenza alla statale di Milano, che ha partecipato al Moot Court Competition 2018 a Bologna e ha vinto il premio di Best Oralist. La competizione prevedeva una serie di confronti giuridici concentrati in tre giorni con la partecipazione di molte università straniere e dei loro studenti da tutto il mondo. In palio ogni anno ci sono due premi: uno che va alla miglior squadra composta da venti persone, mentre l’altro è per il singolo interlocutore. «Dietro una competizione tanto rinomata – spiega Elisa - c’è una preparazione di mesi e un lavoro che comprende una parte scritta uguale per tutti dove si analizza lo stesso caso e si stila un documento per l’accusa e uno per la difesa. La giuria sceglie quale dei due è fatto meglio e ti mette in competizione con un team di un’Università straniera che, invece, ha passato l’altra prova. A questo punto – spiega la studentessa peschierese – si va in “aula” e il team viene ridotto a quattro persone con solo due interlocutori per parte. Il botta e risposta è serrato, i giudici t’incalzano con domande insidiose e gli avversari sono agguerriti, cercano di metterti in difficoltà e l’atmosfera che si respira è molto simile a quella di un vero processo. La mia arringa è stata semplice ma efficace e i complimenti della giuria sono stati, per me, motivo di orgoglio e d’incoraggiamento per le prossime sfide che mi aspettano». Tuttavia, l’aspirante avvocatessa di San Bovio ci rivela come questa esperienza di tre giorni avvenga in un clima sereno e disteso in cui è possibile interagire con professionisti del settore ed è utile per confrontarsi con altri studenti delle migliori Facoltà di Giurisprudenza del mondo.
Federico Capella


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Premio Best Oralist

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