Il centrodestra presenta una mozione in Consiglio metropolitano per impegnare il Sindaco Sala a sospendere l’entrata in vigore di Area B

La mozione non è stata posta in votazione per il veto di Beppe Sala, il centrodestra abbandona l'aula per protesta. Pozzoli (FdI): «Un sindaco che risponde solo ai milanesi non può rappresentare l’area vasta della provincia»

Una rappresentanza di centrodestra del Consiglio metropolitano di Milano

Una rappresentanza di centrodestra del Consiglio metropolitano di Milano Da sinistra, in alto: Pino Pozzoli (F.d.I.); Alessandro De Vito (F.I.); Marco Segala (F.I.); Guglielmo Villani (F.d.I.). In basso: Ettore Fusco (Lega); Vera Cocucci (F.I.); Roberto Di Stefano (Lega).

Vietato l'accesso in città ai veicoli benzina fino a euro 2 e diesel fino euro 5

Area B. Quest’oggi in Consiglio Metropolitano il centrodestra ha presentato una mozione per impegnare il Sindaco Sala a sospendere l’entrata in vigore di Area B, misura che inibisce l’accesso in città ai veicoli benzina fino a euro 2 e diesel fino euro 5.  «Nella difficile situazione economica che attraversa il paese, e che forse non si è ancora manifestata in tutta la sua pienezza, rendere ancora più difficile la vita a milioni di cittadini, nella fattispecie per le fasce più deboli, che non hanno i mezzi per sostituire gli autoveicoli più datati, è incomprensibile», così riporta il Comunicato stampa congiunto del centrdestra. «I cittadini metropolitani residenti nei comuni limitrofi -continua la nota stampa -, specie quelli più lontani dal capoluogo, sono ulteriormente penalizzati dalla carenza di mezzi pubblici per l’accesso in città, situazione che si aggrava ulteriormente in determinate fasce orarie. Sala, parlando da Sindaco di Milano e anticipando i Consiglieri, ha spiegato di essere stato votato dai propri cittadini per perseguire questo obiettivo, dimenticandosi che lo stesso dovrebbe rappresentare anche tutti coloro che vivono in Provincia. Così facendo ha messo in difficoltà gli stessi consiglieri di maggioranza, costretti così a negare persino la discussione su un argomento tanto sensibile».
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L'aula consiliare di Palazzo Isimbardi

L'aula consiliare di Palazzo Isimbardi

Il centrodestra abbandona l'Aula in segno di protesta

Così il centrodestra all’unisono, preso quindi atto che Palazzo Isimbardi non è più rappresentativo dell’area metropolitana milanese, ma solo dei cittadini residenti nel capoluogo, ha deciso di abbandonare l’aula in segno di protesta.
Per Pino Pozzoli, capogruppo Fdi, «oggi si è palesata la necessità di tornare a votare il sindaco metropolitano con suffragio universale. Un sindaco che risponde solo ai milanesi ignorando le istanze e gli appelli che arrivano dall’hinterland, non può rappresentare l’area vasta della provincia. Rincorre politiche “Gretine” che non hanno effetto sull’inquinamento, ma peggiorano solamente la qualità della vita dei cittadini che vivono intorno al capoluogo».
Per Vera Cocucci Capogruppo Forza Italia: «In provincia non abbiamo i mezzi di trasporto pubblico che hanno in città, ci sono orari di “morta” in cui non passa nemmeno un autobus o un treno a volte per ore e i capolinea delle linee metropolitane o i principali accessi al sistema di trasporto cittadino sono all’interno dei confini comunali. Confini che dovrebbero essere membrane permeabili e che invece con provvedimenti come questo rischiano di diventare muri che separano cittadini di serie A e cittadini di serie B. Ben venga la tutela dell’ambiente ma solo con un vero sistema di trasporto pubblico integrato ed efficiente tra città e provincia come in tutte le metropoli europee! Diventiamo una vera Grande Milano anziché chiudere la piccola Milano».
Per Samuele Piscina, Capogruppo Lega: «A farne le apese sono sia i cittadini dell'hinterland che i milanesi stessi, poiché non tutti possono permettersi la sostituzione dell'automobile cambiata pochi anni prima. Pensate che chi abita in Area C, tra i quali anche diversi residenti delle case popolari, non potrà più accedere nella cerchia neanche per portare la propria vettura nel garage. A fronte di una politica scellerata, contraria a ogni logica soprattutto in questo difficile momento economico, le giunte di sinistra degli ultimi 12 anni hanno aumentato i ticket e gli abbonamenti dei mezzi pubblici a fronte di nessuna nuova progettazione di ulteriori tratte metropolitane. Non è cosí che si fa una seria campagna per promuovere l'utilizzo di mezzi alternativi»

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