Dimissioni di massa: la crisi politica nella sinistra di Opera si aggrava. Fusco: «Aiutateci», Pozzoli: «Stop all'accanimento terapeutico»
Caos, in Consiglio comunale, la maggioranza perde i consiglieri di OperAttiva, segnando una svolta decisiva per l'amministrazione Barbieri, cosa deciderà di fare il primo cittadino davanti al fallimento del campo largo a suo sostegno?

A destra la sindaca Barbieri Foto dal profilo Facebook di Ettore Fusco
Il Comune di Opera si trova in una fase di crisi politica profonda, segnata dalle dimissioni di tutti e sei i consiglieri del gruppo OperAttiva, che facevano parte della maggioranza dell'amministrazione guidata dalla sindaca Barbara Barbieri. Le dimissioni, definitive e irrevocabili, sanciscono la rottura con l'amministrazione e mettono in luce la delusione per i risultati non raggiunti, aggravando una situazione già compromessa.
La dichiarazione di OperAttiva: "Abbiamo fatto tutto il possibile"
OperAttiva ha cercato di essere da stimolo all'interno dell'amministrazione, ricoprendo cariche di rilievo e tentando di promuovere il cambiamento. Tuttavia, il gruppo si è presto ritrovato isolato e impossibilitato a portare avanti i propri progetti e istanze. Nella loro dichiarazione, i consiglieri dimissionari hanno accusato l'amministrazione Barbieri di averli sistematicamente esclusi da ogni decisione strategica, nonostante i loro sforzi per sostenere il programma elettorale.
Uno degli esempi più emblematici citati da OperAttiva riguarda la chiusura della possibilità di commentare sulla pagina Facebook del Comune, un atto definito poco democratico, che ha contribuito a creare un clima di sospetto e diffidenza all'interno della giunta. L'insoddisfazione si è estesa anche ai risultati concreti ottenuti dall'amministrazione. Tra le critiche più pesanti, si sottolinea la mancata realizzazione di lavori fondamentali nelle scuole, al Polifunzionale e al cimitero comunale, così come la totale assenza di una visione politica riguardo il Palazzetto dello Sport.
Il gruppo denuncia inoltre che il progetto del Parco della Pace a Noverasco, primo atto politico della giunta Barbieri, è stato cancellato. Anche altre opere previste, come la scala o piazza alla Sacco e Vanzetti e la mensa della scuola Don Milani, sono rimaste incompiute. La lista delle mancanze è lunga e include cantieri aperti dall’amministrazione precedente e mai conclusi.
Una gestione fallimentare del personale e del bilancio
OperAttiva punta il dito anche contro la gestione del personale del Comune, accusando la sindaca Barbieri e l'ex vicesindaco di aver aggravato le difficoltà interne, con decisioni politiche che hanno lasciato l’Ufficio Tecnico sovraccarico di lavoro. In particolare, viene criticata la scelta di dedicare tutto l’Ufficio ai progetti legati al PNRR, senza prevedere risorse per gestire altre emergenze. Il gruppo evidenzia anche come la decisione di permettere al responsabile del verde pubblico di andare in mobilità, senza un piano di sostituzione, sia stata un errore politico significativo.
La gestione del bilancio è un altro tema cruciale. Nonostante un avanzo di 10 milioni di euro, non sono stati presentati seri piani per le opere e gli investimenti, e molte risorse non sono state allocate. Tutto ciò ha portato i consiglieri di OperAttiva a perdere fiducia nell’amministrazione, al punto da ritenere le dimissioni l’unica via possibile per salvaguardare la loro integrità politica e rispetto verso i cittadini.
Le reazioni delle forze politiche
Le dimissioni dei consiglieri di OperAttiva hanno scatenato forti reazioni all'interno del panorama politico di Opera. Da un lato, il Partito Democratico, che era in maggioranza, ha accusato il gruppo di "abbandonare Opera e i suoi cittadini" e di mettere fine prematuramente all’esperienza di governo del centrosinistra. La componente PD sottolinea come siano stati vanificati gli sforzi per far rientrare OperAttiva nella giunta e proseguire nel programma elettorale concordato.
Secondo il PD, il comportamento di OperAttiva è stato irresponsabile, danneggiando il centrosinistra e aumentando il rischio di un ritorno al potere del centrodestra, che in passato aveva già causato gravi problemi amministrativi. Viene ricordato infatti l’arresto dell’ex sindaco di centrodestra Antonino Nucera, condannato per reati gravi, come simbolo di un'amministrazione fallimentare.
Fusco: "AIUTATECI!"
Ettore Fusco, ex candidato sindaco e figura di spicco della minoranza consiliare, ha espresso preoccupazione per la situazione, dichiarando che Opera è ora nelle mani di un Segretario Generale e di un consigliere comunale senza autorità. In un appello drammatico, Fusco ha chiesto che la sindaca Barbieri rassegni le dimissioni, definendo la situazione attuale "un'agonia politica" che sta portando il Comune in una fase di immobilismo e caos amministrativo. Fusco sottolinea come la sindaca abbia perso la maggioranza e come la gestione del Comune sia ormai nelle mani di burocrati e consiglieri che non sono in grado di prendere decisioni politiche efficaci.
Le dichiarazioni di Pino Pozzoli: "È tempo di fermare l'accanimento terapeutico"
Pino Pozzoli, esponente della minoranza consiliare, ha espresso in maniera critica la sua visione sulla situazione politica di Opera, definendola come un "accanimento terapeutico". Pozzoli ha sottolineato come la sindaca Barbieri, ormai priva di una maggioranza qualificata, non abbia avuto la dignità di riconoscere pubblicamente la sua impossibilità a governare. Secondo Pozzoli, la decisione di OperAttiva di lasciare il Consiglio Comunale ha di fatto bloccato i lavori, portando alla sospensione della seduta già al primo punto all'ordine del giorno. Il consigliere ha affermato che questa agonia politica non può più essere tollerata e ha dichiarato che "il conto alla rovescia è cominciato", invitando la sindaca a porre fine a questa situazione con un atto di responsabilità.
Conclusione: il futuro incerto di Opera
Con le dimissioni di OperAttiva e la crisi della maggioranza, il futuro politico di Opera appare incerto. La sindaca Barbieri è stata invitata a dimettersi per permettere alla cittadinanza di decidere il futuro del Comune attraverso nuove elezioni. La situazione richiede una rapida soluzione, poiché il rischio di un blocco amministrativo completo è concreto.
La crisi attuale potrebbe segnare la fine dell’esperienza politica dell’amministrazione Barbieri, aprendo la strada a nuove elezioni e a un cambiamento radicale nella gestione del Comune. Resta da vedere se le dimissioni della sindaca seguiranno quelle dei consiglieri, o se si tenterà di proseguire in questa situazione di stallo. Questa sera si terrà nuovamente il Consiglio comunale, staremo a vedere se ci saranno epiloghi.