Peschiera, 240 pioppi da abbattere, uno studio di ATM del 2015 evidenzia come le prove di trazione eseguite siano state superficiali e insufficienti

I test sugli alberi di via Galvani sono stai effettuati su pochi esemplari, senza considerare le diverse angolazioni del vento e con una forza di quest’ultimo spropositata (117 km/h). Uno studio di ATM del 2015 su una situazione analoga condusse a conclusioni opposte rispetto a quelle dell'amministrazione peschierese

Foto repertorio

Alla vigilia del presidio dei cittadini peschieresi (indetto per sabato 4 luglio) per protestare contro l’abbattimento dei 240 alberi di via Galvani, nessuna mediazione tra le parti appare all’orizzonte. Si rischia quindi lo scontro frontale tra l’amministrazione cittadina, ferma nella volontà di abbattere le piante considerate pericolose e di intralcio per la pista ciclabile e coloro che, cittadini e politici, ritengono la decisione quanto meno azzardata e affrettata.
Non a caso sono stati molti, negli ultimi giorni, i pareri contrari all’abbattimento espressi da associazioni ambientaliste come WWF e Legambiente e numerose personalità politiche e tecniche, tra i quali spiccano i consiglieri regionali Riccardo Pase, Franco Lucente, Gianluca Comazzi e l’agronomo Mario Pria

A monte della contesta, purtroppo troppo frettolosamente scivolata nel campo della disputa politica senza tenere conto che in gioco ci sia la vita di 240 alberi, sta la volontà della giunta guidata da Caterina Molinari di tirare dritto lungo il cammino intrapreso, sottraendosi ad un corretto e verosimilmente costruttivo dibattito con professionisti e cittadini. Per sostenere la propria decisione circa l’abbattimento delle piante, l’amministrazione ha effettuato alcune prove sottoponendo gli alberi oggetto di contesa a verifiche; nello specifico, si è trattato di indagare riguardo alla possibilità degli alberi di crollare se sottoposti a imponenti raffiche di vento. E fin qui, tutto come da manuale. Unica pecca, le stime sono stata realizzate sottoponendo gli alberi a folate di vento alla velocità di 117 km/h e con una sola angolatura; a ciò si aggiunga l’aggravante che i test sono stati realizzati su un campione talmente esiguo (4 alberi su 240, sic!) da lasciare enormi dubbi in chiunque si accinga a voler trarre conclusioni serie da uno studio tanto approssimativo. 

E tutto avrebbe anche potuto passare sotto silenzio se non fosse stato per le già citate (e altre) voci di dissenso provenienti da diversi settori della società. Riguardo ai test di verifica elevati dalla Giunta a sancta sanctorum della questione, le considerazioni, che sorgono quasi spontanee, sono molteplici: in primis, la mancanza di prove con angolazioni di vento differenti rende il tutto molto lacunoso; il campione prescelto, poi, risulta assolutamente inadeguato ad esprimere un giudizio complessivo e almeno in parte rispondere alla realtà delle cose; non può inoltre sfuggire che effettuare test con vento a 117 km/h significhi forzare deliberatamente la mano per volgere a proprio favore una contesa dai tratti incerti. Basti a questo riguardo ricordare che vento a 117 km/h comporta una situazione quasi assimilabile ad un uragano o ad un ciclone, fenomeni atmosferici notoriamente sconosciuti al territorio lombardo.

Secondo uno studio effettuato da ATM nel 2015 sugli alberi di viale Mac Mahon a Milano sono poi emersi ulteriori riscontri che spingono a dubitare della subitanea “sentenza” peschierese. Secondo quanto si apprende dal report degli agronomi che si sono occupati della omologa situazione milanese, le rilevazioni alla stazione dell'areoporto di Linate, hanno registrato che negli ultimi 50 anni, la velocità massima del vento non ha mai superato gli 80 km/h,
raggiungendo i 78 km/h (21,67 m/sec) in due sole occasioni: nel 1986 e nel 2009. Inoltre sempre negli ultimi 50 anni il vento ha superato la velocità massima di 70 km/h in 16 occasioni, verificatesi nelle diverse
stagioni dell’anno. Man mano che si considera una minore intensità del vento si ha un maggior numero di episodi, (48
episodi con velocità > 60 km/h e 101 con velocità > 50 km/h).
Velocita del vento 1965-2015

Velocita del vento 1965-2015

Per quanto riguarda le velocità di raffica misurate all’aeroporto di Milano Linate, pertanto in spazio aperto e non protetto da barriere naturali o da edifici tali da smorzare la potenza del vento, lo studio rivela come negli ultimi 50 siano state registrate raffiche con velocità superiore ai 100 km/h solo in una occasione (nel 2006);
velocità superiori ai 90 km/h (25 m/sec) sono state registrate in 11 casi, mentre velocità superiori agli 80 km/h sono state registrate in 27 casi».
Ecco dunque che effettuare le verifiche sugli alberi di via Galvani sottoponendoli ad una potenza di 117 km/h si conferma, per così dire, un eccesso di zelo. Secondo l’agronomo Mario Pria «in base ai criteri esposti nello studio dell'ATM, su un totale di 135 olmi verificati (in viale Mac Mahon) 95 sono stati valutati con velocità minima del vento di 22 km/h mentre i rimanenti 40 olmi sono stati valutati con velocità minima del vento di 25 km/h», ovvero nel rispetto dei criteri UNI EN per l’area del Nord Italia. Pria sottolinea inoltre l’evidente stato di degrado degli alberi milanesi, neanche lontanamente paragonabili alle rigogliose piante di Peschiera e pur tuttavia per gran parte preservati dall’abbattimento.
Alla luce di quanto emerso e mentre il numero delle firme sulla petizione contro il taglio degli alberi continua a crescere, sono sempre maggiori le voci di dissenso che si levano contro la decisione della giunta Molinari e che troveranno una ulteriore dimostrazione della volontà da parte dei cittadini di non cedere nella protesta indetta per sabato 4 luglio alle ore 10.30.
Emanuele Grassini

Scarica il documento ATM del 2015 in formato PDF

Scarica il Progetto Esecutivo

c-000-344-67-01-a02.pdf

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