Milano, il centro d’accoglienza in via Sammartini è pieno

Da poco inaugurato, l’hub messo a disposizione da FS non ha più posti letto, inoltre la situazione potrebbe peggiorare

La questione Brennero e il "muro" del nord Europa non aiutano i centri italiani

Milano, l’hub predisposto per i migranti in transito da stazione Centrale potrebbe evolversi in hotspot per effettuare registrazioni e smistamenti. Il centro d’accoglienza di via Sammartini 118 è stato da poco inaugurato, ma per quanto riguarda i posti letto disponibili è già al collasso: ogni giorno vi giungono oltre 50 persone e ben 120 vi dormono nel fine settimana, nonostante i letti a disposizione siano un’ottantina. Stessa situazione negli altri centri del capoluogo lombardo, dove non c’è più spazio, eppure il flusso di profughi andrà aumentando, basti pensare che sono previsti oltre 350mila sbarchi nel mediterraneo nel corso dell’anno. 

A Milano i richiedenti asilo sono più di 2mila, pochi in realtà se confrontati alle cifre del nord Europa (soprattutto Germania), ma i numeri sono destinati ad aumentare sensibilmente, soprattutto in Lombardia. Milano (molto più organizzata di Roma) rappresenta uno snodo fondamentale per i migranti, che hanno lo scopo di raggiungere l’Austria e la Germania, ma la questione Brennero e l’insistenza da parte di Berlino di trasformare i centri d’accoglienza in luoghi di registrazione e smistamento, inteso ovviamente come “interno”, andrà a incidere sulla quantità di profughi che rimarranno entro i confini nazionali. Il rischio è che l’Italia arrivi a un punto in cui non riesca più a sostenere il flusso di profughi, e in assenza di strutture e aiuto dall’Europa, il Bel Paese potrebbe (in caso di estrema emergenza) seguire l’esempio Grecia con la tendopoli di Idomeni.

Intanto in via Sammartini i volontari cercano di svolgere al meglio il proprio operato nonostante l’eccesso di persone ospitate, che per forza di cose spesso dovranno sostare all’esterno dei locali messi a disposizione da FS. Durante la notte le brandine non bastano, così panchine e pavimento vengono convertiti in posti letto alternativi. Qui gli animatori di “Albero della vita” e “Save the Children” distraggono e divertono i bambini, inoltre è presente un ambulatorio Asl in caso di necessità, ma è un’attesa che sta stretta agli ospiti dell’hub, i quali hanno un solo obiettivo: dirigersi a nord, che si evolve in un muro sempre più invalicabile.