San Donato Milanese, per il Comitato NO Stadio il progetto “Fa acqua da tutte le parti”

La formazione civica, che raccoglie numerosi cittadini contrari all’insediamento in città del nuovo impianto sportivo dell’AC Milan, evidenzia quali sarebbero le principali criticità dell’operazione

«La realtà è profondamente diversa dai proclami e dagli spot che circolano attraverso i canali di comunicazione di AC Milan. Ora il sindaco Squeri, chiamato dalla legge ad amministrare secondo il principio del buon padre di famiglia e a garantire uno sviluppo equilibrato e sostenibile, agisca di conseguenza». È questo il commento dell’intero Comitato NO stadio a San Donato Milanese, costituito già da più di 100 cittadini attivi, alla lettura del documento di Analisi Tecnica Preliminare del Progetto Stadio AC Milan redatto dagli uffici comunali e allegato alla delibera di Giunta dello scorso 24 gennaio. «Leggendo il documentosostengono gli aderenti -, chiunque si farebbe un’idea delle forti criticità e dei tanti dubbi che, come minimo, richiedono ulteriori approfondimenti, oltre a garanzie formali e sostanziali che nessuno ha saputo fornire. In realtà, visti tutti i problemi a cui si deve far fronte, chi amministra San Donato avrebbe già potuto esprimersi negativamente e non andare più avanti. La giunta Squeri, invece, ha preferito non tenerne conto e proporre di proseguire con l’Accordo di Programma, sottovalutando le conseguenze che deriverebbero da un via libera a questo progetto in termini di qualità della vita in città». 

Queste le principali criticità e lacune che, secondo il Comitato, emergerebbero dalla lettura del documento di Analisi Tecnica Preliminare di Progetto:

1.CAMBIAMENTI RISPETTO AL PGT VIGENTE
Il progetto di variante proposto da SportLifeCity Srl non può essere facilmente integrabile all’interno del vigente Piano di Governo del Territorio (PGT), poiché equipara indicatori urbanistici non direttamente confrontabili. In altre parole, l’istanza di variante al PGT presentata non è in alcun modo valutabile neppure per quanto riguarda le superfici di trasformazione previste.

2. MOBILITA’ E TRAFFICO
L'analisi della mobilità ha evidenziato parametri legati a fasce orarie e periodi dell'anno non rappresentativi della situazione reale del traffico sul territorio. Come minimo, servirebbero più scenari alternativi del traffico indotto relativamente anche ad altre fasce orarie che possono influire nelle ore di punta in modo più che rilevante sul traffico gravitante e di attraversamento, generando congestione, rumore e inquinamento. Inoltre:

- la stima della domanda di mobilità indotta dall’intervento urbanistico, basata su una percentuale del 55% di traffico privato, è considerata poco credibile;
- lo studio di mobilità deve essere rifatto perché è necessario analizzare un’area di dimensioni maggiori rispetto a quella presa in esame, per la dimensione sovralocale dell’intervento;
- l’ufficio tecnico mette in evidenza come lo studio presentato sia di “livello macro” e rimandi spesso a uno studio di dettaglio, non allegato alla proposta presentata; non è quindi possibile formulare un giudizio completo sui reali impatti dell’intervento;
- manca una valutazione approfondita dell’impatto generato sul sistema del trasporto pubblico e sulla sostenibilità delle necessarie variazioni da porre in essere, anche in relazione ai costi da sostenere (da parte di chi? con quali garanzie?) per aumentare le corse di treni, metropolitane e autobus e, in generale, per potenziare l’offerta;
- manca la previsione di posteggi per biciclette. 
- deve essere approfondita la tematica del deflusso veicolare.
Oltre a quanto sopra riportato, vincolo imprescindibile in tema di mobilità è l’assoluta necessità di progetti e finanziamenti (per la realizzazione delle infrastrutture viarie e di trasporto collettivo, ma anche per la loro costante manutenzione e per la gestione efficiente di servizi di trasporto pubblico e di mobilità dolce che devono essere fortemente potenziati) che ad oggi né AC Milan né gli enti pubblici coinvolti sono stati in grado di garantire.

3. PARCHEGGI
Il numero di parcheggi previsti, evidenziato nella mappa del progetto, non corrisponde ai dati forniti nelle tavole e nella tabella di riferimento del CONI. L'ufficio tecnico comunale suggerisce quindi un approfondimento del calcolo del numero di parcheggi rispetto alla normativa regionale vigente. In ogni caso, appare evidente a tutti come gli eventuali 3.500 parcheggi realizzati in loco (è il numero dichiarato in conferenza stampa dal sindaco Squeri) per uno stadio che dovrà accogliere 70mila persone siano del tutto insufficienti. Le conseguenze sono facilmente immaginabili: crescita esponenziale della pratica del parcheggio abusivo nei quartieri e in tutte le strade limitrofi allo stadio e una ricerca spasmodica per l’occupazione dei parcheggi cittadini di cui hanno quotidianamente bisogno i sandonatesi.

4. ANALISI ECONOMICA
È richiesta una verifica della documentazione relativa alla realizzazione e valorizzazione delle opere proposte, con particolare attenzione al “grado di coinvolgimento” con la variante presentata.  Particolarmente importante è il passaggio prodotto dall’ufficio tecnico in cui si sottolinea la necessità di valutare attentamente le somme anticipate e la sostenibilità complessiva del progetto.

5. VIIAS
Non è stato dato avvio allo studio di VIIAS (Valutazione Integrata di Impatto Ambientale e Sanitario), ovvero una combinazione di procedure attraverso le quali poter stimare in modo accurato gli effetti potenziali sulla salute e sull’ambiente dell’edificazione di uno stadio e annesse strutture commerciali, per l’intrattenimento e per l’accoglienza a San Donato Milanese. 

6. PROBLEMI DI SICUREZZA, ORDINE PUBBLICO E DECORO 
In conferenza stampa, il sindaco ha affermato di non avere preoccupazioni per la sicurezza in città. Non è stato fornito alcun elemento reale a garanzia del presidio del territorio, non solo dell’area direttamente occupata dallo stadio. 

 7. IMPATTI DA RUMORE
Assente nell’Analisi Tecnica Preliminare di Progetto è la gestione del rumore non solo all’interno dello stadio, ma soprattutto al di fuori di esso. La documentazione fornita da SportLifeCity Srl, sebbene sia stata definita Valutazione Preliminare di Impatto Acustico, non contiene alcuna stima specifica, ma solo valutazioni associate all’incremento di traffico veicolare su alcune direttrici di traffico e alcune indicazioni sulle performance acustiche che il manufatto dovrà avere. Non è stato preso in alcuna considerazione il rumore veicolare e di origine antropica, rumore rilevantissimo dal momento che si tratta di 70.000 persone che dovranno raggiungere e poi lasciare lo stadio. Proprio perché si prevedono solo una minima parte di posteggi auto presso lo stadio, migliaia di macchine si riverseranno in città e nelle sue adiacenze ed è quindi necessario calcolare l’impatto acustico (e valutarne la sostenibilità) che sarà prodotto in un ambito molto più ampio rispetto all’area di progetto.

«Oggi ripetiamo al sindaco il nostro invito a tenere in grande considerazione quanto redatto dai tecnici comunali, ad ascoltare noi del comitato e ad attivare immediatamente un confronto serio e costruttivo con tutti i sandonatesiconcludono Annalisa Molgora e Iris Balestri, due delle referenti del Comitato -. Dati alla mano e considerazioni di mero buon senso dovrebbero indurci a una sana pausa di riflessione: rigettare la proposta avanzata da SportLifeCity appare sempre più come l’opzione più ragionevole e sensata».