Stadio del Milan: il Comune di San Donato incontra i sindaci del Sud-Est Milano per condividere le possibili ricadute sul territorio

Squeri: «Siamo in attesa della chiusura della fase di valutazione di procedibilità tecnica per avere gli elementi da condividere anche con la cittadinanza»

Un momento dell'incontro con i sindaci del Sud-Est Milano

Un momento dell'incontro con i sindaci del Sud-Est Milano

Sull’“affaire” stadio del Milan nell’area San Francesco il Comune sandonatese punta sulla condivisione. Il primo passo è stato compiuto mercoledì 8 novembre con una riunione che ha visto l’ente “chiamare a raccolta” gli Amministratori del Sud-Est Milano. A partecipare all’incontro sono stati i sindaci di Carpiano, Cerro al Lambro, Colturano, Dresano, Melegnano, Opera, Paullo, Peschiera Borromeo, San Giuliano e San Zenone.
 
«Siamo consapevoli che un intervento di questa portataha commentato il sindaco di San Donato Francesco Squeri -, qualora si procedesse con l’operazione i cui incartamenti al momento sono al vaglio formale dei tecnici dell’Ente, può incidere non solo sul territorio cittadino ma su tutto l’hinterland. Da qui l’invito che ho rivolto nei giorni scorsi ai primi cittadini del Sud-Est Milano, finalizzato a illustrare la cornice progettuale e l’iter burocratico connesso allo sviluppo del progetto e valutare coralmente le possibili problematiche legate all’eventuale stadio». 

Il tavolo di lavoro, fanno sapere dal Comune, rappresenta un nuovo step nel coinvolgimento del territorio nella “questione stadio”, iter avviato nelle scorse settimane con la condivisione della documentazione integrale relativa al progetto con tutti i Capigruppo delle forze politiche presenti in Consiglio, seguita da un analogo incontro rivolto a tutti i Consiglieri (tenutosi il 23 ottobre).
 
Non solo confronto e condivisione con le istituzioni locali e del territorio ma, garantiscono dall’Ente sandonatese, anche coinvolgimento e informazione verso i cittadini. «Come dichiarato nell’editoriale di SDM di novembreaggiunge Squeri -, ribadisco che siamo in attesa della chiusura della fase di valutazione di procedibilità tecnica per avere gli elementi da condividere con la cittadinanza. Sarà nostra cura informare e coinvolgere i cittadini, garantendo loro il massimo impegno per tutelare le istanze della nostra comunità. L’Amministrazione, infatti, sin qui ha condiviso solo la cornice progettuale dell’eventuale operazione, in attesa del pronunciamento dei tecnici dell’Ente circa la possibile procedibilità di una Variante al Piano d’Intervento, nel rispetto del segreto di ufficio relativo alla documentazione depositata dall’operatore come previsto dall’art. 43, comma 2, del D.Lgs 267/2000».