Progetto di riqualificazione urbana a San Donato Milanese: osservazioni critiche e proposte
Riflessioni sul futuro del centro città e della scuola Jannozzi firmate da Simona Rullo (Verde Europa-Verdi San Donato Milanese) e Gina Falbo (Insieme per San Donato
L’evoluzione urbana di San Donato Milanese continua a essere un tema di dibattito acceso, soprattutto in relazione alla variante al Piano Integrato d'Intervento denominato "De Gasperi Ovest - Centro Città" (PII1/2021). Le osservazioni presentate in merito al progetto riflettono una preoccupazione diffusa tra cittadini e associazioni locali riguardo al futuro della città, alla sua vivibilità e al mantenimento del suo patrimonio verde. Queste osservazioni, firmate da Simona Rullo (Verde Europa-Verdi San Donato Milanese) e Gina Falbo (Insieme per San Donato), a quanrto sostengono le firmatarie, mettono in luce diverse criticità e propongono alternative che meritano un'attenta considerazione da parte dell’amministrazione comunale.
Una visione d'insieme per il centro città
Il primo punto centrale delle osservazioni riguarda la mancanza di una visione complessiva e interconnessa per le aree centrali della città. Sebbene il progetto attuale confermi la realizzazione di un parco compatto e di edificazioni nella porzione sud dell'area "Pratone", vi è una critica alla scarsa ambizione nel ripensare l'intera zona centrale. La proposta suggerisce la necessità di un masterplan che non solo valorizzi le piazze esistenti e le connetta tra loro, ma che sia anche capace di integrare il parco del laghetto e altre aree strategiche come piazza della Pieve e via della Libertà.
In questo contesto, il parco centrale non dovrebbe essere visto come un mero elemento di arredo urbano, ma come un fulcro di aggregazione e sostenibilità, in grado di sprigionare il potenziale aggregativo della città. Inoltre, la proposta di spostare le volumetrie private previste sul Pratone in altre aree limitrofe, con l’obiettivo di rigenerare il tessuto urbano già esistente, rappresenta un’idea innovativa che meriterebbe ulteriori studi.
La mobilità sostenibile e la ciclabilità cittadina
Le osservazioni sollevano anche questioni legate alla mobilità sostenibile, criticando in particolare il modello infrastrutturale proposto per la ciclabilità. Viene evidenziato come le soluzioni attuali, spesso frutto di errori tecnico-realizzativi, non abbiano incentivato l'uso della bicicletta e del trasporto pubblico come valide alternative al traffico privato. Un esempio concreto è rappresentato dalla pista ciclabile su via Martiri di Cefalonia, che corre sul marciapiede accanto all’Omnicomprensivo e risulta completamente inutilizzata.
Le autrici delle osservazioni propongono una revisione radicale del sistema di mobilità, suggerendo di ripensare completamente la disposizione delle piste ciclabili e di integrare meglio i nuovi tratti con quelli esistenti. Questa revisione dovrebbe includere anche una riflessione più ampia sul modello di fruizione dello spazio pubblico, evitando soluzioni che potrebbero risultare fallimentari come la realizzazione di piste ciclabili lontane dalla strada e allo stesso livello dei marciapiedi, che finiscono per essere occupate dai pedoni.
La scuola Jannozzi e la sua ubicazione futura
Un altro tema rilevante trattato nelle osservazioni riguarda il futuro della scuola Jannozzi, uno degli edifici scolastici più vecchi della città ma anche uno dei più innovativi dal punto di vista architettonico. La proposta di demolire l'edificio e costruirne uno nuovo su suolo vergine è stata accolta con scetticismo, soprattutto considerando che l’attuale scuola rappresenta un importante elemento di vita comunitaria per il centro città.
Le autrici propongono, invece, di valutare altre ubicazioni per la nuova scuola, come il posteggio a raso del comune o l’area del parcheggio dietro l’Osterietta. In questo modo, si eviterebbe il consumo di nuovo suolo e si manterrebbe la vitalità del centro cittadino. Inoltre, viene criticato il rendering del nuovo edificio, descritto come austero e inadatto per una scuola elementare.
Conclusioni e prospettive
Le osservazioni presentate da Simona Rullo e Gina Falbo sollevano punti cruciali che a loro dire, dovrebbero essere presi in considerazione dall'amministrazione comunale di San Donato Milanese. Le due firmatarie sostengono che esista il rischio è di perdere l’ultima occasione per valorizzare i luoghi aggregativi e storici della città, riducendo il potenziale di rigenerazione urbana e di costruzione di un nuovo "brand urbano". Nel comunicato stampa sull'argomento esse sostengono la necessità che la politica locale promuova una visione ampia e partecipata del futuro della città, coinvolgendo cittadini, associazioni e operatori privati in un processo di concertazione che miri alla sostenibilità e alla vivibilità.
Chiedono un approccio integrato, che metta al centro il benessere dei cittadini e la salvaguardia del patrimonio verde, potrebbe davvero trasformare San Donato Milanese in un modello di sviluppo urbano sostenibile. A loro dire è necessario, quindi, che ogni decisione presa in questo ambito sia frutto di un’attenta riflessione e di una concertazione aperta e trasparente.
Giulio Carnevale