Condannato il titolare di Euromediashop, lo shop online reclamizzato con dei volantini consegnati con il notiziario comunale di Peschiera Borromeo

L'Amministrazione Molinari non chiarì mai la circostanza. Il verdetto del giudice è di una pena di quattro anni, due mesi e venti giorni di reclusione, una multa di 3.960 euro ed il risarcimento dei danni subiti dalle parti civili

I volantini

I volantini "truffa" e il notiziario comunale di Peschiera Borromeo consegnati insieme. Nel 2020, l'amministrazione Molinari non chiarì mai la circostanza

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Vi ricordate la vicenda dell’e-commerce che vendeva prodotti di elettronica di consumo, si faceva pagare e poi non consegnava la merce, di cui 7giorni si è occupata nel mese di dicembre del 2020?
Ebbene l’epilogo delle indagini avviate dalla Guardia di Finanza ha visto condannato il titolare di Euromediashop per le PlayStation 5 e altri prodotti mai consegnati. Il titolare è stato riconosciuto colpevole dalla Magistratura, la quale ha stabilito per il titolare di Euromediashop una pena di quattro anni, due mesi e venti giorni di reclusione, una multa di 3.960 euro ed il risarcimento dei danni subiti dalle parti civili, tra cui l’associazione Codici, in aula a rappresentare decine di consumatori. La cronaca nazionale si è intrecciata con la cronaca locale. Infatti il titolare della Partita Iva di Euromediashop, Christian Ciiriello, se ben orchestrava le operazioni truffaldine dalla provincia di Brindisi, in vista delle festività natalizie del 2020, aveva anche affidato a degli operatori specializzati la distribuzione di un volantino promozionale e di diversi camion vela nel sud est milanese. In particolare a Peschiera Borromeo il volantino fu consegnato insieme al Notiziario comunale Peschiera Informa. 7giorni venuto a conoscenza dell’inchiesta giornalistica di www.canale85.it una tv locale pugliese che ha svelato i contorni della truffa, ripresi poi dalla stampa nazionale aveva messo in guardia  tempestivamente i lettori con un articolo pubblicato il giorno 6 dicembre 2020 in modo non cadessero nella truffa, pubblicizzata da una massiva distribuzione di volantini porta a porta anche a Peschiera Borromeo. Il fatto singolare è che qui volantini sono stati rinvenuti nelle caselle insieme all’edizione natalizia del giornale comunale. Quella coincidenza rese in qualche modo più credibile il messaggio pubblicitario e avrebbe potrebbe indurre qualche cittadino a comprare sul sito dell’azienda brindisina senza le opportune verifiche. Oltretutto chi ha consegnato i  volantini nelle caselle infranse l’articolo 6  comma K dell’allora regolamento di Polizia Urbana del Comune di Peschiera Borromeo, che vieta di “Depositare  materiale  pubblicitario nelle  cassette  postali  esposte  esternamente  alle  abitazioni nel caso  in cui sia esposto, visibile, il cartello di  non  gradimento o sia installato apposito raccoglitore dedicato, fatta  eccezione per il materiale con finalità informative, culturali  o  di carattere politico-elettorale”. Nello stesso articolo, 7giorni si auspicava che l’Amministrazione comunale prendesse le distanze dall’accaduto e che la Polizia Locale facesse chiarezza sulla vicenda, rilevando le eventuali infrazioni, che sarebbero ammontate a qualche centinaio di euro per volantino introdotto abusivamente in casella.
Come spiegavamo in un altro articolo pubblicato il giorno 7dicembre 2020, non era dato sapere quali siano state le circostanze che abbiano portato l'azienda appaltatrice del servizio comunale a far consegnare il volantino finito sottoindagine da parte della Guardia di finanza, insieme al periodico comunale. Nonostante le sollecitazioni l’Amministrazione Molinari non ha mai chiarito. Ma di fondo si sarebbe dovuto accertare se il capitolato di gara per la consegna in casella del materiale del’Ente contemplasse la consegna di Peschiera Informa insieme ad altro materiale pubblicitario, perché nel caso, o l’appaltatore comunale commise una irregolarità, o l’irregolarità apparteneva all’errata formulazione del capitolato. In ogni caso per trasparenza il sindaco Caterina Molinari avrebbe dovuto promuovere un azione mai intrapresa, che oggi alla luce dell’accertamento delle responsabilità della vicenda appare ancora di più inspiegabile il silenzio dell'esecutivo. Ma al di là delle inchieste interne quello che è più grave è che la cittadinanza non è stata avvisata del potenziale rischio truffa con un comunicato ufficiale distribuito nei canali Istituzionali, fatto che ha esposto i peschieresi al rischio di cadere nella truffa, oggi comprovata.
«La truffa suscitò particolare clamore – ricorda Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale di Codici –, sia per l’alto numero di vittime coinvolte, si parlò di circa 1.000 acquirenti, che per gli sviluppi della vicenda. Era il dicembre 2020 quando sul sito internet di Euromediashop comparve una promozione che attirò l’attenzione di tanti consumatori riguardante l’acquisto della PlayStation 5 di Sony ad un prezzo particolarmente vantaggioso. Considerando il periodo, il tempo dei regali di Natale, l’annuncio fece il giro del web. L’affare, però, si trasformò presto in una fregatura. Molti dei prodotti venduti da Euromediashop, non solo PS5 ma anche laptop e smartphone, non furono mai consegnati ai consumatori. In un primo momento il titolare, con un post sulla pagina Facebook dell’azienda, cercò di rassicurare i clienti garantendo che stava lavorando per evadere tutti gli ordini, ma presto venne smascherato. Grazie ad un servizio di un’emittente tv locale, infatti, si scoprì che il magazzino che avrebbe dovuto ospitare i prodotti pronti per la spedizione in realtà non esisteva. Al suo posto, all’indirizzo indicato sul sito dell’azienda, c’era un capannone chiuso e senza insegne. Portammo il caso all’attenzione dell’Antitrust ed avviamo una class action a tutela dei consumatori raggirati, poi, dopo pochi giorni, ci fu il colpo di scena: il titolare si presentò nella caserma della Guardia di Finanza di Brindisi per confessare tutto, pentendosi e scusandosi con i clienti. Ora è arrivata la sentenza del Tribunale e siamo naturalmente soddisfatti, anche perché ultimamente erano arrivate indicazioni di segno opposto da parte di alcune Procure, con l’archiviazione di alcune truffe che ci hanno deluso e amareggiato. Il verdetto che arriva da Brindisi dà speranza ed infonde anche coraggio e forza. Di fronte alle frodi non bisogna arrendersi, ma combattere e con impegno e pazienza, come in questo caso, si può vincere».
A Brindisi hanno chiarito, a Peschiera Borromeo no.
Giulio Carnevale