Guala: «Sulla Roggia accuse infondate. Stiamo agendo per sanare una situazione grave. Per noi, unico interesse la salvaguardia dell'ambiente»

Il Sindaco di Colturano: «Abbiamo dato all’Associazione Parco Sud e al WWF la disponibilità per l’apertura di un tavolo di lavoro condiviso per collaborare alla risoluzione di quello che secondo ARPA è uno scarico di tipo “civilistico” e non “industriale, gli ambientalisti non ci hanno mai risposto»

Foto di reepertorio

Colturano, 15 dicembre 2023. «Il comunicato di ieri si fonda su informazioni parziali, accuse infondate e screditanti oltre ad avere finalità, dietro l’affermazione della tutela dell’ambiente, di natura politica – tuona il sindaco  di Colturano Giulio Guala, che non si da una ragione dell’atteggiamento delle due associazioni di ambientalisti locali promotrici della conferenza stampa Colturano: inquinamento industriale grave e continuato nei campi agricoli del Sud Milanese. Il Comune non fa nulla e ARPA tace, svoltasi ieri 14 dicembre presso la sede di Città Metropolitana di Milano -. Fin dal 2022 a seguito di segnalazioni da parte di un agricoltore, il Comune di Colturano ha effettuato verifiche, con il supporto di ARPA Lombardia e dalla società CAP Holding, gestore dell'impianto fognario comunale, in merito ad un presunto sversamento in prossimità dello sbocco della roggia Colturana nei pressi di Via delle Industrie. Gli esiti degli accertamenti tecnici effettuati come evidenziato da ARPA, hanno evidenziato la presenza di scarichi di “natura domestica” e di provenienza civile. In ogni caso l’Amministrazione ha ritenuto di approfondire lo stato di fatto e dopo un accurato esame anche della documentazione in possesso, è stato possibile verificare che una buona parte degli edifici presenti nel comparto industriale che insiste su Via delle Industrie non sarebbe allacciato alla rete fognaria comunale, pur essendo impossibile conoscere in tale sede se ed in che termini gli scarichi presenti siano riconducibili ad una o più degli edifici che insistono sull’area. Per questo motivo, nel giugno del 2022, sono state emesse 48 ordinanze, una per ogni unità immobiliare, con l'obbligo di presentare, entro 120 giorni, la comunicazione di richiesta di allacciamento alla rete fognaria di acque reflue domestiche. Secondo gli Enti superiori una situazione da sanare, ma che non comporta conseguenze alla salute pubblica. La competenza e la gestione degli impianti di scarico e loro allaccio non appartiene al Comune di Colturano bensì al gestore del Servizio Idrico Integrato, di concerto con CAP Holding è stato possibile verificare ad inizio 2023 che una parte consistente dei destinatari delle ordinanze avevano preso contatti con l'azienda al fine di regolarizzare la propria posizione. È stato anche sollecitato il proprietario della Roggia per porre in essere le necessarie e/o opportune azioni volte sanare il più repentinamente possibile la situazione in essere». Il sindaco Guala sgomento aggiunge: «Il Comune di Colturano, tramite il suo legale, in risposta ad una comunicazione ufficiale dell’Associazione Parco Sud e del WWF Sud Milano si era reso disponibile ad un confronto , per un supporto all’Ente. Le associazioni firmatarie del comunicato mai si sono sedute al tavolo con il Comune».

Il sindaco Guala continua «L’Amministrazione non è tuttavia rimasta inerte: nello scorso mese di settembre, allo scopo di effettuare le verifiche del caso sugli allacciamenti all'impianto fognario da parte delle aziende, sono stati avviati 48 procedimenti volti a verificare l’effettivo adempimento delle ordinanze di cui sopra e per l’adozione dei provvedimenti conseguenti, procedimenti nell’ambito dei quali sono previsti sopralluoghi da effettuarsi da parte dei funzionari comunali, accompagnati dai tecnici di CAP Holding al fine di verificare. Nelle more dei complessi accertamenti in corso, è infine pervenuta il 5 dicembre u.s. una nuova lettera di diffida da parte dell'avvocato delle associazioni di cui sopra (che tuttavia non ha mai preso contatti con il legale del Comune…), con trasmissione di analisi di presunti sversamenti compiute dai volontari dell'associazione con modalità non meglio chiarite e senza alcun contradditorio con le Autorità, risultando dunque evidentemente più finalizzate a sollecitare interesse ed attenzione che volte a risolvere un problema. In questi quattro anni abbiamo sempre agito con coscienza, verificando gli atti e predisponendo azioni conseguenti. Stiamo mettendo mano a una situazione grave lasciata invero in eredità, da più di 10 anni, da chi ha amministrato precedentemente – conclude il primo cittadino - Urlare infatti non risolve i problemi e più spesso li crea, mentre sono le azioni quotidiane, gli innumerevoli accertamenti e verifiche che devono essere svolte a consentire la risoluzione dei problemi, azioni quotidiane da tempo in corso».