A Yulin in Cina, anche quest’anno, inizia il “festival” dell’orrore: cani randagi e non solo verranno trasformati in carne da macello

La mobilitazione internazionale degli Animalisti Italiani passa attraverso l'invito a inondare l'ambasciata cinese in Italia di letterae di protesta e di un fiume di email.

#StopYulinTorture #StopYulin2023 #BanYulin2023

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«Come ogni anno, ad inizio estate per 10 interminabili giorni, fino al 30 giugno si terrà l’orribile Festival di Yulin, in Cina: il più grande mattatoio all’aperto del mondo. Cani e gatti, randagi o rubati ai proprietari, vengono ammassati dentro minuscole gabbie, venduti e uccisi per diventare cibo in occasione di questo “festival”». Lo afferma Walter Caporale, Presidente degli Animalisti Italiani che continua: «Il consumo di carne di cane è sicuramente diminuito negli ultimi anni, ma il fenomeno del Dog Meat Trade è ancora molto diffuso e non si è affatto fermato malgrado la pandemia da covid-19 e la connessione della diffusione del virus con le zoonosi e i wet market asiatici. In tutta l’Asia ogni anno sono 30 milioni gli animali sacrificati per diventare pietanze!». E aggiunge: «Abbiamo organizzato decine di manifestazioni davanti all’Ambasciata cinese, consegnato centinaia di firme, e richiesto per anni e anni incontri all’ambasciatore cinese ma è l’unico in Italia a cui non è mai importato di incontrare gli animalisti. La chiusura della Cina a qualunque richiesta di rispetto di diritti civili e umani è molto diffusa. Una cosa positiva è che centinaia di giovani cinesi non mangiano carne di cane e di gatto ma è una pratica diffusa in zone come Yulin e riguarda le vecchie generazioni». In occasione del Festival di Yulin 2023, secondo i dati di Action Project Animal, saranno circa 10.000 i cani che verranno uccisi. La questione riguarda sia la crudeltà verso gli animali, ma si estende anche alle preoccupazioni sulla sicurezza alimentare e alla mancanza di regolamentazioni adeguate. Gli animali vengono detenuti e macellati in condizioni igieniche disastrose, creando rischi per la salute pubblica.

Appello degli animalisti Italiani

«La Cina ancora una volta si mostra sorda verso la tutela della salute mondiale: presta attenzione solo al suono del profitto, infischiandosene della pandemia scoppiata proprio nel loro Paese a causa dei wet market. Per salvare il pianeta e tutti gli esseri viventi che lo popolano bisogna seguire tre linee direttrici: il rispetto di tutti gli animali, l’adozione di uno stile alimentare privo di carne e la tutela dell’ambiente, nostra casa comune. Solo così potremo davvero dare impulso al motore del processo di cambiamento. La mobilitazione internazionale degli Animalisti Italiani per fermare la strage di Yulin continua attraverso la campagna social con gli hashtag #StopYulin2023 #BanYulin2023 #StopYulinTorture e attraverso le lettere di protesta da inviare all’Ambasciata cinese in Italia. Unitevi alle e-mail di protesta, affinchè l’Ambasciata Cinese agisca per bloccare questo macabro orrore. Copiate il seguente prototipo della lettera e inviatela tramite mail a: [email protected] oppure in cartaceo a: Ambasciata della Repubblica Popolare Cinese presso la Repubblica Italiana Ambasciatore: Jia Guide – Via Bruxelles, 56- 00198 Roma Italia» Il facsimle diffuso dagli animalisti Italiani .