La stagione dei Sakura e Collingwood Ingram l’uomo che salvò la biodiversità dei ciliegi giapponesi

Qua la foglia, rubrica di Davide Cinquanta. «La diversità non è solo un’assicurazione per il futuro, ma anche una grande ricchezza culturale, che si esprime in migliaia di forme, colori e profumi»

Recentemente mi è capitato fra le mani un libro acquistato alcuni anni fa. Se si fosse trovato correttamente al suo posto, non avrei avuto l’occasione di sfogliarlo e ora non saremmo qui a parlarne. Un poco di disordine qualche volta è opportuno, anzi è una condizione necessaria per vari processi chimici che rendono possibile la vita sulla Terra.

Nel libro Passione Sakura”(Bollati Boringhieri, 2019), della giornalista giapponese Naoko Abe, si racconta la storia di un eccentrico gentiluomo inglese e del suo straordinario giardino.

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Collingwood Ingram è vissuto per ben cento anni. Facendo parte della buona società inglese dei primi del Novecento, ebbe la fortuna di viaggiare per il mondo, e fu in Giappone che incontrò l’amore più grande della sua vita, i ciliegi da fiore, Prunus pseudocerasus, che nella lingua locale sono detti Sakura.

Collingwood Ingram compì numerosi viaggi in Giappone, mettendo così insieme un’ampia collezione di alberi di ciliegio, che trapiantò nel giardino della sua residenza nel Kent, in Inghilterra. Nel 1948 pubblicò “Ornamental cherries”, una grande opera in cui descriveva tutte le 129 varietà di Sakura presenti nel suo giardino.

Il profondo significato spirituale dei Sakura nella cultura giapponese si esprime nell’Hanami, cioè la contemplazione degli alberi durante il periodo della fioritura.

Navigando in internet ho trovato il sito dove sono pubblicate regolarmente le date di fioritura dei ciliegi in tutte le regioni del Giappone, segnalando i luoghi migliori dove compiere l’Hanami. Il sito è https://n-kishou.com/, ed è gestito dal servizio meteorologico. Ciò che più mi ha impressionato è stata una tabella, dove sono riportati i giorni di anticipo con cui la fioritura avviene rispetto alla data tradizionale, solitamente nel mese di aprile. Quest’anno in alcune regioni la fioritura è avvenuta con 18 giorni di anticipo! Anche i Sakura ci avvertono che il riscaldamento del clima è in atto in tutto il mondo.

Per tornare alla Storia - con la S maiuscola - la Seconda Guerra Mondiale fu un’enorme tragedia per tutti, anche per i ciliegi. Il Giappone, come l’Italia e la Germania, era governato da un regime autoritario, e la propaganda aveva stabilito che una sola particolare varietà di ciliegio poteva rappresentare al meglio lo spirito nazionale, il suo nome era Somei-yoshino. In breve tempo questa fu piantata in tutto il Giappone, portando le innumerevoli varietà locali all’estinzione.

Qual è il problema, direte voi? La perdita di diversità negli esseri viventi, la ben nota biodiversità. Più sono le differenze tra un individuo e l’altro, che siano piante o animali, più la loro comunità è in grado di sopravvivere nell’ambiente, che come sappiamo può cambiare da un momento all’altro.

La diversità non è solo un’assicurazione per il futuro, ma anche una grande ricchezza culturale, che si esprime in migliaia di forme, colori e profumi. Pensiamo al Giappone, che avrebbe perso per sempre il suo patrimonio di fiori di ciliegio, se non fosse stato per la passione di Collingwood Ingram…