Ma che brutte le barriere fonoassorbenti in cemento....posso dirlo? A parte il fatto che è tutto da dimostrare il beneficio acustico delle stesse, ma non credete anche voi che sarebbero, magari, da riconsiderare? Ricordo, negli ormai  lontani anni dell'università, come durante gli studi di estimo si insistesse molto sulla nozione di "impatto ambientale", da valutare, non soltanto in termini estetici, ma anche economici, per ogni opera o manufatto di nuova costruzione. Che dire, allora di questi orrendi muraglioni in cemento? In alcuni casi sono stati, per cosi dire, "addolciti", ricavando, insite nella loro struttura delle vasche di terra, atte ad ospitare essenze vegetali. Ma quasi sempre si dimentica di approntare un adeguato impianto di irrigazione, necessario per l'attecchimento delle essenze, con il risultato di vederle miseramente seccare, aggiungendo alla pesantezza del cemento, la stonatura del secco. In molti casi l'impianto di irrigazione c'è, ma non funziona ed i tubi plastificati neri si aggiungono alla visione lugubre dell'opera umana.  Mi chiedo, tuttavia, quale sia lo scopo di ricoprire di verde il manufatto di cemento; non sarebbe meglio, allora, sistemare direttamente a dimora delle belle essenze vegetali? Una volta si usavano le quinte di carpini o di eucalipti (a seconda delle zone di Italia), ma allo scopo andrebbero benissimo pure delle siepi di alloro, ligustro, photinia o bambù, che oltre a coprire la vista e mitigare il rumore, assorbono inquinanti donando ossigeno.  Facciamo fare alle piante ciò che l'uomo, per incuria, inefficienza, malafede, incapacità, non è in grado di svolgere....