COLONIE FELINE E GATTARE: un po’ di chiarezza.

Che cos’è una colonia felina? Una colonia felina è costituita da un numero più o meno numeroso di gatti (ne bastano anche due). I gatti, contrariamente a quello che si pensa, sono animali sociali e quando vivono in libertà tendono a formare colonie, di solito costituite da femmine con i loro piccoli, che s’insediano in un territorio circoscritto. I maschi tendono a essere più mobili, con territori più ampi. Le gatte, spesso imparentate fra loro, si aiutano reciprocamente nell'accudimento dei cuccioli e nella loro difesa: spesso i maschi adulti costituiscono un serio pericolo per i piccoli. La legge italiana tutela le colonie feline. Secondo la Legge 281 del 1991, è considerata colonia un insieme di due o più felini che vivono insieme in un determinato territorio. Gli animali di una colonia hanno diritto a essere protetti da abusi e maltrattamenti, a non essere spostati dal luogo dove si trovano e a essere accuditi nel rispetto delle norme igieniche. Pertanto sulla base di questa Legge e relativi articoli, che non vi sto a citare per non annoiarvi, i gatti sono protetti. Il loro maltrattamento è perseguito penalmente anche con la reclusione da tre mesi a un anno o la multa da 3.000 euro a 15.000 euro mentre l’uccisione è punita con la reclusione da tre a diciotto mesi. Si ricorda a tutti che le azioni che portano alla morte degli animali (come lo spargimento di veleno) o i maltrattamenti costituiscono dei reati e sono sanzionati dal codice penale. È vietato allontanarli dai luoghi nei quali trovano abitualmente rifugio, cibo e protezione. Ai cittadini è consentito nutrire e curare i gatti nel rispetto delle regole igieniche. Nelle nostre città e nelle provincie sono frequenti le colonie feline che s’insediano negli spazi verdi, ma anche nei cortili dei condomini. Le ASL si occupano dell’assistenza veterinaria e del controllo demografico delle popolazioni feline provvedendo a sterilizzare gratuitamente  le gatte non in gravidanza. Le gatte infatti partoriscono più piccoli per volta e sono delle ottime madri, pertanto il numero degli appartenenti alla colonia tenderebbe ad aumentare enormemente in poco tempo, con disagi per gli animali stessi e per i cittadini. Pertanto la permanenza dei gatti nelle aree condominiali,  cortili, giardini,cascine o quant’altro, è da considerare assolutamente legittima, alla stregua della presenza degli uccelli sugli alberi. Dove c’è una colonia felina troviame persone amanti dei gatti che se ne occupano definiti Gattare o Gattari. La presenza di queste persone, spesso visti con antipatia perché si pensa che siano loro a creare la comunità felina,   è garanzia di animali in buona salute e controllati dal punto di vista demografico. Chi si occupa delle colonie feline si preoccupa, non solo di portare cibo ai gatti delle colonie, ma provvede anche a catturare gli esemplari malati o non sterilizzati portandoli alle Asl o dal proprio veterinario di fiducia per le cure necessarie o la sterilizzazione. Non deve essere operata pertanto alcuna criminalizzazione generalizzata verso chi si occupa dei gatti liberi spesso a proprie spese per l’acquisto delle pappe o di medicine ove occorra. Anzi ringraziamoli per questo servizio e per il loro buon cuore. E' IMPORTANTE SAPERE CHE: Con un minimo di due gatti che coabitano nello stesso territorio si può  diventare responsabile di una colonia felina (anche in un giardino condominiale). Le ASL, in base alla Legge 281/91, sono obbligate a sterilizzare gratuitamente i gatti appartenenti alle colonie feline del loro territorio. Gli animali devono obbligatoriamente dopo la sterilizzazione ritornare nel loro habitat. Anche un singolo cittadino non facente parte di alcuna associazione, può censire una colonia felina presso il proprio Comune. È importante sapere che registrando la colonia felina di cui ci si prende cura presso l’ASL di appartenenza, sia gli animali che chi se ne occupa, saranno tutelati dalla legge. E per finire ricordiamo anche che il gatto, anche se ben nutrito, resta il principale antagonista dei topi.