Banani a Milano, in realtà non è così raro

Girando per la città se ne trovano diversi, impiegati in molte aiuole condominiali; è, tuttavia, una pianta tropicale, che talvolta riesce ad adattarsi al freddo del nostro Nord

Milano

Milano Piazza del Duomo

Moltissime banane selvatiche, nei paesi tropicali, vengono impollinate dai pipistrelli

Ho scovato una vecchia stampa raffigurante l'aiuola di piazza della Scala (fine '800), con alcuni banani. Ultimamente, poi, sono stati "sdoganati" in quanto impiegati, non senza polemiche, nell'allestimento delle aiuole di piazza del Duomo.
Girando per la città se ne trovano diversi, impiegati in molte aiuole condominiali; è, tuttavia, una pianta tropicale, che talvolta riesce ad adattarsi al freddo del nostro Nord. In tal caso perde completamente l'apparato vegetativo superficiale, per poi ripresentare i nuovi getti nella primavera successiva. Il fusto è in realtà un falso fusto, in quanto quello vero è un rizoma sotterraneo (è una pianta erbacea e non un albero). Quello che noi chiamiamo fusto è dato dall'embricatura dei piccioli fogliari appressati l'uno sull'altro. Pensate, ogni fusto produce un fiore, bellissimo, protetto da brattee (cioè da foglie modificate) rossastre. Alcuni hanno descritto la nascita del fiore come un vero e proprio parto: in una notte fuoriesce all'improvviso dal fusto perdendo acqua, in un vero e proprio spettacolo! Nei paesi originari il fiore dà origine ad un "casco rovesciato", che viene tagliato per intero (le banane vengono separate singolarmente successivamente).
La pianta cresce orizzontalmente, ed ogni anno produce, sulla fila, nuovi finti fusti (fusto "monocarpico", cioè che muore dopo aver fruttificato) con nuovi caschi. Nei nostri giardini tende quindi ad "allargarsi" sempre di più e, qui nel nord, difficilmente riesce a maturare le banane, a causa del freddo.
Curiosamente si coltivano, nel mondo, diverse cultivar, che producono frutti "partenocarpici", cioè senza fecondazione (infatti non hanno semi al loro interno). Derivano tutte da varietà antiche di Musa sapientium o Musa paradisiaca (Linneo dedicò il genere ad Antonio Musa, medico dell'imperatore romano Augusto -vissuto dal 63 a.C. al 14d.C.- e la specie al paradiso terrestre, che immaginò ricolmo di questi frutti!).
Inoltre il frutto si raccoglie acerbo, verde, per la sua capacità di maturare dopo la raccolta, emettendo naturalmente grandi quantità di etilene (che abbiamo visto in altro post essere un acceleratore di maturazione).
Esistono moltissime specie di banani, molte delle quali si consumano cotte (platani), in quanto più dure di polpa. Ad esse si affiancano le varietà progenitrici che fruttificano a seguito di impollinazione e fecondazione (vedi foto). Pensate, moltissime banane selvatiche, nei paesi tropicali, vengono impollinate dai pipistrelli! Le file dei fiori sono protette da un'unica lunga brattea a forma di guaina, che di notte si apre evidenziando i fiori sottostanti, femminili, che maturano per primi. Il pipistrello, notturno, dotato di una lingua molto lunga, succhia il nettare e trasferisce, così, il polline che rimane attaccato al suo corpo, ricavato da fiori maschili maturati su un altro stelo (stelo dopo stelo, i fiori femminili prima di quelli maschili).
Il mondo vegetale, così, dialoga con quello animale, in questo nostro mondo che, almeno per queste cose, appare ancora fantastico.

Mario Pria

Dr.agr. Mario Emanuele Pria - Manutenzione giardini e terrazzi - Corsi online di giardinaggio -www.marioemmepi.it - [email protected] - 3356032955
Un banano in un cortile milanese

Un banano in un cortile milanese

Il frutto con i semi

Il frutto con i semi