Il volo della rondine tra miti, leggende e cultura popolare

Le rondini arrivano nel periodo della primavera, viaggiano in enormi stormi e volano attraverso il deserto del Sahara o lungo la valle del Nilo partendo dal Sud Africa.

Un noto proverbio popolare italiano cita “San Benedetto, torna la rondine al tetto” e  il giorno di San Benedetto infatti, secondo il calendario cristiano è proprio il 21 marzo, l'inizio della primavera.
Ma cosa sappiamo di questi piccoli uccelli? Le rondini arrivano nel periodo della primavera, viaggiano in enormi stormi e volano attraverso il deserto del Sahara o lungo la valle del Nilo partendo dal Sud Africa. La specie più diffusa dalle nostre parti, la rondine comune, è di colore blu scuro, quasi nero sul dorso e grigiastro sul ventre, lunga poco meno di 20 cm e dalla coda biforcuta. Il peso di questo animale è di circa 20 grammi, ma ha un fisico da campione, infatti per arrivare in Italia, percorre ogni anno anche fino a 11.000 chilometri. Le rondini costruiscono un nido che ha una forma davvero inconfondibile a coppa. Sia il maschio che la femmina contribuiscono a costruirlo, mescolando con il fango diversi materiali, soprattutto di origine vegetale. L’interno invece è ricoperto da uno strato di soffici piume per accogliere comodamente i nuovi nati e tenerli al sicuro. Prima di conoscere l’uomo le rondini costruivano il nido in natura, all’entrata di caverne, scogliere marine o sotto i rami degli alberi, elementi del loro habitat originario. Oggi la rondine nidifica quasi esclusivamente in luoghi creati o modificati dall’uomo e si è ben adattata a vivere negli ambienti rurali, ma i veloci cambiamenti delle nostre campagne hanno conseguenze negative su questi piccoli uccelli. Purtroppo sono sempre di meno e il  motivo di questo calo sarebbe dovuto, ancora una volta, all'impatto dell'uomo sull'ambiente. La diffusione dell'agricoltura intensiva e, di conseguenza l'uso di pesticidi, sta riducendo il numero di insetti, il loro cibo preferito. È un uccello che e si ciba di mosche, zanzare, libellule, ma soprattutto di zanzare. La sua drastica diminuzione sta preoccupando e questo provoca tra l'altro, un aumento sempre maggiore di zanzare. Visto il loro numero sempre in calo c'è una legge che vieta di danneggiare i nidi, dove si riproducono generalmente per 2 volte l’anno, deponendo 4/5 uova, che vengono covate da entrambe i genitori per 16/17 giorni. Già a 20 giorni dalla nascita, i piccoli raggiungono le stesse dimensioni degli adulti e sono pronti per volare via. Quindi se trovate un nido di rondini non distruggetelo, non solo perché è proibito dalla legge, ma anche per il vostro bene. Se vedete qualcuno che distrugge o provoca qualsiasi forma di disturbo alla specie, segnalate l’evento ai carabinieri del Corpo Forestale. La legge che le tutela è la n. 157/92 del codice penale, che ne vieta l’uccisione e la distruzione dei nidi. Anche quando tra settembre e i primi di ottobre le rondini migrano, i nidi non vanno toccati, spesso l’anno successivo ritornano nello stesso nido. Da più di duemila anni le rondini sono nel nostro cuore. Le rondini fanno parte della nostra cultura e del nostro immaginario comune da migliaia di anni. Infatti non c'è una sola cultura del Mediterraneo che non abbia, in qualche modo, adorato la rondine dedicandole miti, poesie, leggende, fiabe e persino capolavori d'arte sacra. La rondine è protezione, la rondine è speranza. Nell'Islam la rondine è il simbolo della buona compagnia e viene chiamata “uccello del paradiso”, i Greci la vedevano così bella e leggera che la consideravano un dono di Afrodite. Per i romani le rondini erano una manifestazione dei Lari, le divinità protettrici delle case degli uomini. Gli antichi egizi, invece, raccontavano che la dea Iside si trasformava in una splendida rondine di notte, per piangere attorno al sarcofago del marito, il dio Osiride, annunciandone il ritorno dal regno dei morti. Anche nella tradizione cristiana la rondine rappresenta la resurrezione e la passione di Cristo, per questo il suo elegante profilo compare in molte rappresentazioni sacre come la splendida “Madonna della Rondine” di Carlo Crivelli (National Gallery, Londra). Piccola e delicata è stata scelta come protagonista da tanti scrittori di favole, poesie e racconti per bambini. E potremmo andare avanti all’infinito con esempi di questo genere. Esempi a non finire della cultura popolare ma quello che possiamo sperare è che non rimanga solo in queste rappresentazioni, sperare che non diventi solo un ricordo ma che continui ogni primavera a volare nei nostri cieli. Rispettiamole.
Graziella Baruffi
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