“Rabbia” il Virus che viene dal nord est impone il vaccinamento in massa delle volpi

Da qui l’allarme con precise norme imposte dal Ministero del lavoro, della salute e delle politiche sociali, a chi possiede piccoli animali: cani, gatti e furetti, che seguiranno, anche per pochi giorni, i loro padroni nelle aree a rischio, devono essere obbligatoriamente vaccinati almeno tre settimane prima della partenza. Il vaccino ha una copertura di undici mesi e costa tra 35 e 50 euro. Alcuni proprietari credono che i cani adulti non debbano più essere vaccinati: si tratta di una convinzione sbagliata, perché tutti gli individui possono entrare in contatto con il virus. In ogni caso, per chiarimenti e informazioni, conviene consultare sempre il veterinario di fiducia.
Ma la rabbia che cos`è? È una malattia virale gravissima, sia per gli animali che per l’uomo; i serbatoi naturali di questo virus sono i carnivori selvatici. L’infezione umana, invece, è trasmessa solitamente dai cani o dalle volpi – in Europa principalmente quelle rosse. Il contagio avviene attraverso la morsicatura da parte di un animale infetto. Il periodo d’incubazione è molto lungo e i sintomi sono di origine neurologica. La malattia non è curabile e porta dunque alla morte del soggetto colpito.
La situazione è monitorata a livello nazionale, ma è necessario che i padroni degli animali seguano tassativamente le normative, in quanto la malattia mette a rischio anche la salute dell’uomo.
Come è già avvenuto in passato, nei boschi del Settentrione partirà una campagna di vaccinazione per le volpi: saranno disseminate esche contenenti fialette di medicinale. Si cerca quindi circoscrivere la malattia giunta in Italia attraverso volpi e cani randagi infetti che provengono da Croazia o Slovenia.

Erica Lampognani