I funzionari Rai non possono violare alcun domicilio


Egregio Salvatore,
la domanda che Lei pone, purtroppo, assilla un numero elevato di cittadini che sempre più frequentemente subiscono indebite ingerenze nella propria sfera privata da parte di veri o presunti “ispettori”.
Ma procediamo con ordine. Il canone Rai è a tutti gli effetti una tassa sul possesso di un apparecchio tv e va pagata a prescindere da quali canali si vedano e da quale uso si faccia effettivamente del televisore. É stato istituto dall'articolo 1 della legge 4 giugno 1938, n. 880 - Disciplina degli abbonamenti alle radioaudizioni - in base al quale è tenuto a pagare il canone "Chiunque detenga uno o più apparecchi atti od adattabili alla ricezione delle radioaudizioni".
In seguito alla legge Mammì - legge 223/90 - non è stato più previsto il pagamento per ciascun apparecchio in quanto "Il pagamento del canone di abbonamento alla televisione consente la detenzione di uno o più apparecchi televisivi ad uso privato da parte dello stesso soggetto nei luoghi adibiti a propria residenza o dimora". E su questa base arrivano i controlli porta a porta, e, da qualche tempo, anche lettere sempre più “fantasiose” nelle quali si prospetta l'obbligo del pagamento anche a chi possiede un computer, per il semplice motivo che via internet si vede anche la tv.
Il garante per la privacy è intervenuto più volte sulla questione canone Rai atteso che a partire dal 2001 è consentito all'Azienda effettuare controlli sugli archivi anagrafici per cercare di scoprire chi, pur essendo residente, non paga il canone, ma dal 2005 non può più fare i controlli sui nuovi acquirenti. Fino a qualche anno fa, infatti, i venditori erano “invitati” a fornire alla Rai i dati personali degli acquirenti di televisori, attività non più consentita dopo l'intervento del Garante. Di qui il ricorso a lettere dal tono vagamente minaccioso e alle verifiche porta a porta alla ricerca degli evasori non più individuabili dai nuovi acquisti.
Dopo le segnalazioni, sempre più numerose, arrivate da cittadini che si sono trovati ad avere a che fare con Agenti Rai che si qualificano come “Ispettori” e che di fronte alla titubanza a fornire determinate informazioni sono arrivati a minacciare accertamenti nelle abitazioni, il Garante per la privacy, giustamente, è sceso in campo con durezza. Infatti, all’ormai consueto invio di lettere nelle quali si prospetta la possibilità di controlli interni e si invitano gli utenti ad aprire la porta agli ispettori, si sono aggiunte le ispezioni a domicilio alo scopo di verificare il pagamento del canone nel corso delle quali gli incaricati tentano in tutti i modi di costringere chi ha aperto la porta a consentire la verifica della presenza del televisore.
Giova invece sottolineare che gli incaricati dell'Agenzia non hanno alcun potere di accesso nelle abitazioni private. Infatti il garante per la privacy ha ribadito l’inviolabilità del proprio domicilio, categoricamente fissata dall’articolo 14 della nostra Costituzione. Nel caso specifico del canone, trattandosi appunto di una tassa, solo un eventuale accertamento fiscale, disposto dal giudice, ed eseguito dai funzionari della Guardia di Finanza, ovviamente provvisti di regolare mandato, sarebbe regolare. Tutti gli altri funzionari non hanno invece diritto di entrare in casa.
In conclusione, quindi, sarà doveroso da parte Sua provvedere al pagamento del canone Rai secondo i tempi e le modalità prescritte dalla legge; tuttavia è bene che Lei sappia che nessuna azione coercitiva potrà essere promossa nei Suoi confronti dai controllori dell’Agenzia i quali sono del tutto sprovvisti di potere al riguardo.

Avv. Pasquale Cuomo

Studio Legale e Tributario Maltarolo & Associati
Via Cosimo Del Fante, 2 - 20122 Milano
Tel. 02.36.55.49.00 Fax 02.36.55.33.62 - [email protected]

1 commenti

lorenzo casarotto :
x il canone Rai avvocato da come sono le norme attuali che probabilità ce che la guardia di finanza entri in casa col mandato di perquisizione x accertarsi che uno abbia la TV ? x che x norma non possono entrare in casa privata senza niente mi pare no ? ce il rischio che adesso vengono col mandato ? o come o sentito..il mandato fanno fatica scomodare un giudice x100 EU di canone ? CN tutti i procedimenti arretrati che anno i tribunali mi e stato detto figurati se vanno dietro anche farsi il mandato...vero secondo lei..o adesso con le nuove norme e sicuro o probabile che arrivano col mandato ? grazie lorenzo vr | mercoledì 11 maggio 2016 12:00 Rispondi