L’Airone cenerino, lo splendido e regale uccello dei nostri territori e non solo, raccontato e fotografato da Walter Ferrari |Gallery|

In Italia lo si trova in Pianura Padana soprattutto lungo i fiumi, nelle zone della Lombardia e del Piemonte dove è dominante la risaia, nel Veneto e nel Delta del Po; sulle sponde dei fiumi e affluenti toscani; lungo il Tevere, nelle Marche; in alcune zone umide del Meridione, e in Sardegna.

Foto di Walter Ferrari. Tutti i diritti riservati.

In questi mesi invernali, quando il freddo si fa più intenso, è molto difficile trovare animali  da fotografare.  Insetti, rettili e alcuni mammiferi vanno in letargo, gli uccelli migrano verso paesi più caldi…ma non tutti. 
È il caso degli aironi guardabuoi, aironi bianchi  e aironi cenerini che sono perlo più stanziali; proprio di questi ultimi ho riscontrato una notevole presenza sul nostro territorio anche in piccoli gruppi. 
L’Airone cenerino ( nome scientifico Ardea cinerea ) è un uccello appartenente alla famiglia Ardeidae. Originario delle regioni temperate del Vecchio Mondo, oltre che dell’Africa, è la specie di airone che si spinge più a nord, tanto che in estate è facile incontarlo lungo le coste norvegesi.
Di notevoli dimensioni, da adulto presenta una lunghezza del corpo che va dagli 85 ai 100 cm, una statura di 80-90 cm e un peso compreso tra 1800 e 2000 gr, mentre l’apertura alare  misura da 140 a 160 cm; il maschio è più grande della femmina.
Come suggerisce il loro nome comune, gli aironi cenerini hanno un piumaggio prevalentemente grigio che copre le ali, il dorso e la maggior parte del collo; la testa è bianca con lunghe piume nere che si estendono dagli occhi verso l’inizio del collo, le zampe e il becco sono gialli. In volo, ma spesso anche quando è posato a terra, tiene il collo retratto a “S”.
L’alimentazione è basata soprattutto su pesci, anfibi, insetti e piccoli mammiferi. Mangia anche crostacei, bisce d’acqua e molluschi . Caccia sia da fermo che camminando molto lentamente in acqua o sul terreno. In inverno è facile osservarlo posato al suolo sui campi arati dove si nutre di piccoli roditori. L’Airone cenerino nidifica in garzaie (ne conosco 4 situate nel Lodigiano e nel Pavese), colonie miste di diverse specie di aroni, che possono ospitare da poche a decine di coppie. Il nido è normalmente una piattaforma di rami costruita nella parte alta degli alberi, anche se occasionalmente può essere costruito in un canneto. La riproduzione si svolge tra fine marzo e giugno. Le uova di colore azzurro chiaro sono 3-5 per nido e vengono covate per circa 25 giorni. I giovani sono nutriti nel nido per circa 50 giorni da entrambi i genitori. Quando termina il periodo di allevamento e i pulli sono in grado di volare, gli aironi cenerini si disperdono. A seconda della regione, alcuni individui possono rimanere nell’area di allevamento.  Si calcola che il 50%  di essi non raggiunga un anno di vita; una volta superata l’età adulta, però, possono raggiungere anche 20 anni.
L’Airone cenerino si può trovare  in molti habitat differenti, con preferenza per quelli ricchi di prede e con acque basse. Si trova generalmente in pianura, ma occasionalmente si può spingere anche  a 1000 metri di quota.
In Italia lo si trova in Pianura Padana  soprattutto lungo i fiumi, nelle zone della Lombardia e del Piemonte dove è dominante la risaia,  nel Veneto e nel Delta del Po. 
Nell’Italia centrale si può osservare sulle sponde dei fiumi e affluenti toscani , nel Lazio è abbondante lungo il Tevere e non manca nelle Marche e in alcune zone umide del Meridione, Sardegna compresa.
Questa specie è considerata solo parzialmente migratoria, di conseguenza il loro numero non diminuisce significativamente durante la stagione invernale. 
L’Airone cenerino è soggetto a diverse minacce create dall’uomo: le tecniche di coltivazione “asciutta” che prevedono la bonifica di terreni costantemente bagnati,  il bracconaggio e  l’inquinamento ambientale. L’Airone cenerino oggi è una specie protetta.
Foto di Walter Ferrari