Elezioni regionali: è il merito la cifra che accompagna la vita di Cristina Rossello

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Cristina Rossello

Cristina Rossello

Dai 110 centodecimi con lode, dignità di pubblicazione e menzione di merito negli Annali della Facoltà alla brillante attività di avvocata, cassazionista, titolare di propri studi in Milano, Roma, Bruxelles e Londra, Cristina Rossello miete successi con semplicità e naturale consapevolezza. Imprese, famiglie e gruppi internazionali la apprezzano e la ricercano per idee, efficienza, pragmatismo, riservatezza e correttezza. Doti che la guidano nella sua esperienza professionale  più che trentennale, connotandola. Ed è proprio perché si è sempre distinta con fermezza nel campo lavorativo privato e impegnata con successo in progetti individuali di solidarietà che viene scelta da Silvio Berlusconi come modello femminile di riferimento in questa difficile campagna elettorale lombarda.
Da sempre promotrice di campagne per la solidarietà femminile allo scopo di equilibrare il difficile percorso di affermazione professionale delle donne e di superare le discriminazioni di genere, Cristina Rossello  ha conseguito numerosi riconoscimenti, fra i quali, nel 2011 quello dell’allora Sindaco (Letizia Moratti) di Milano, ove risiede, per “l’eccellenza e l’etica nella conduzione degli affari”come migliore eccellenza nella categoria del “Business”.
L'abbiamo incontrata e ha risposto con entusiasmo alle nostre domande.

Silvio Berlusconi l’ha indicata come sua capolista ideale per una proposta  di Forza Italia Lombarda con un governo di Centrodestra equilibrato e decisamente liberale, cattolico, garantista, europeista e atlantista.
Si, sono i valori che da sempre il nostro Gruppo sostiene organicamente e con coerenza nel programma politico italiano. Ora c’è bisogno di una loro applicazione concreta. Bisogna saper porgere proposte esaurienti e assicurare una pianificazione realizzabile che solo persone esperte, determinate e concrete possono garantire. La scelta della lista da parte del nostro Presidente va in questo senso.

Nella sua qualità di Deputato cosa ha fatto e cosa può fare Cristina Rossello ?
Mirata a promuovere politiche concrete e coerenti con questi principi ho sempre proposto, in piena sintonia coi miei colleghi, fermi correttivi in materia di tasse, giustizia, burocrazia e politica estera. Proprio in questi giorni ad esempio si discute di un mio progetto di legge,  depositato anche nella legislazione scorsa e ampiamente frenato dalla precedente maggioranza parlamentare, per la totale abrogazione dell’abuso d’ufficio, che tanto blocca l’azione amministrativa e danneggia il Paese con la sua ampollosa e capziosa formulazione. Il ministro Nordio è d’accordo con la mia proposta, conoscendo bene i gangli di una norma per la quale ogni tentativo di modifica sarebbe solo un’ingessatura e un ostacolo per gli amministratori che devono poter agire liberamente per il meglio del Paese, e speriamo non prevalga la solita forma di ipocrisia istituzionale legata a chi vuole compromessi a tutti i costi. Chi conosce bene l’istituto, e la sua devastante applicazione, sa bene che mai come ora coi fondi europei in arrivo non si può ancora esitare. Vedremo come andrà a finire: in ogni caso la situazione migliorerà.
E sono orgogliosa di aver tempestivamente provocato il dibattito depositando fulmineamente la mia proposta. In certi momenti bisogna essere coraggiosi e tempestivi.


Lei ha più volte scritto che il ruolo dell’Amministrazione Pubblica è quello di coordinare e non di gestire. Cosa significa?

Il ruolo del pubblico deve essere quello del programmatore. Cioè quello di creare una cornice di regole entro le quali deve muoversi l’iniziativa dei privati e non viceversa. È una scelta di base, di diritto pubblico dell’economia, che connota specificamente. Il nostro programma si muove in quella direzione. È una filosofia che si contrappone con chiarezza ad altre. C’è una situazione epocale in Lombardia e questo sarebbe il momento giusto per abbracciare una filosofia di questo tipo. Potremmo creare un ventennio di nuovo benessere per la nostra Regione e speriamo che l’elettore accolga e condivida questo messaggio. È come se si fosse compiuto un percorso e ci fossero ora le basi per fare un ulteriore passo avanti, che necessariamente proseguirà negli anni a venire: è l’idea di Silvio Berlusconi che vorrebbe creare un nuovo grande progetto epocale. Se ne parla. Il “nostro mondo” ne sta parlando.

Lei ha proposto diversi progetti di legge a tutela dell’individuo e della libera iniziativa, nonché  a tutela degli anziani e delle persone con disabilità.
Si, il mio programma è concentrato su sussidiarietà e libertà avendo sempre a cura la tutela dell’individuo e limitandone l’ingerenza statalista. I nostri principi di base possono ritrovare in questo ultimo periodo,  anche  in vista di trasformazioni tecnologiche e di nuove infrastrutture, grandi  possibilità di realizzazione. C’è uno slancio forte nel nostro Gruppo: progettare e guardare oltre.  Stiamo costruendo un nuovo progetto,  di cui si parlerà più avanti, è ancora una volta Silvio Berlusconi a gettare il cuore oltre l’ostacolo e a promuovere questa nuova fase.  
L'intervista continua dopo le eventuali immagini
Nel programma che lei propone per la Regione quanto spazio dedica al Lavoro e ai Giovani?
Il primo spazio. Ma perché non siano vuote parole ho proposto di  fissare una forte percentuale per alzare ben bene l’asticella della  possibilità di occupazione per i lombardi e per le lombarde. Ci vogliono numeri concreti per rendere immediatamente gli obiettivi perseguibili e bisogna aiutare subito le imprese lombarde ad accogliere figure professionali adeguate. Noi sappiamo farlo proponendo politiche occupazionali e incentivi che non siano soltanto proclami elettorale. E poi bisogna aumentare progressivamente i fondi “formare per assumere”. Buon esperimento da potenziare e affinare.

Per la mobilità ?
Ma le pare che dobbiamo muoverci con una Lombardia a 30 all’ora?
Dobbiamo correre e muoverci con facilità. L’Italia del secolo scorso ha messo le basi per la  mobilità attuale e non ci siamo più mossi di li’. Siamo noi ora che dobbiamo pianificare per nuovi grandi progetti in un futuro più prossimo. Il tempo corre più velocemente, le vite si allungano e dobbiamo creare opportunità doppie rispetto alle precedenti generazioni.  Nell’immediato la finalità e’ di incrementare i mezzi di trasporto e di potenziarli con mezzi più all’avanguardia, sottolineando al contempo la necessità del contenimento dei costi e l’impellenza della maggiore sicurezza  per viaggiatori e conducenti. Dobbiamo dialogare con i migliori esperti  internazionali e aprire a grandi progetti in sintonia per tragitti efficienti, sicuri, rapidi e con costi contenuti. Risultati conseguibili con un po’ di visione e di coraggio. Ma questo dipende dagli elettori: quanto più vorranno questi progetti, tanto più ci sosterranno.  


Sulla Sanità cosa prevede il suo programma?
Propugno l’efficientamento del Pronto Soccorso; della sanità “di quartiere” e della telemedicina; evidenziando anche che occorre emanare forti incentivazioni a tutto il personale sanitario (in particolare agli infermieri). Andrei avanti con la politica di Bertolaso e i suoi  piani di smaltimento delle liste d’attesa. Poi suggerisco di  incrementare le  borse di studio degli specializzandi in coordinamento con più Enti.

Per gli Anziani, oltre all’istituzione del Garante degli Anziani, suo progetto di legge nazionale cosa prevede il suo programma?

È necessaria una fitta estensione per una rete capillare nel territorio attraverso il Coordinamento lombardo delle politiche a sostegno e tutela. Quanto alla Silver Economy sono per il totale potenziamento delle azioni regionali anche importando esempi internazionali.

Nel suo programma c’è un cenno anche al PNRR.
Si’. Sottolineo la necessità di un’attenta verifica e cura della messa a terra dei progetti a sostegno delle infrastrutture e del territorio lombardo. In aggiunta sono sostenitrice del potenziamento degli asili e delle strutture di ricezione dei bambini e degli adolescenti nonché delle persone con disabilità. Non mi si dica che poi bisogna mantenerli e i costi sono improponibili. Una politica lungimirante deve occuparsi della manutenzione dei progetti e implementare politiche occupazionali e strutturali adeguate e al servizio di chi ha più bisogno. Le mamme non devono essere lasciate sole. Gli anziani neanche. Le persone con disabilità pure. Occorre prevedere politiche occupazionali che riequilibrino i disavanzi, altrimenti chi gestisce la cosa pubblica non è in grado di amministrare. Il discorso è lungo ma anche queste previsioni sfavorirebbero la criminalità.

Lei chiude il suo programma con previsioni per la povertà, mentre negli altri programmi manca una specifica previsione.
Si, non ci si può dichiarare una forza cattolica se non si prevede specificamente una pianificazione di azioni a contrasto della povertà. C’è un programma/missione: “non abbandonare gli ultimi”.

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