Ice bucket challenge: i moralisti e le loro manie di persecuzione
La doccia fredda in poco tempo è diventata un fenomeno globale ma, nonostante si tratti di un’iniziativa benefica, anche questa volta non sono mancate le polemiche.
26 agosto 2014
In questi giorni milioni di persone in tutto il mondo hanno accolto la campagna di sensibilizzazione “anti SLA”. La doccia fredda in poco tempo è diventata un fenomeno globale ma, nonostante si tratti di un’iniziativa benefica, anche questa volta non sono mancate le polemiche.
C’è chi dice che si può fare beneficenza anche senza mettersi in mostra, c’è chi dice che questa sfida comporti uno spreco di acqua e che sia un insulto a quei paesi in cui questa materia prima è scarsa o pressoché inesistente, c’è chi, invece, critica la quantità di danaro che viene donata e infine c’è chi critica l’Italia perché ha raggiunto un numero di donazioni minore di quello americano, insomma c’è chi parla …
E’ lecito esprimere le proprie opinioni ma una cosa che faccio fatica a sopportare è l’arroganza con cui certe persone criticano una campagna di sensibilizzazione che ha portato ad oggi l’ammontare delle donazioni in Italia ad un valore superiore ai 300.000 euro a favore della sola AISLA. Si tratta di una cifra che senza questa campagna di sensibilizzazione molto probabilmente non sarebbe mai stata donata. A questo punto mi chiedo: perché guardare il bicchiere sempre mezzo vuoto? Io sono solito guardare al bicchiere mezzo pieno. Sono soddisfatto di aver donato in favore della ricerca, mi sento orgoglioso di aver contribuito anche io al tentativo di combattere questa malattia per di più partecipando ad un gioco divertente. E’ ovvio che non tutti hanno donato, è ovvio che è stata sprecata dell’acqua ed è anche vero che in molti hanno dato il loro contributo senza partecipare alla doccia fredda, ma tutto ciò non fa di questa campagna una iniziativa inutile, tutt’altro. Quindi, se la campagna è stata utile, non capisco quale sia il problema, non vedo il motivo di criticare qualcosa che può portare vantaggio alla ricerca contro una malattia di cui tutti potremmo essere affetti. Di conseguenza, qualsiasi critica è un cane che si morde la coda ed è insensata.
Detto ciò, non credo ci sia altro da aggiungere, l’unica cosa che posso fare è darvi un consiglio: se siete tra quei lamentoni che non sopportano di vedere sulla loro home di facebook persone che si fanno la doccia fredda, bene … allora sarà il caso che vi rilassiate e sopportiate per qualche altro giorno questo tormentone, magari andando a donare, possibilmente con il sorriso, oppure andando a farvi una bella doccia rilassante, quella vera. Attenzione però a non stare un quarto d’ora sotto l’acqua, non sia mai che si sprechi…
Giancarlo Capriglia
Leggi il mio blog
C’è chi dice che si può fare beneficenza anche senza mettersi in mostra, c’è chi dice che questa sfida comporti uno spreco di acqua e che sia un insulto a quei paesi in cui questa materia prima è scarsa o pressoché inesistente, c’è chi, invece, critica la quantità di danaro che viene donata e infine c’è chi critica l’Italia perché ha raggiunto un numero di donazioni minore di quello americano, insomma c’è chi parla …
E’ lecito esprimere le proprie opinioni ma una cosa che faccio fatica a sopportare è l’arroganza con cui certe persone criticano una campagna di sensibilizzazione che ha portato ad oggi l’ammontare delle donazioni in Italia ad un valore superiore ai 300.000 euro a favore della sola AISLA. Si tratta di una cifra che senza questa campagna di sensibilizzazione molto probabilmente non sarebbe mai stata donata. A questo punto mi chiedo: perché guardare il bicchiere sempre mezzo vuoto? Io sono solito guardare al bicchiere mezzo pieno. Sono soddisfatto di aver donato in favore della ricerca, mi sento orgoglioso di aver contribuito anche io al tentativo di combattere questa malattia per di più partecipando ad un gioco divertente. E’ ovvio che non tutti hanno donato, è ovvio che è stata sprecata dell’acqua ed è anche vero che in molti hanno dato il loro contributo senza partecipare alla doccia fredda, ma tutto ciò non fa di questa campagna una iniziativa inutile, tutt’altro. Quindi, se la campagna è stata utile, non capisco quale sia il problema, non vedo il motivo di criticare qualcosa che può portare vantaggio alla ricerca contro una malattia di cui tutti potremmo essere affetti. Di conseguenza, qualsiasi critica è un cane che si morde la coda ed è insensata.
Detto ciò, non credo ci sia altro da aggiungere, l’unica cosa che posso fare è darvi un consiglio: se siete tra quei lamentoni che non sopportano di vedere sulla loro home di facebook persone che si fanno la doccia fredda, bene … allora sarà il caso che vi rilassiate e sopportiate per qualche altro giorno questo tormentone, magari andando a donare, possibilmente con il sorriso, oppure andando a farvi una bella doccia rilassante, quella vera. Attenzione però a non stare un quarto d’ora sotto l’acqua, non sia mai che si sprechi…
Giancarlo Capriglia
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26 agosto 2014