Commelina communis (erba miseria asiatica), che deve il suo nome in onore di Jan Commelin, professore di botanica all'università di Amsterdam

È una pianta facilissima da propagare, non tanto per seme, quanto per talea. Basta un frammento di fusticino, ed esso radica immediatamente, sia in acqua, che nel terreno, per questo è diffusissima

Se volessimo fare un parallelo con il mondo animale, allora solo il gatto nero potrebbe essere paragonato a questa deliziosa pianticella, erroneamente considerata come apportatrice di sfortuna. Nessuna pianta porta sfortuna, anzi tutte sono una fortuna per noi, abitanti del pianeta! Si tratta della Commelina communis (erba miseria asiatica), che deve il suo nome in onore di Jan Commelin, professore di botanica all'università di Amsterdam, nel 1600, nonchè grande conoscitore della flora delle Indie Occidentali (gli Olandesi a quell'epoca avevano colonizzato molte zone dell'India meridionale e Ceylon (oggi Sri Lanka). È chiamata anche, volgarmente, erba miseria Asiatica, forse per distinguerla da altre erba miseria, sempre Commelinaceae, appartenenti al simile genere "Tradescantia" ( che deriva da sir Jhon Tradescant, giardiniere olandese, anch'egli, al servizio del re d'Inghilterra negli stessi anni, il 1600). Mentre la nostra Commelina è ormai spontaneizzata in Italia, le altre, le tradescanzia, sono spesso coltivate e sono bellissime. Basta pensare alla "fluminensis", dalle foglie variegate e violacee, oppure alla Tradescanzia pallida (dalle foglie grandi e viola) od alla Tradescanzia pendula, (o Zebrina pendula, secondo una vecchia denominazione) ( qui il genere Zebrina stava a rappresentare la caratteristica striatura delle foglie, simile a quella delle zebre), tutte facenti rami lunghi e penduli (secondo alcuni è proprio il portamento pendulo ad aver suggerito il nome volgare di "miseria", ma credo che l'epiteto sia nato probabilmente per il fatto che allo stato spontaneo è una pianta infestante, e difficile da estirpare, proprio come la miseria).
È una pianta facilissima da propagare, non tanto per seme, quanto per talea. Basta un frammento di fusticino, ed esso radica immediatamente, sia in acqua, che nel terreno, ed è forse per questo che è diffusissima. Una caratteristica particolare risiede nel fiore, in firoe in questo periodo, cosa abbastanza rara; Nella mia foto si osserva bene: ha solo tre petali (nella corolla) e tre sepali (nel calice), e 6 stami.
Quindi rifuggiamo da questo equivoco del nome volgare, e coltiviamola: ci darà mole soddisfazioni!

Mario Pria
Dr.agr. Mario Emanuele Pria - Manutenzione giardini e terrazzi - Corsi online di giardinaggio - www.marioemmepi.it - [email protected] - 3356032955

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