Come imprigionate da una rete, ecco le infiorescenze della bella Beloperone guttata fuoriuscire dalle stesse, alla ricerca di luce, sole e insetti. Che curiosa pianta, questo suffrutice che ha il suo punto forte proprio nei fiori, di colore rosso aranciato, a formare delle spighe allungate. Anche questo è un esempio di falso fiore; infatti le parti colorate sono delle bratte, mentre i veri fiori sono collocati all'interno delle stesse. Le brattee hanno la funzione, al solito, di attirare gli insetti, che, per la pianta, sono il mezzo indispensabile per attuare l'impollinazione, la fecondazione e quindi la riproduzione della specie. In questo mondo in cui tutto finisce e tuto all'apparenza è così caduco, forse l'immortalità consiste proprio nella riproduzione, nella trasmissione dei caratteri da padre/madre a figlio. Sarà così anche per l'uomo?
Lascio a ognuno la meditazione e riprendo con la nostra bella pianta, che è chiamata anche "pianta gambero" o "pianta gamberetto", per la somiglianza dei fiori agli animaletti marini. Il nome scientifico, stranissimo, deriva invece dalla composizione di due parole greche, "belos" (freccia) e "perone" (fibbia" a causa della conformazione dei filameni delle antere, che sono uniti. Altro nome scientifico con cui a volte è conosciuta è Justicia brandegeana; in tal caso genere e specie sono dedicati rispettivamente al coltivatore scozzese Giacomo Giustice ed al botanico americano Townshend Brandegee.