Ma quanto sono belle le strelizie in fiore

Nei tempi in cui i botanici omaggiavano i regnanti donando alle nuove scoperte botaniche i loro nomi, questa bellissima pianta è stata dedicata a Carlotta Sofia di Macklemburg-Strelitz, moglie di Giorgio III, re di Gran Bretagna e Irlanda

Strelitzie reginae, piante sempreverdi perenni che fanno parte del genere Strelitzia

Strelitzie reginae, piante sempreverdi perenni che fanno parte del genere Strelitzia Nel riquadro in basso a destra l'uccello del paradiso

Ma quanto sono belle le strelizie in fiore? In questo mese può capitare dei vederle, nei giardini mediterranei, per chi ha la fortuna di viverci o di transitarvi! La più conosciuta è la Strelitzia reginae, originaria del Sudafrica (patria di meravigliose altre piante), famosa per i suoi bellissimi fiori arancio/blu, che assomigliano al becco di un airone. Nei tempi in cui i botanici omaggiavano i regnanti donando alle nuove scoperte botaniche i loro nomi, questa bellissima pianta è stata dedicata a Carlotta Sofia di Macklemburg-Strelitz, moglie di Giorgio III, re di Gran Bretagna e Irlanda (siamo ai primi del 1.800..), da cui il nome della specie, "reginae". Difatti parrebbe strano che la regione dello Strelitz, nell'alta Germania, sia legata alla pianta, che invece è originaria del Sudafrica, al tempo colonia britannica, e per questo dedicata alla sua regina, nota amante della botanica e fondatrice dei giardini reali di Kew. Un'altra specie diffusa è la S. Nicolai, (in onore di Nicolaj Romanov, figlio dello zar Nicola I e protettore della società di orticoltura di San Pietroburgo), che è alta fino a 8 metri ed ha un falso tronco formato, in realtà, dalla embricatura della base delle foglie, un po' come il banano, per intendersi. Oggi le strelitzie vengono impollinate manualmente dai coltivatori, ma in natura la pianta produce pochissimi semi. Infatti è una delle piante che viene impollinata non tanto dagli insetti, quanto dagli uccelli nettarinidi. Ma questi, pensate, lo fanno mal volentieri, e si aggrappano ai lati del fiore oppure si appendono ai petali verticali per succhiare il nettare, evitando, se possono, di toccare le antere (alcuni sono capaci di succhiare il nettare in volo "stazionario". Infatti il polline della strelizia è umido e appiccicoso e può danneggiare il piumaggio degli uccelli. Per questo motivo in natura la pianta produce pochi fiori e si pensa che in origine fosse addirittura impollinata da i rettili e dalle lucertole, sostituite poi dagli uccelli. Affascinante vero?
Mario Pria

Dr.agr. Mario Emanuele Pria - Manutenzione giardini e terrazzi - Corsi online di giardinaggio - www.marioemmepi.it - [email protected] - 3356032955