Merlino, il recupero dell’antico Mulino del Torchio
Alcuni mesi fa, girovagando in bicicletta nei comuni limitrofi, tra piste ciclabili e sentieri di campagna, sempre con l’intento di conoscere meglio il territorio in tutti i suoi aspetti, sono giunto al Mulino del Torchio, nel comune di Merlino (LO).
22 settembre 2015
Conoscevo già il luogo, altre volte vi avevo sostato per ammirare quel vecchio mulino con la ruota ancora in buone condizioni; ma rimasi piacevolmente sorpreso nel vedere dei lavori di ristrutturazione in corso, anche perché nelle nostre zone del sud-est Milano i mulini sono in disuso da oltre 50 anni, e purtroppo molti sono in rovina, solo alcuni permangono in buono stato. Sono ritornato, al rientro dalle vacanze, per vedere l’opera finita. I proprietari del Mulino, i coniugi Anna e Giuseppe Magnini, hanno provveduto, con notevole impegno economico, al suo completo recupero per adibirlo a Bed&Breakfast, con la realizzazione di 8 camere con bagno, locale reception e sala per colazione, mantenendo all’interno gli ingranaggi ben conservati e funzionanti. La struttura originale, che risale alla fine del ’700, ha subito nel corso degli anni diversi cambiamenti. Il nonno degli attuali proprietari, Luigi Magnini, è stato il primo mugnaio della zona; macinava frumento e mais e pilava il riso. Il Mulino ha funzionato fino al 1964 per l’alimentazione umana, e successivamente fino al 1985 per l’alimentazione animale. Il canale per l’acqua, che alimenta ancor oggi la ruota, parte dal canale Muzza in località Ponte di Lavagna (Comazzo). Il Mulino e la Casa padronale sono completamente immersi nel verde e nella tranquillità; è molto piacevole e rilassante ascoltare il gorgoglio dell’acqua che scorre e ammirare nei dintorni aironi cenerini, aironi bianchi, aironi guardabuoi e garzette. Quest’anno è stata notata anche la presenza di una coppia di cicogne bianche che, dopo aver inutilmente tentato di costruire il nido su un traliccio posto nei pressi del Mulino, ha nidificato sulla sommità del campanile di Marzano. A breve distanza dal Mulino del Torchio è ora in costruzione una pista ciclabile che collegherà Lodi a Truccazzano. Per gli amanti della bicicletta sarà quindi possibile godere di questo piccolo angolo di paradiso. ( per accedere al sito: www.ilmulinobedandbreakfast.it). Fontanili e mulini, e vie d’acqua in genere sono argomenti che mi affascinano : negli ultimi tempi ho girato parecchi Comuni delle province lombarde per censirli e fotografarli. Sono un patrimonio naturale e storico che andrebbe salvaguardato, per l’importanza che hanno avuto nel corso dei secoli passati. L’idea di sfruttare la forza dell’acqua per far girare le mole dei mulini risale addirittura all’era avanti Cristo, allorquando Vitruvio, ingegnere e architetto al servizio dell’imperatore Ottaviano Augusto, verso il 25 a.C. inventa quel complesso di ingranaggi che rimarrà invariato per quasi due millenni, fino al XIX secolo, quando il mulino ad acqua fu soppiantato dall’avvento del motore a vapore, e successivamente dal motore elettrico. Una invenzione rivoluzionaria, una pietra miliare nella storia dell’umanità; liberò l’uomo dal faticoso lavoro della macina e permise una maggior produzione di farina, in tempi in cui l’alimentazione era basata essenzialmente sul consumo di pane, focacce e polenta. Le ruote idrauliche, inizialmente utilizzate solo per macinare cereali, dal Medioevo in poi furono impiegate per molteplici usi: per il funzionamento delle segherie, nel settore forestale; per azionare telai nell’industria tessile; nella lavorazione dei metalli, per azionare magli e mantici dei fabbri; nella follatura dei tessuti; per azionare pestoni per ricavare dalle cortecce degli alberi polvere per coloranti.
22 settembre 2015