Perchè quando ghiacciano le strade si usa il sale?

L'uso del sale, infatti, comporta danni alla pavimentazione stradale, alle opere in calcestruzzo ed in acciaio, per la sua corrosività, ed agli stessi veicoli circolanti, alle piante e alle aiuole

Succo di barbabietola al posto del sale per non danneggiare le piante

Camminando su una qualsiasa strada delle nostre città, finita la buriana "Burian" rimangono, qua e là, per terra, i residui del sale sparso per sciogliere la neve. Ma  vi siete mai domandati come mai si usi il sale? E quali siano i suoi eventuali effetti sulle piante?
Tutti sappiamo che il punto di congelamento dell'acqua è a 0 gradi centigradi, temperatura alla quale l'acqua diventa ghiaccio. Il sale, legandosi alle molecole dell'acqua, ne abbassa il punto di congelamento di diversi gradi, in modo tale che a zero gradi l'acqua permanga liquida, inerferendo fisicamente con la formazione dei cristalli di ghiaccio. In effetti l'acqua del mare difficilmente ghiaccia (o perlomeno ghiaccia ad una temperatura inferiore dell'acqua).
Normalmente si usa il cloruro di sodio (NaCl), meno costoso del più efficace cloruro di calcio (CaCl2), a puro scopo preventivo: si sparge, infatti, prima, poichè a nevicata già avvenuta poco farebbe! Comunque sono molissimi i sali che agiscono abbassando il punto di congelamento, ad esempio, cloruro di potassio, cloruro di magnesio, solfato ammonico, nitrato ammonico;  oppure anche molecole organiche non saline come l' urea od il glicole propilenico, quest'ultimo il comune antigelo che si usa nei radiatori delle nostre auto, che ha il pregio di non essere corrosivo!
E qui veniamo ai problemi: l'uso del sale, infatti, comporta danni alla pavimentazione stradale, alle opere in calcestruzzo ed in acciaio, per la sua corrosività, ed agli stessi veicoli circolanti.
E sulle piante? Parte del sale viene spostata dal vento sulle piante e sulle aiuole circostanti le strade, parte viene spostata dalle auto di passaggio, parte ridepositata a lato dagli spazzaneve. Il sale depositato nel terreno viene disciolto nella soluzione circolante, assorbito dalle radici e veicolato all'interno della pianta. Poi si concentra nei liquidi cellulari, nei vacuoli e qui, concentrandosi, farichiamare acqua alla pianta che inizia a "bere" per scioglierlo, un po' come faremmo noi in presenza di un ambiente salino. Per osmosi, dunque, il richiamo "cellulare" di acqua diventa talmente massiccio, da arrivare a "far scoppiare" letteralmente le cellule, da cui deriva l'effetto "bruciatura" di foglie e tessuti verdi, che, devitalizzati, imbruniscono e disseccano ( tant'è che in taluni casi i sali vengono usati come diserbanti "naturali"...).
Alcune piante, dette "alofite", sono particolarmene resistenti alla salinità, ma quasi tutte le alberaure delle nostre città, invece, purroppo, non lo sono, venendo così colpite, oltre che dai danni perpetrati dai veicoli e dall'inquinamento, anche da questo problema, che, per altro, si accentua negli anni a causa dell'accumulo dei sali e del loro difficile dilavamento.
Un interessante esperimento è stato condotto in Canada dove conoscono bene questa problematica, paese in cui, al posto del sale, hanno provato ad utilizzare, pensate un po', succo di barbabietola, dieci vole meno costoso, da loro, del sale, capace di abbassare il punto di congelamento dell'acqua di un valore doppio rispeto a quello esercitao dal sale! Risultato buono, piante circostanti conentissime, lamentele da parte dei cittadini molte! Perchè? L'odore sviluppato, non proprio gradito ai più!!

Mario Pria

Dr.agr. Mario Emanuele Pria - Manutenzione giardini e terrazzi - Corsi online di giardinaggio - www.marioemmepi.it - [email protected] - 3356032955

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