La bellezza descritta da chi “crea” la bellezza

Il richiamo è all’omerico Paride che, essendosi trovato di fronte le tre divinità più belle dell’Olimpo, Atena, Era e Afrodite, dovette scegliere a chi consegnare quello che fu poi definito il pomo della discordia: egli scelse Afrodite, che gli aveva promesso l’amore di Elena, la donna più bella della terra. Ecco il significato di questo titolo, che illustra la cultura dell’autore e la sua ricerca della bellezza, intesa non solamente dal punto di vista estetico, ma soprattutto come ricerca del bello in ogni forma in cui l’uomo è in grado di rappresentarlo.18 SALUTE 3 Nicolò Scuderi, chirurgo di fama mondiale, insegna Chirurgia Plastica all’Università La Sapienza di Roma e alterna la cattedra a soggiorni di studio in Europa e negli Stati Uniti e a viaggi più impegnativi in Africa e in Asia, nei quali si presta a curare “orrori di guerra” e a insegnare ai colleghi le tecniche della chirurgia plastica ricostruttiva.“A me la mela” costituisce una raccolta di dialoghi, frutto di incontri realmente avvenuti tra l’autore e personaggi del giorno d’oggi, legati in qualche modo alla bellezza, e altri frutto della fantasia con personaggi dell’arte e della storia; vi sono infine colloqui con le tipologie più disparate di pazienti, dalla velina alla fifona, dal playboy al padre di famiglia.Molto suggestivi sono gli incontri immaginari con i personaggi storici, come lo scultore Fidia, che si stupisce vedendo che al giorno d’oggi “la medicina è in grado di scolpire le persone per renderle più belle”, o come Cleopatra, la quale dimostra all’autore come già 2080 anni fa la ricerca della bellezza fosse fondamentale.Come raggiungere, quindi la bellezza? Scuderi ci spiega nel suo libro come l’idea di bellezza, inseguita con passione dall’uomo fin dall’antichità, sia ancora una meta ambita e che non sempre la chirurgia, “ingannando” la natura, rappresenta la soluzione a questo grande dilemma.

Dott.ssa Giulia Tosti