Il mandorlo, una pianta da frutto che viene coltivata da tempi antichissimi

Nel sud è apprezzato molto il "latte di mandorla", oggi impiegato nelle modaiole diete vegetariane o vegane, come sostituto del latte vaccino

Mandorlo in fiore

Mandorlo in fiore

Che bello andare in Liguria e trovare, su di una scarpata, già i mandorli in fiore, a fine gennaio!
Il mandorlo è una pianta meravigliosa: oltre che produrre le mandorle, fa fiori stupendi, bianco rosati, che sono un vero e proprio annuncio della fine (quasi dell'inverno). Questa pianta da frutto  viene coltivata da tempi antichissimi; è notizia odierna che sono stati completati gli scavi della tomba di Tutankamon, il faraone morto giovanissimo a soli 18 anni nel XIV secolo a.C. Ebbene, nella sua tomba sono stati, pensate, ritrovati alcuni frutti di mandorlo. Questa pianta, originaria dei paesi orientali del mediterrraneo, è considerata sensibile al freddo. In realtà, come pianta orientale, resiste piuttosto bene anche al Nord, solo che da noi non produce: fiorendo molto in anticipo, i fiori abortiscono o non vengono impollinati, per mancanza di insetti. E' una prunoidea e si chiama Prunus (deriva dal greco "prounme", cioè susino; è infatti un Prunus come il susino, la pesca, il ciliegio, l'albicocco) amygdalus (dal greco amygdala, cioè proprio mandorlo; i greci lo conoscevano già!).
(Un po' di etimologia: la amigdala è una ghiandola del cervello che gestisce le emozioni e la paura, e si chiama così poiché la sua forma ricorda quella di una mandorla!).
Ma torniamo alla nostra pianta. La parte più apprezzata dall'uomo è il seme, la mandorla, che nasce all'interno di un frutto, detto drupa (le prunoidee sono drupacee), in cui il seme è circondato e protetto da una polpa (mallo). Le prime, antiche varietà erano amare, e tossiche a causa del suo  contenuto di amigdalina. Cos'è l'amigdalina? Un glicoside (un composto chimico caratterizzato da una parte di carboidrato, zuccherino, detto glicone, ed una non zuccherina, detta aglicone, legate con un carateristico legame "Ossigeno" ripetitivo in questa classe di composti), detto "cianogenico", cioè capace di generare acido cianidrico, che contiene cianuro! Con il tempo si sono diffuse e selezionate varietà dolci, quelle coltivate attualmente, i cui semi non contengono acido cianidrico.
Un'altra caratteristica delle antiche varietà è la autosterilità; abbisognavano, quindi, la vicinanza di varietà diverse per la fornitura di polline, necessario per la fecondazione. Oggi sono, in coltivazione, diffuse ed usate, invece, quasi del tuto varietà autofertili, in grado di impollinarsi da sole.
Le mandorle sono ricche di microelementi (manganese, zinco, calcio, rame, magnesio, fosforo), vitamine ( B2, B1, PP, E) e acidi grassi insaturi , monoinsaturi (oleico) e polinsaturi , i famosi omega 6 (linoleico). Quindi non dovrebbero mancare nella nostra alimentazione! D'altra parte è rinomata la loro presenza in molte ricette! Pensiamo ai dolci, ad esempio la conosciuta torta"sbrisolona" mantovana. Ma come mai, se a Mantova non ci sono mandorli? In effetti in origine veniva fatta con le nocciole, più endemiche del territorio, poi con gli anni la ricetta si è modificata introducendo le mandorle. Nel sud è apprezzato molto il "latte di mandorla", oggi impiegato nelle modaiole diete vegetariane o vegane, come sostituto del latte vaccino. Farlo è molto facile: basta immergere per una decina di ore le mandorle in acqua, per ammorbidirle, poi frullarle, alternando, magari le velocità. Si può aggiungere, volendo, un pizzico di sale e del miele, ed il gioco è fatto! Buona bevuta!

Mario Pria

Dr.agr. Mario Emanuele Pria - Manutenzione giardini e terrazzi - Corsi online di giardinaggio - www.marioemmepi.it - [email protected] - 3356032955

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