L’Adda è un fiume il cui corso è interamente compreso in Lombardia. Il suo nome deriva dal celtico “Abdua” e significa acqua corrente

Il naturalista Walter Ferrari spiega le straordinarie meraviglie che è possibile trovare nei 313 km di percorso del fiume lombardo, dalla Val Aplisella (SO)a Castelnuovo Bocca d’Adda (LO)

Se c’è un fiume che mi sta particolarmente a cuore questo è l’Adda. In tempi lontani, negli anni ’70,  con un gruppo di amici, ragazzi e ragazze,  passavamo le domeniche estive sul fiume nei pressi di Spino d’Adda (CR). Di recente, con gli amici  del Gruppo Botanico Milanese, sono andato alle sorgenti del fiume in Val Alpisella, vicino a Bormio, per fotografare fiori spontanei di montagna. Il mese scorso, con la bici ho percorso l’alzaia dell’Adda, da Trezzo sull’Adda (MI) fino a Imbersago (LC) : da qui ho attraversato il fiume utilizzando il cosiddetto “Traghetto di Leonardo” che si collega con Villa d’Adda  (Bg), fedele riproduzione di un progetto ideato da Leonardo da Vinci, che si muove da una riva all’altra senza motore, sfruttando la forza dell’acqua corrente. L’Adda è un fiume dell’Italia settentrionale, il cui corso è interamente compreso in Lombardia. Il  suo nome deriva dal celtico “Abdua” e significa acqua corrente. Con un percorso che si sviluppa per 313 Km, è il quarto fiume italiano per lunghezza dopo il Po (652 Km), l’Adige (410 Km) e il Tevere  (405 Km). L’Adda nasce in Val Apisella nelle Alpi Retiche, dove alla quota di 2.122 metri si trova la sorgente omonima. Giunge poi nel comune di Bormio, prosegue in direzione sud fino a Tirano per poi continuare lungo la Valtellina. Successivamente presso Colico (LC) si immette nel Lago di Como. A sud, da Lecco, il fiume prosegue come unico emissario, formando due piccoli bacini lacustri, il lago di Garlate e il lago di  Olginate. Il fiume prosegue il suo percorso in direzione sud incassato fra due alte sponde di terreni morenici e alluvionali, alle quali si dice che si sia ispirato Leonardo da Vinci per lo sfondo del quadro la “Vergine delle Rocce”.  Questo tratto è  anche ricco di capolavori di archeologia industriale, come  ad esempio  il Villaggio Crespi d’Adda . Sbocca poi in pianura presso Trezzo sull’Adda e, ricevuto da sinistra il Brembo, a Canonica d’Adda (BG), si getta nella pianura padana, attraversa la città di Lodi , serpeggia lento con ampi meandri ricevendo il Serio presso Gombito (CR), finchè sfocia nel Po presso Castelnuovo Bocca d’Adda (LO). Da esso prendono origine diversi canali, tra cui spiccano per importanza : il Naviglio della Martesana, voluto da Filippo Maria Visconti nel 1443 e completato nel 1497, nasce in località Concesa a Trezzo sull’Adda e  porta le acque sino a Milano; il canale Muzza, le cui acque, tratte dal fiume a Cassano d’Adda, irrigano parte della pianura milanese e tutto il lodigiano per poi tornare nello stesso fiume sopra Castiglione d’Adda (LO); la sua costruzione risale al 1220; il canale Vacchelli, costruito nel 1887-1892, ha inizio allo sbarramento di Bocchi a Comazzo (LO) e  serve per irrigare la pianura cremasca e parte di quella cremonese. Nel suo bacino sono situati numerosi impianti per la produzione di energia elettrica: le più importanti sono le centrali Bertini, Semenza, Esterle e Taccani.
Lungo il corso inferiore del fiume esistono due parchi regionali istituiti nel 1983: Parco Adda Nord, che si estende in lunghezza per 54 Km., da Lecco - punto in cui l’Adda lascia il lago di Como - a Truccazzano (MI); Parco Adda Sud, che si estende per 60 Km., da Rivolta d’Adda (Cr) a Castelnuovo Bocca d’Adda (LO).
Sono presenti numerose specie di flora spontanea e una diversificata fauna selvatica  lungo tutto il corso dell’Adda. Tra i  monumenti presenti lungo le sue sponde sono da ricordare la fortezza di Trezzo sull’Adda e la città murata di Pizzighettone, imponenti esempi di architettura militare.
Imponente anche il ponte in ferro di Paderno, lungo 266 m ed alto 85 sopra il livello del fiume, formato da un’unica campata.

Testo e foto di Walter Ferrari

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