L’Araucaria, pianta che non passare inosservata per via delle sue foglie squamose e dei suoi rami che si snodano secondo angolature impossibili

Importata in Europa nel 1795; è diffusa in Italia a scopo ornamentale, dove viene coltivata sia in terra che in vaso e addirittura utilizzata per l’arte bonsai

I frutti diell' Araucaria

I frutti diell' Araucaria

Foglie dell' Araucaria

Foglie dell' Araucaria

Frutto di Araucaria

Frutto di Araucaria

A volte mi tolgo i panni  del naturalista e mi metto quelli del turista. Mi piace in particolare visitare castelli, parchi e giardini. Recentemente ho visitato parchi bellissimi come Villa Carlotta, Villa Melzi, Villa del Balbianello sul lago di Como; Villa Taranto, l’Isola Madre e l’Isola Bella sul lago Maggiore, sempre comunque alla ricerca di specie botaniche monumentali, particolari o spettacolari per forme e colori. Tra le piante particolari  che ho visto, ho molto apprezzato l’Araucaria.

L’Araucaria  (Araucaria araucana) è una pianta strana, che non può passare inosservata per via delle sue foglie squamose, quasi degli aculei  verdi, e dei suoi rami che si snodano secondo angolature impossibili, creando una silhouette caratteristica. Innanzitutto, come si può ben intuire non è  una pianta nostrana, ma ha origini sudamericane, e in Cile,  dove è chiamata anche pino del Cile,  è considerato l’albero nazionale.

E’ una conifera, come i nostri abeti e pini, dunque un sempreverde, alta  in natura fino a 50 m., con un tronco dalla circonferenza massima  di 2 m. Sopporta ottimamente le basse  temperature perché originariamente è albero di montagna e il suo ambiente naturale sono i pendii delle Ande cilene e argentine, in particolare sopra i 1000 m.   Anche  in Val Seriana (Bg)  alle medesime altitudini ho trovato alcuni esemplari molto belli.

L’Araucaria ha un aspetto perfettamente piramidale con chioma a cupola, spesso i rami inferiori cadono e lasciano il fusto spoglio. Il tronco è diritto, la corteccia è ruvida di colore verde-brunastro o grigiastro in relazione all’età e alle dimensioni della pianta  e col tempo tende a squamarsi.  Possiede foglie rigide e spesse, addossate le une alle altre, a forma di grosse squame triangolari con punte acuminate lunghe 5-7 cm.; nel corso degli anni , il loro colore muta da  verde chiaro ad un verde molto più scuro  prima di cadere. L’Araucaria è una pianta dioica, ovvero ogni pianta ha solo  fiori maschili o solo fiori femminili. I fiori maschili sono riuniti a forma di cono allungato fino a 8 cm., di colore verde chiaro; i femminili in una infiorescenza globosa grande fino a 10 cm circa, di colore verde. La fioritura avviene nei mesi di maggio-giugno.

I frutti, di colore rosso mattone,  si presentano come grosse pigne di circa 15 cm. che contengono al loro interno molti semi commestibili che ricordano i pinoli; maturano dopo 2-3 anni per poi cadere e disperdersi.

L’Araucaria è stata importata in Europa nel 1795; è diffusa in Italia a scopo  ornamentale, dove viene coltivata sia in terra che in vaso e addirittura utilizzata per l’arte bonsai.   Naturalmente in vaso la crescita è limitata e la pianta può raggiungere  solamente i 2/3 m di altezza.

Le sue origini antiche la rendono una pianta estremamente affascinante: alcuni ritrovamenti fossili hanno dimostrato che il genere Araucaria esisteva anche nell’emisfero settentrionale, fino al periodo Cretaceo. Durante il periodo Giurassico, la pianta si trovava ovunque, sia nell’emisfero settentrionale che meridionale, ed era la fonte principale di nutrimento per i dinosauri. Da qui  il nome “albero dei dinosauri”.

L’Araucaria è molto longeva, infatti in natura la fioritura non avviene prima dei vent’anni di età.

Nei paesi d’origine  è considerata una pianta magica, protettiva; infatti veniva e viene  sempre collocata all’ingresso delle abitazioni, perché si crede che allontani i nemici.

Il nome inglese  è molto curioso: viene chiamato “monkey puzzle” (letteralmente rompicapo per scimmie), espressione che deriva dal commento di un botanico che, riferendosi alle dure e spinose  foglie dell’araucaria, disse che “arrampicarsi  su questo albero sarebbe un rompicapo anche per una scimmia”.

Testo e foto di Walter Ferrari

Il portamento

Il portamento

Fiori femminili

Fiori femminili

Fiori maschili

Fiori maschili

Semi dell'Araucaria

Semi dell'Araucaria