Stalle, mucche e latte: le poche aziende agricole rimaste sono al top per produzione e qualità
Quand’ero ragazzino, oltre cinquant’anni fa, Peschiera Borromeo era un comune prettamente agricolo. Numerose erano le cascine con allevamento di mucche da latte:
27 febbraio 2017
Cascina Pestazza, Titta, Fiorano, Brusada, Topicco e Boscana, Carolina, Biassano (oggi quartiere residenziale di Via Quasimodo), Giberta, Fornace, Monasterolo ed altre. Alcune hanno continuato l’attività fino agli anni ’80, tant’è che vi portavo i miei figli Filippo e Nadia in bicicletta o in motorino per vedere le mucche e gli animali da cortile. Mia figlia Nadia già in prossimità delle cascine diceva che sentiva “odore di mucche”. Oggi, che sono nonno, i miei nipotini Federico e Cecilia li porto a Cascina Pestazza, l’unica cascina rimasta attiva che alleva mucche da latte, e dove si possono vedere e toccare con mano vitellini, galline e pulcini.
Il lavoro agricolo mi affascina da sempre. Da piccolo i miei genitori mi portavano a trovare lo zio Luigi alla cascina Arzona di Pioltello dove mi divertivo molto a vedere mucche, cavalli, porcellini, conigli, oche, polli, cani e gatti. Sarà per questo che quando vado in giro in bicicletta le mie mete preferite sono le cascine del territorio dove spero sempre di trovare qualche agricoltore per farmi spiegare l’attività svolta oggi e soprattutto nei tempi passati.
Vado spesso a Caascina Pestazza a trovare il mio amico Giuseppe Politi e ogni volta immancabilmente il discorso va a finire sulla produzione del latte, alle difficoltà sempre maggiori nel gestire un’attività sempre meno redditizia, perché il prezzo del latte, anziché aumentare, come succede per tutti gli altri prodotti agricoli, viene diminuito per effetto di normative europee o di mercato alquanto discutibili. L’azienda agricola, mi raccontava Giuseppe, fu incominciata dai nonni nel 1928; oggi è gestita da una società formata dai fratelli Giuseppe e Felice e dal cugino Enrico. L’attività principale consiste nell’allevamento di mucche da latte e nella coltivazione di alcuni campi per la produzione di cereali quali mais, frumento e orzo. Le due stalle che compongono C.na Pestazza contengono 120 mucche da latte e 130 manze. Il latte di alta qualità prodotto viene conferito alla Centrale del latte di Peschiera Borromeo, presente sul nostro territorio dalla seconda metà degli anni ’50, oggi di proprietà di “Latteria Soresina”, che ne ha inglobato il marchio. Latteria Soresina è una società cooperativa nata nel 1900 che, negli ultimi quindici anni, ha esteso la sua attività, a seguito della fusione con altre cooperative e consorzi di produzione latte, fino a collocarsi tra le prime tre aziende di raccolta latte italiano e tra le prime aziende lattiero-casearie in Italia. Il latte ivi conferito (totale annuo 430.000 tonnellate) viene quasi interamente lavorato alle produzioni di Grana Padano, di cui Latteria Soresina è il primo produttore in assoluto con 460.000 forme prodotte nel 2015, di Provolone ( 2° produttore in assoluto con 4.500.000 di Kg. nel 2015), latte Uht e latte fresco (73.000.000 di litri) e burro (4.300.000 kg). A fronte di questi numeri impressionanti, la domanda che sorge spontanea è: perché il latte italiano alla produzione viene deprezzato mentre i prodotti trasformati vengono poi venduti a prezzi non certo contenuti o controllati come quelli all’origine? Perché costringere a chiudere le stalle negando il giusto guadagno a chi lavora tanto duramente? Mi ha sorpreso, quindi, in positivo il fatto che un’azienda agricola locale, andando un po’ controcorrente, abbia voluto investire parecchio denaro per la realizzazione di una grande stalla ultramoderna con tanto di mungitura computerizzata. Trattasi della “Società Agricola Lovati”, proprietaria nel comune di Mediglia delle cascine Floriana, Vaianello e Melegnanello, nonché di Cascina Topicco a Peschiera Borromeo. Attualmente le vacche da latte stazionate a Cascina Vaianello sono circa 1000, mentre circa 900 manze sono allevate tra Cascina Floriana e Cascina Topicco. La produzione giornaliera di latte di alta qualità è di circa 300 quintali, che vengono portati al “Consorzio Agri Piacenza” e qui trasformati per il 75% in Grana Padano. Tra qualche mese le mucche da latte verranno trasferite nella nuova superstalla in corso di finitura situata a Cascina Floriana.
Un consiglio: bevete latte italiano.
Foto di Walter Ferrari
Il lavoro agricolo mi affascina da sempre. Da piccolo i miei genitori mi portavano a trovare lo zio Luigi alla cascina Arzona di Pioltello dove mi divertivo molto a vedere mucche, cavalli, porcellini, conigli, oche, polli, cani e gatti. Sarà per questo che quando vado in giro in bicicletta le mie mete preferite sono le cascine del territorio dove spero sempre di trovare qualche agricoltore per farmi spiegare l’attività svolta oggi e soprattutto nei tempi passati.
Vado spesso a Caascina Pestazza a trovare il mio amico Giuseppe Politi e ogni volta immancabilmente il discorso va a finire sulla produzione del latte, alle difficoltà sempre maggiori nel gestire un’attività sempre meno redditizia, perché il prezzo del latte, anziché aumentare, come succede per tutti gli altri prodotti agricoli, viene diminuito per effetto di normative europee o di mercato alquanto discutibili. L’azienda agricola, mi raccontava Giuseppe, fu incominciata dai nonni nel 1928; oggi è gestita da una società formata dai fratelli Giuseppe e Felice e dal cugino Enrico. L’attività principale consiste nell’allevamento di mucche da latte e nella coltivazione di alcuni campi per la produzione di cereali quali mais, frumento e orzo. Le due stalle che compongono C.na Pestazza contengono 120 mucche da latte e 130 manze. Il latte di alta qualità prodotto viene conferito alla Centrale del latte di Peschiera Borromeo, presente sul nostro territorio dalla seconda metà degli anni ’50, oggi di proprietà di “Latteria Soresina”, che ne ha inglobato il marchio. Latteria Soresina è una società cooperativa nata nel 1900 che, negli ultimi quindici anni, ha esteso la sua attività, a seguito della fusione con altre cooperative e consorzi di produzione latte, fino a collocarsi tra le prime tre aziende di raccolta latte italiano e tra le prime aziende lattiero-casearie in Italia. Il latte ivi conferito (totale annuo 430.000 tonnellate) viene quasi interamente lavorato alle produzioni di Grana Padano, di cui Latteria Soresina è il primo produttore in assoluto con 460.000 forme prodotte nel 2015, di Provolone ( 2° produttore in assoluto con 4.500.000 di Kg. nel 2015), latte Uht e latte fresco (73.000.000 di litri) e burro (4.300.000 kg). A fronte di questi numeri impressionanti, la domanda che sorge spontanea è: perché il latte italiano alla produzione viene deprezzato mentre i prodotti trasformati vengono poi venduti a prezzi non certo contenuti o controllati come quelli all’origine? Perché costringere a chiudere le stalle negando il giusto guadagno a chi lavora tanto duramente? Mi ha sorpreso, quindi, in positivo il fatto che un’azienda agricola locale, andando un po’ controcorrente, abbia voluto investire parecchio denaro per la realizzazione di una grande stalla ultramoderna con tanto di mungitura computerizzata. Trattasi della “Società Agricola Lovati”, proprietaria nel comune di Mediglia delle cascine Floriana, Vaianello e Melegnanello, nonché di Cascina Topicco a Peschiera Borromeo. Attualmente le vacche da latte stazionate a Cascina Vaianello sono circa 1000, mentre circa 900 manze sono allevate tra Cascina Floriana e Cascina Topicco. La produzione giornaliera di latte di alta qualità è di circa 300 quintali, che vengono portati al “Consorzio Agri Piacenza” e qui trasformati per il 75% in Grana Padano. Tra qualche mese le mucche da latte verranno trasferite nella nuova superstalla in corso di finitura situata a Cascina Floriana.
Un consiglio: bevete latte italiano.
Foto di Walter Ferrari
27 febbraio 2017